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Imaging Journal 01/2024

Imaging Journal è la rivista B2B dedicata al trade del mondo di foto-video di nuova generazione, pubblicata da Nelson Srl, che così completa l’offerta editoriale B2B e B2C nel mondo del consumer electronics connotata dal mensile trade Touch Journal (che può essere sfogliato anche in digitale in questa pagina) e dal web magazine iGizmo.it. Imaging Journal è una testata cartacea (oltre che accessibile in formato sfogliabile digitale) distribuita in abbonamento postale e inviata sia ai negozi specializzati di fotografia e video, sia ai brand, ai distributori, agli operatori del retail (on-line e off-line) e alle aziende che fanno noleggio di materiali (corpi macchina, ottiche, supporti, luci, generatori e così via), per qualsiasi tipo di produzione o esigenza. Questo mix variegato ma completo del palcoscenico italiano “dell’immagine” è l’elemento innovativo e differenziante rispetto al passato.

Imaging Journal è la rivista B2B dedicata al trade del mondo di foto-video di nuova generazione, pubblicata da Nelson Srl, che così completa l’offerta editoriale B2B e B2C nel mondo del consumer electronics connotata dal mensile trade Touch Journal (che può essere sfogliato anche in digitale in questa pagina) e dal web magazine iGizmo.it. Imaging Journal è una testata cartacea (oltre che accessibile in formato sfogliabile digitale) distribuita in abbonamento postale e inviata sia ai negozi specializzati di fotografia e video, sia ai brand, ai distributori, agli operatori del retail (on-line e off-line) e alle aziende che fanno noleggio di materiali (corpi macchina, ottiche, supporti, luci, generatori e così via), per qualsiasi tipo di produzione o esigenza. Questo mix variegato ma completo del palcoscenico italiano “dell’immagine” è l’elemento innovativo e differenziante rispetto al passato.

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11<br />

di Luca Figini<br />

Panasonic Lumix G9 II:<br />

comfort e alta fruibilità<br />

Abbiamo provato la micro 4:3 del marchio nipponico per un paio di mesi<br />

per foto e video: le nostre impressioni<br />

bbiamo potutto saggiare le doti imaging della Lumix G9 II<br />

A<br />

in diverse condizioni di utilizzo, sia per scattare foto sia per<br />

registrare video e video interviste. La mirorrless in formato<br />

micro 4:3 conferma le doti eccellenti del sensore controllato<br />

dall’elettronica integrata da Panasonic. Il tutto in un corpo<br />

macchina generoso, che si fa bene impugnare e non pesa in mano: questo<br />

è sinonimo di comfort anche per lunghi periodi. Inoltre, l’utilizzo del corpo<br />

macchina identico a quello della S5II, ma con un ingombro interno minore<br />

dell’hardware, assicura il necessario scambiamento d’aria in modo passivo,<br />

a tutto vantaggio della portabilità, della silenziosità e<br />

dell’efficienza. Sullo scorso numero di <strong>Imaging</strong> <strong>Journal</strong><br />

(4/2023, che trovate in formato digitale su iGizmo.it)<br />

abbiamo già approfondito i punti di forza e un handson.<br />

Ora vogliamo tirare le fila, in modo sintetico, della<br />

nostra esperienza d’uso con la Lumix G9 II abbinata<br />

all’obiettivo Leica Elmarit 12-60 f/2.8-4 Asph con<br />

Ois integrato, Fov tra 83,4° e 20° (equivalenti a 24-121<br />

mm in pieno formato) e diaframma a 9 lamelle, con un<br />

paccho ottico di 14 elementi in 12 gruppi. Per la cronaca,<br />

Panasonic ha trattato le lenti con il rivestimento<br />

Nano Surface Coating per evitare riflessi nell’intero<br />

spettro luminoso al fine di garantire la massima qualità<br />

di scatto. Dunque, la micro 4:3 al top per Panasonic<br />

(la prima del brand con messa a fuoco veloce Pdaf)<br />

in abbinata a un’ottica superiore ha generato grandi<br />

aspettative, tutte ripagate. A iniziare dalla semplicità<br />

di utlizzo per via di un’impostazione dei comandi<br />

più a portata di “dita” e un’impugantura così profonda<br />

da permettere un’agile gestione delle funzioni anche<br />

durante lo scatto. Il display posteriore da 3” ruotabile di 180 gradi si apprezza<br />

maggiormemnte nella ripresa video oppure nelle foto più pensate e<br />

ragionate, magari con tempi di posa generosi. In ogni caso, il sensore Live<br />

Mos da 25,2 Mpixel si è dimostrato una scelta all’altezza delle mirrorless<br />

più blasonate, anche in virtù di una sensibilità ISO tra 50 e 25.600 e lo<br />

scatto burst Raw a 75 fps con singola messa a fuoco. Perfetto per catturare<br />

qualsiasi foto di un soggetto in movimento. La registrazione video nel<br />

nostro caso è stata impostata su questa configurazione: H.264, 4K a 60<br />

fps (per gli oggetti) e Full HD a 60 fps (per le video interviste). Abbiamo<br />

agito sia in modalità totalmente automatica, che stupisce per la qualità e<br />

la precisione, sia in modalità più manuale per i ritratti e le video interviste,<br />

che necessitavano di una gestione più personalizzata delle impostazioni. In<br />

queste operazioni, che vengono fatte al volo durante la ripresa o lo scatto,<br />

piace la disposizione dei pulsanti e il posizionamento del viewfinder: sono<br />

ben progettati e ogni tasto è perfettamente accessibile. Rispetto al modello<br />

precedente, la Lumix G9 II è una fotocamera più matura. Il sensore<br />

micro 4:3 ha un rapporto 2:1 rispetto alle full frame: semplificando, l’obiettivo<br />

usato è un equivalente 24-120 mm. Il vero rischio è di un aumento dei<br />

livelli di rumore a valori ISO elevati. Ma qui entra in<br />

gioco l’ottimizzazione di Panasonic, che permette alla<br />

G9 II di sfruttare una gamma dinamica fino a 13 stop<br />

e una elaborazione con il nuovo motore L2 che esegue<br />

un ottimo lavoro riducendo l’incidenza del rumore e<br />

vanta un algoritmo potenziato per la mitigazione della<br />

distorsione rolling shutter e la raffica, anche con flash<br />

di terze parti. La velocità della Lumix G9 II rende la<br />

fotocamera perfetta per la fotografia d’azione. Con il<br />

Raw Burst è possibile scegliere tra una preregistrazione<br />

di 0,5 e 1,5 secondi. In questo modo, la fotocamera<br />

inizia a registrare quando si preme l’otturatore a<br />

metà. Il buffer offre più di 170 fotogrammi Raw e ben<br />

oltre 200 fotogrammi in formato JPEG. La modalità<br />

burst non elaborata raggiunge i 200 fotogrammi, ovvero<br />

circa 3 secondi di ripresa con la preregistrazione<br />

abilitata. Ottimi i file Raw che la G9 II produce perché<br />

con Lightroom si possono lavorare in modo preciso e<br />

accurato, anche variando i valori ISO. Questa velocità<br />

di registrazione richiede una messa a fuoco automatica<br />

veloce e precisa. La Lumix G9 II mantiene questa velocità e il riconoscimento<br />

del soggetto fa un ottimo lavoro. La Lumix G9 II offre molte personalizzazioni<br />

per l’area dell’autofocus. Questa flessibilità rende molto più<br />

semplice trovare e seguire i soggetti in movimento. In condizioni di scarsa<br />

luminosità la Lumix risponde con la possibilità di ottenere un’immagine da<br />

100 megapixel attivando la super risoluzione. In questo modo si ottengono<br />

scatti che ispirano la creatività perché si può “giocare” con le luci e le<br />

ombre. Sempre in queste condizioni si può fare affidamento all’eccellente<br />

gamma dinamica, ancora un punto a favore del formato micro 4:3. ■

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