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Imaging Journal 01/2024

Imaging Journal è la rivista B2B dedicata al trade del mondo di foto-video di nuova generazione, pubblicata da Nelson Srl, che così completa l’offerta editoriale B2B e B2C nel mondo del consumer electronics connotata dal mensile trade Touch Journal (che può essere sfogliato anche in digitale in questa pagina) e dal web magazine iGizmo.it. Imaging Journal è una testata cartacea (oltre che accessibile in formato sfogliabile digitale) distribuita in abbonamento postale e inviata sia ai negozi specializzati di fotografia e video, sia ai brand, ai distributori, agli operatori del retail (on-line e off-line) e alle aziende che fanno noleggio di materiali (corpi macchina, ottiche, supporti, luci, generatori e così via), per qualsiasi tipo di produzione o esigenza. Questo mix variegato ma completo del palcoscenico italiano “dell’immagine” è l’elemento innovativo e differenziante rispetto al passato.

Imaging Journal è la rivista B2B dedicata al trade del mondo di foto-video di nuova generazione, pubblicata da Nelson Srl, che così completa l’offerta editoriale B2B e B2C nel mondo del consumer electronics connotata dal mensile trade Touch Journal (che può essere sfogliato anche in digitale in questa pagina) e dal web magazine iGizmo.it. Imaging Journal è una testata cartacea (oltre che accessibile in formato sfogliabile digitale) distribuita in abbonamento postale e inviata sia ai negozi specializzati di fotografia e video, sia ai brand, ai distributori, agli operatori del retail (on-line e off-line) e alle aziende che fanno noleggio di materiali (corpi macchina, ottiche, supporti, luci, generatori e così via), per qualsiasi tipo di produzione o esigenza. Questo mix variegato ma completo del palcoscenico italiano “dell’immagine” è l’elemento innovativo e differenziante rispetto al passato.

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ottenuti per valorizzare se stessi o<br />

per testimoniare ciò che si è fatto o<br />

dove si è stati, oppure per comunicare<br />

tutto questo ad amici, parenti<br />

e conoscenti. In questi atti rilevo un<br />

fenomeno sociale impossibile da incanalare<br />

e che apre spunti di ragionamento<br />

e di analisi. Per esempio, in<br />

una ricerca è stato chiesto di mimare<br />

l’atto di fotografare: gli over 50<br />

usavano l’indice; i più giovani hanno<br />

alzato una mano e mosso il pollice.<br />

Per dire della spaccatura sociale<br />

tra chi ha vissuto la pellicola e chi<br />

conosce solo il touchscreen. E, aggiungo,<br />

quelli che usavano l’indice<br />

sono stati davvero pochissimi. Questo<br />

dimostra empiricamente quanto<br />

è cambiata la fotografia nel giro<br />

di davvero pochi anni. Ribadisco, ci<br />

vedo delle opportunità. Anche per<br />

le nostre aziende associate che<br />

propongono apparecchio fotografici,<br />

che possono costruire una narrazione<br />

basata sulla qualità e sull’emozione<br />

che una foto genera nelle<br />

persone. D’altro canto è l’obiettivo<br />

che perseguiamo nelle nostre mostre:<br />

vogliamo dimostrare quanto<br />

è potente la fotografia, non le foto<br />

scattate dagli smartphone ma l’espressione<br />

e la ricerca che rende<br />

queste immagini uniche. Anche per<br />

merito dello strumento utilizzato: a<br />

qualcuno basterà il device mobile,<br />

ed è giusto così. Ma chi vuole cimentarsi<br />

in corsi, in apprendimento<br />

e in un percorso di alta qualità può<br />

valutare le macchine fotografiche e<br />

comprendere il salto d’espressività<br />

raggiungibile. Aif sarà sempre impegnata<br />

su questo fronte”.<br />

retta del talento e della sensibilità<br />

delle persone, rientra nella parte<br />

emotiva e personale, diventa arte<br />

quando raggiunge gli apici di questo<br />

percorso interno nelle emozioni.<br />

È importante che sia ampiamente<br />

diffusa e appassioni tutti: perché è<br />

una grammatica di comunicazione<br />

immediata e istintiva. Non a caso<br />

si sono affermati varie tipologie di<br />

nuovi strumenti per scattare e girare<br />

video: penso ai droni, ai supporti,<br />

agli accessori, alle action cam, alle<br />

ottiche e al vasto mondo di device<br />

per l’acquisizione e la manipolazione.<br />

Chiunque può trovare il modo<br />

di produrre ed esprimersi. I giovani<br />

prediligono i video, altri le foto.<br />

Ma i video sono, poco ma sicuro, il<br />

formato del momento perché popolano<br />

nei social e permettono di<br />

sviluppare un percorso emotivo e<br />

interattivo più sofisticato. Non è un<br />

caso che i brand storici della fotografia<br />

si stiano concentrando sempre<br />

di più nel mondo del girato, soprattutto<br />

con apparecchi fotografici<br />

dotati del supporto completo per<br />

qualsiasi formato ed esigenza filmica.<br />

Il video è importante, molto importante<br />

per fare evolvere l’imaging<br />

nel complesso”.<br />

Una fotografia più “alta”<br />

All’inizio della chiacchierata con<br />

Paolo Giusti si è parlato di una fase<br />

meditativa relativamente a Photofestival,<br />

potrebbero questi ragionamenti<br />

includere in modo più pervasivo<br />

gli smartphone senza entrare<br />

in conflitto con le fotocamere?<br />

Il presidente non ha dubbi: “Certo<br />

“Photofestival è rimandato al 2025”<br />

“I più giovani sono innovativi”<br />

che sì. Lo smartphone è sia un punto<br />

di partenza verso una fotografia<br />

più alta e professionale, sia un punto<br />

di arrivo perché possono essere<br />

affiancati in modo sinergico ai nuovi<br />

apparecchi fotografici per espandere<br />

le funzioni esistenti e aggiungerne<br />

di nuove date dalla connettività.<br />

L’intelligenza artificiale ha cambiato<br />

già tutto l’imaging e continuerà a<br />

mutarlo dal profondo nei prossimi<br />

mesi e anni. Ciò che rimane invariata<br />

è la bravura del fotografo e la sua<br />

arte creativa capace di valorizzare<br />

tutti questi strumenti per ottenere<br />

foto e video sempre di maggiore<br />

qualità. La capacità di ‘leggere l’immagine’,<br />

di vedere ciò che ha senso<br />

fotografare o riprendere è un talento<br />

che rimarrà inalterato e troverà<br />

nuovi spunti e sbocchi dalla IA e dai<br />

nuovi device. Come associazione<br />

e come fotografo ci siamo già resi<br />

conto che gli smartphone sono capaci<br />

di scatti di altissima qualità.<br />

Ora ci poniamo la domanda: dove è<br />

il limite tra l’uno e l’altro apparecchio?<br />

Non lo sappiamo o, forse, non<br />

esiste nemmeno”.<br />

In effetti, chi vi scrive ha parlato con<br />

vari addetti ai lavori e il sogno o la<br />

richiesta di fotografi e videomaker è<br />

poter contare su un ecosistema dispositivi<br />

che si integrano e si completano<br />

a vicenda: questa è probabilmente<br />

la direzione per avere<br />

connettività, immediatezza e versatilità.<br />

Conferma Paolo Giusti: “Sono<br />

aspirazioni comprensibili, c’è però<br />

una questione che va affrontata: la<br />

macchina fotografica è ancora lo<br />

strumento perfetto per immagini e<br />

“L’imaging va valorizzato”<br />

“Aif è aperta a tutti”<br />

La versatilità di Aif<br />

L’Associazione, come dimostrano le<br />

parole del suo presidente, ha sempre<br />

mostrato un approccio sia pragmatico<br />

sia versatile ai cambiamenti<br />

in atto nel mondo dell’imaging. In<br />

una parola, si è saputa reinventare<br />

nel corso degli anni.<br />

“La compagine di aziende che sostengono<br />

Aif è cambiata nel tempo<br />

proprio per rappresentare in<br />

modo fedele lo stato dell’arte della<br />

fotografia in Italia” - spiega Giusti<br />

- “Vogliamo essere sempre più<br />

inclusivi: sia riguardo ai dispositivi<br />

usati per scattare, sia perché l’arte<br />

visiva comprende foto e video. Ecco<br />

perché è bene parlare di imaging,<br />

la fotografia e il filmato si stanno<br />

sovrapponendo come ruoli con<br />

quest’ultimo che sta diventando il<br />

formato più diffuso. Non importa<br />

come si evolve l’imaging, la cosa<br />

fondamentale per noi di Aif è che<br />

il maggior numero di persone (di<br />

qualsiasi età e professionalità) siano<br />

parte del movimento. Questo<br />

porta valore, attenzione e opportunità<br />

di mercato. Ci piacerebbe<br />

che il modo della fotografia fosse<br />

vasto e variegato, per raggiungere<br />

lo scopo ultimo: emozionare e coinvolgere<br />

chi guarda uno scatto o un<br />

video. L’imaging è espressione divideo<br />

di qualità, quindi va valorizzata.<br />

E questa è la filosofia di Aif e di<br />

tutti i suoi membri, compreso Ascofoto<br />

e le aziende che fanno parte<br />

dell’Associazione. Stiamo cercando<br />

una nuova forma, un nuovo modo di<br />

porci e un modo di agire che rilanci<br />

la sostenibilità della nostra associazione<br />

e del mercato. Siamo aperti a<br />

qualsiasi idea e spunto provenga da<br />

qualsiasi parte: vogliamo coinvolgere<br />

quante più persone possibili<br />

in questo momento di transizione<br />

dell’imaging, dai negozianti ai professionisti<br />

arrivando alle aziende<br />

fino agli utenti di ogni età. Ci rendiamo<br />

conto che le aziende hanno<br />

problematiche complesse ma il<br />

coinvolgimento in Aif e nell’imaging<br />

è vitale per tutti. Dobbiamo aprire le<br />

porte ai giovani, organizzare eventi,<br />

rendere la fotografia e il video un<br />

bene comune, sul quel costruire la<br />

sostenibilità dei brand”.<br />

Ripartire dai più giovani<br />

Il messaggio è forte e chiaro: superare<br />

le divisioni per il bene superiore<br />

dell’imaging, così che la ricaduta<br />

di questo sforzo sia un vantaggio<br />

delle aziende. Impossibile rimanere<br />

impassibili davanti a questo invito a<br />

braccia aperte.<br />

Ma come? Spiega Paolo Giusti: “Ci<br />

rendiamo conto che gli utenti che<br />

acquistano apparecchi fotografici,<br />

fatta eccezione per i professionisti,<br />

hanno un’età media piuttosto alta.<br />

Dunque, bisogna ripartire dai giovani:<br />

dalle scuole, da un potenziale bonus<br />

per la fotografia che punti sulla<br />

cultura dell’arte visiva. Dobbiamo<br />

essere più coesi tra noi dell’Aif e<br />

con le aziende che operano nell’imaging.<br />

L’interesse generale porta<br />

vantaggi a quello specifico di ogni<br />

azienda. Non dobbiamo avere paura<br />

di fare lobbing per salvaguardare<br />

un’arte, un mercato, una risorsa<br />

importante per tutti. Sì, perché l’imaging<br />

riguarda tutti: è arte, emozione,<br />

testimonianza, intimismo,<br />

creazione, inventiva, informazione,<br />

colore, video e umanità. Forse<br />

non si vive di cultura ma è pur vero<br />

che la cultura aiuta a vivere meglio.<br />

Federando tutte le parti coinvolte<br />

nell’imaging in un obiettivo<br />

comune, credo che possiamo trovare<br />

e inventare strade nuove per<br />

coinvolgere utenti, professionisti e<br />

consumatori. Possiamo fare la differenza<br />

ma tutti insieme. Se ognuno<br />

va per la sua strada, i risultati<br />

sono inferiori. Se, invece, riusciamo<br />

a ingrandire il mercato potenziale,<br />

chiunque ne trarrà vantaggio. Senza<br />

compromettere la competitività<br />

e i modelli di business, ma solo per<br />

il bene e il futuro dell’imaging. E su<br />

queste basi, contiamo di rilanciare<br />

il Photofestival come evento multi-forme<br />

e omnicomprensivo, capace<br />

sia di unire sia di esprimere le<br />

peculiarità di ogni brand, ogni professionista,<br />

ogni videomaker, ogni<br />

forma d’arte visiva”.<br />

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