18 di Luca Figini Generazione “camera phone” Con Magic 6 Pro, Honor ha sviluppato uno smartphone capace di una resa fotografica senza paragoni agic 6 Pro per Honor non è solo M l’evoluzione della precedente generazione Magic 5 Pro: infatti, porta nella sezione imaging tutte le migliori soluzioni sviluppate dal brand. Tanto che DxoMark ha conferito allo smartphone non solo il migliore punteggio (nel momento in cui si scrive) nella sezione fotografica con un valore di 158. Ma lo ha anche corredato di altre quattro coccarde d’oro per i primati nella qualità del display, della sezione selfie, dell’audio e della batteria (da 5.600 mAh in silicon carbon). Prerogativa pressoché unica del Magic 6 Pro è il tele obiettivo periscopico con sensore da addirittura 180 Mpixel per garantire performance eccellenti con ingrandimenti anche piuttosto elevati. Non solo. L’ottica principale ad apertura variabile con diaframma che permette valori discreti da f/1.4 a f/2.0 in base alle condizioni di luce. Ma a gestire la parte ottica ci pensa l’intelligenza artificiale potenziata con l’engine Falcon e un hardware che non scende a compromessi su alcun fronte. Soprattutto per chi pretende un hardware capace di una resa imaging (foto e video) ai massimi livelli. Display sincero Il Magic 6 Pro ha touchscreen reattivo che restituisce subito un’esperienza soddisfacente e appagante, grazie anche alla “pillola” (Magic Capsule) spostata al centro e non più di lato. Il pannello protetto da un vetro a nanocristalli è di tipo Oled Ltpo da 6,8” a 10 bit (oltre un miliardo di colori riprodotti) con risoluzione di 2.800×1.280 pixel (453 ppi) e frequenza di refresh a 120 Hz. La luminosità di picco è di 1.600 nit e arriva a 5.000 nit in corrispondenza della riproduzione dei contenuti Hdr. Queste specifiche permettono al Magic 6 Pro di sfoggiare le certificazioni Hdr10+ e Dolby Vision, che equivalgono a una riproduzione multimediale di alto profilo. Hardware potente L’ampia camera di vapore che sovrasta il chipset Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3 (assistito da 12 + 8 GB di Ram e 512 GB di storage) è raddoppiata rispetto a quella del Magic 5 Pro: l’evidenza empirica è che, nella nostra esperienza d’uso tra gaming, lavoro e multimedia, il Magic 6 Pro non scalda mai. Abbiamo percepito un leggero calore del frame laterale in metallo solo lasciando attiva per circa una mezz’ora l’app fotografica in modalità scatto, con IA e Hdr attivati, facendo continuamente mettere a fuoco oggetti e ambienti. Si tratta di un caso estremo e molto impattante sul SoC e, infatti, il bordo del device è diventato leggermente più caldo. Ribadiamo, leggermente e in un caso d’uso insensato. Però la camera di vapore ha ben retto. La scocca, per la cronaca, è certificata IP68 contro l’intrusione di acqua e polvere. L’ottimizzazione è avvenuta non solo a livello hardware, con l’ampliato sistema di raffreddamento, ma anche software con MagicOS 8.0 basato su Android 14 che monitora costantemente le condizioni di utilizzo per assicurare il comportamento migliore e più reattivo del sistema nel suo complesso. Ciò che trasforma Honor Magic 6 Pro in una fotocamera compatta appassionante da usare in continuazione, grazie alla computational photography assicurata dagli algoritmi IA del Falcon Engine. Ve lo diciamo già: gli scatti sono al top, i risultati propongono un nuovo benchmark di riferimento. Trovate tutto il materiale a supporto di questa frase seguendo il QR Code in questa pagina oppure al link: https://bit.ly/magic6pro-igizmo Sezione fotografica • Lo schema ottico posteriore propone tre elementi disposti a triangolo così strutturati: teleobiettivo superiore pericospico supportato dall’inedito sensore Samsung Isocell Hp3 a 180 Mpixel, f/2.6, Pdaf, Ois per lo zoom ottico 2,5x e digitale a 100x. Interessante notare che un’abbinata di questo tipo non si è mai vista sugli smartphone l’elevata risoluzione permette di arrivare a 10x (ingrandimento relativo di 4x) mantenendo invariata la qualità di scatto. Persino a 30x (ingrandimento relativo di 15x) si ottiene un’eccellente potere risolutivo. Fino a 50x si possono scattare foto ben definite, poi l’intervento di IA e zoom digitale propone scatti meno definiti ma comunque accettabili; • obiettivo principale da 23 mm a sinistra da 50 Mpixel, Pdaf, Ois e apertura variabile meccanica tra f/1.4 e f/2.0. Il sensore Omnivision H9000 è foriero di grande soddisfazioni, perché permette di scattare foto di altissimo livello. Inoltre, il diaframma ad apertura variabile si adegua in automatico alle condizioni di scatto ma può anche essere controllata manualmente in modalità Pro e quando si scatta in Apertura e Ritratto, entrambi dedicati a creare l’effetto bokeh l’una con gli oggetti e la street photography, l’altra con le persone. In queste tre modalità c’è il controllo dell’apertura (f) che consente di aprire e chiudure anche per step l’ottica; • obiettivo da 13 mmm ultra grandangolare a destra con sensore Samsung S5KJN1 da 50 Mpixel, f/2.0, Fov a 122° e funzione macro a partire da 2,5 cm dall’inquadratura; sensore selfie da 50 Mpixel, f/2.0, messa a fuoco con ToF 3D. Questa configurazione permette di girare video in 4K a 60 fps con un’eccellente resa. Alcune interviste le abbiamo girate usando l’Honor 6 Pro in Full HD a 60 fps e ci ha colpito per la qualità dei dettagli e il realismo dei colori. In generale, quello della coerenza cromatica è uno degli obiettivi dell’engine Falcon. Coerenza che si ritrova sia scattando con le varie ottiche, che producono risultati allineati in termini di dettaglio e colori, sia di risultato finale delle foto. Il sensore principale può essere calibrato su Naturale, Vibrante e Autentico: tre filtri che passano da un’assenza di intervento sui colori nel post produzione a una riproduzione molto fedele dello scenario effettivo (Autentico); Vibrante è dedicato a chi ama colori pieni e contrastati. Inoltre, la IA attivata aiuta a ottenere scatti più precisi, ma anche disattivandola i risultati sono eccellenti. Disattivando la IA si riesce, in condizioni ottimali, a scattare con “zero lag” cogliendo l’attimo effettivo. In tutti i casi, gli algoritmi Falcon eseguono un poderoso intervento di post produzione per ricalibrare ed equilibrare le foto (in alcuni casi passano alcuni attimi tra lo scatto e la visualizzazione dell’immagine) e i risultati sono, anche in questo caso, di altissimo livello. Anche in condizioni di scarsa luminosità in modalità “punta e scatta” il Magic 6 Pro mostra doti di definizione e nitidezza superiori alla media, che spostano in alto l’asticella per gli appassionati di night e di street photography in condizioni serali e notturne. Siamo più che certi che Honor aggiornerà tanto la IA quanto il software del Magic 6 Pro come ha sempre fatto con i suoi smartphone: per questo, ribadiamo, stiamo scrivendo solo una prima recensione del device. Ci promettiamo di dedicare un approfondimento alle doti di scatto (eccellenti fin d’ora) del Magic 6 Pro con un articolo nel quale metteremo alla prova le ottiche dello smartphone in un percorso di lungo periodo. ■
Camera da 180MP con Sistema AI HONOR Falcon Batteria al Silicio-Carbonio da 5600mAh Display con Nanocristalli Ultra Resistente AI Motion Sensing Capture supporta l’otturatore intelligente ad alta velocità per scene in movimento L’effetto specifico varierà a seconda dello scenario. Fai riferimento alla tua esperienza reale, la cattura automatica può essere attivata nelle impostazioni o nell’interfaccia della fotocamera. La capacità tipica della batteria è 5600 mAh e la capacità nominale della batteria è 5500 mAh. I dati provengono dal laboratorio HONOR. Il livello di resistenza alle cadute viene testato confrontando HONOR NanoCrystal Shield con vetro normale su supporti dello stesso peso. Essendo un prodotto elettronico, fare attenzione a evitare cadute e collisioni.