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teatro<br />

NTWK marzo<br />

4<br />

Marzo alla Società dei concerti<br />

Ultimi tre concerti pieni di capolavori, dall’Hammerklavier a Schoenberg<br />

La stagione della Società dei concerti<br />

si avvia alla conclusione. Restano tre<br />

appuntamenti, a partire dal programma<br />

presentato dal giovane Martin Helmchen.<br />

Come sempre nella sala grande del Politeama<br />

Rosstti, lunedì 14 marzo il pianista<br />

tedesco presenta un programma vario e<br />

ricco. Nella prima parte, alla prima Partita<br />

in si bemolle maggiore BWV 825 di Bach<br />

si opporrà un pezzo di grande interesse, i<br />

6 Klavierstucke op. 19 di Arnold Schoenberg.<br />

Scritti nel 1913, cioè in uno di quei<br />

10-15 anni in cui il mondo musicale europeo<br />

è infuocato, sono sei miniature quasi<br />

astratte, vicine alla poetica dell’allievo<br />

Webern, ormai molto lontane dalla tonalità<br />

tradizionale.<br />

Nella seconda parte, alcune romanze<br />

senza parole di Mendelssohn preludono<br />

al finale, con la Sonata n. 29 in si bemolle<br />

maggiore op. 106, la montumentale<br />

Hammerklavier di Beethoven, che non<br />

ha bisogno di presentazioni.<br />

Bellissimo il programma del duo Tal-<br />

Trieste | Teatro Verdi<br />

dal 12 al 19 marzo | www.teatroverdi-trieste.com<br />

Uno dei capolavori teatrali più<br />

travolgenti del XX secolo approda finalmente<br />

al Verdi dopo una pausa che, vista<br />

l’opera, sembra sempre troppo lunga. La<br />

Salome di Richard Strauss andrà in scena<br />

dal 12 al 19 marzo, con replica anche al<br />

Giovanni da Udine l’8 aprile. L’allestimento<br />

è in coproduzione con il Comunale di<br />

Groethuysen, il<br />

cui primo tempo,<br />

tutto schubertiano,<br />

è chiuso dalla<br />

divina Fantasia<br />

D940 per pianoforte<br />

a quattro<br />

mani. Altrettanto<br />

interessante l’arrangiamento<br />

che<br />

Brahms fece per<br />

il proprio Primo<br />

concerto per piano<br />

e orchestra, che<br />

occuperà tutto il Alessandro Carbonare<br />

secondo tempo.<br />

Infine, l’11 aprile una conclusione molto<br />

originale, con il grande clarinettista Alessandro<br />

Carbonare e l’ensemble Tetraktis<br />

Percussioni, uno degli ensemble più<br />

brillanti, innovativi e lungimiranti sulla<br />

scena italiana.<br />

In programma c’è di tutto: Steve Reich,<br />

Music for pieces of wood per 4 esecutori;<br />

Salome, fanciulla fatale<br />

Uno dei massimi capolavori del XX secolo nel marzo del Verdi<br />

Bologna, con la regia di un nome noto del<br />

teatro di Prosa, Gabriele Lavia.<br />

E del resto proprio dalla prosa viene<br />

l’opera, quella Salome di Oscar Wilde<br />

che già fece scalpore in mezza Europa,<br />

quasi un’esposizione didascalica del più<br />

avanzato estetismo, e che con Strauss<br />

giunse a un apice di sensualità inaudito<br />

– e irraggiungibile senza l’apporto della<br />

musica. Musica avanzatissima, armonicamente<br />

geniale dalla prima all’ultima nota,<br />

che entusiasmò anche i diffidenti tra gli<br />

avanguardisti.<br />

Schoenberg non potrà fare a meno di<br />

coglierne il genio, e così Adorno; Mahler<br />

perderà lascerà la direzione dell’Opera di<br />

Vienna perché non gliela lasciavano dirigere;<br />

Ravel fu folgorato dall’eccezionale<br />

parte da tenore di Erode, che al Verdi<br />

sarà impersonato da Robert Brubacker,<br />

cantante straussiano di lunga esperienza.<br />

Teatro | Lorenzo De Vecchi<br />

Trieste | Politeama Rossetti<br />

a marzo | www.societadeiconcerti.it<br />

Igor Stravinskij, 3 pezzi per Clarinetto solo;<br />

Thelonius Monk, Suite; John Cage, Third<br />

Constrution; Maurizio Curcio, Giardini di<br />

Istanbul; Giovanni Sollima, Millennium<br />

Bug; Frank Zappa, FZ for Alex (arr. Fabrizio<br />

Nocci); Béla Kovács, Sholem - alekhem,<br />

rov Feidman!<br />

Dal primo Novecento al 2004, un<br />

secolo di musica moderna.<br />

Nelle due parti principali Ingela Brimberg,<br />

Salome, e Thomas Gazheli, Giovanni<br />

Battista, le due parti anche teatralmente<br />

più impressionanti dell’opera. Anche nel<br />

secondo cast ci sono nomi notevoli, come<br />

Johannes von Duisburg, secondo Jochanaan.<br />

A dirigere, un navigato direttore teutonico<br />

e frequente ospite del nostro teatro,<br />

Stefan Anton Reck. Dunque, un’opera<br />

che segna un passaggio al nuovo secolo sia<br />

cronologicamente (la prima è del 1905) sia<br />

da un punto di vista artistico. L’arditezza<br />

del linguaggio prelude, in molti passaggi,<br />

a quella progressiva dissoluzione della<br />

tonalità tradizionale che in pochi anni<br />

avrebbe sconvolto la musica occidentale.<br />

Prolusione di Franco Serpa il 9 marzo<br />

al Ridotto alle 18.

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