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Come preparare una presentazione di successo - E-prints Archive ...

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E’ proprio riferendosi a questi ultimi due che possiamo tracciare <strong>una</strong> <strong>di</strong>stinzione tra il persuadere e il<br />

convincere; detto in estrema sintesi possiamo collegare il “persuadere” al dominio emotivo e il<br />

“convincere” al dominio razionale.<br />

Quando quin<strong>di</strong> parliamo <strong>di</strong> aver “persuaso” qualcuno <strong>di</strong> qualcosa, dovremmo intendere <strong>di</strong> aver fatto<br />

riferimento alla sfera emotiva, a quell’ambito fondamentale del sapere umano che potremmo definire,<br />

parafrasando Robert Kennedy, quello che “rende la vita degna <strong>di</strong> essere vissuta”.<br />

Viceversa l’atto del “convincere” si dovrebbe riferire alla sfera razionale, al fatto quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> aver<br />

“<strong>di</strong>mostrato” con dati e proce<strong>di</strong>menti logici che un qualcosa sia migliore <strong>di</strong> qualcos’altro (o, in estremo,<br />

che qualcosa sia vero e qualcosa sia falso, anche se oggigiorno si tende sempre <strong>di</strong> più, nella scienza, a<br />

ritenere che non esistano verità ultime e assolute, ma piuttosto aspetti “fin qui” verificati e <strong>di</strong>mostrabili,<br />

“fino a prova contraria e/o a successiva evoluzione”).<br />

Tanto per fare un esempio, possiamo riferirci alla “scelta” <strong>di</strong> tifare per <strong>una</strong> squadra calcistica 1 che può<br />

fare un bambino relativamente piccolo, che non abbia ancora avuto <strong>una</strong> “esposizione” <strong>di</strong> qualche tipo a<br />

con<strong>di</strong>zionamenti in un senso o nell’altro.<br />

Questo bambino potrebbe “convincersi” <strong>di</strong> tifare ad esempio per la Juventus (o, beninteso, il Milan o<br />

l’Inter) perché analizzando i dati dei campionati e dei risultati “sceglie” le squadre più vincenti, che danno<br />

maggiori garanzie <strong>di</strong> frequente sod<strong>di</strong>sfazione proprio perché vincono spesso; questa sarebbe, in fin dei<br />

conti, la scelta “razionale” più corretta.<br />

Lo stesso bambino però potrebbe essere “persuaso” che la scelta <strong>di</strong> tifare per la squadra “<strong>di</strong> casa”, ad<br />

esempio la Fiorentina (o, sempre beninteso, il Napoli o il Palermo o decine <strong>di</strong> altre) abbia dei contenuti<br />

emotivi maggiori, come il senso <strong>di</strong> appartenenza territoriale, l’adesione ad <strong>una</strong> tra<strong>di</strong>zione familiare, il<br />

sentirsi parte <strong>di</strong> un gruppo amicale ecc.; questa, quin<strong>di</strong>, è <strong>una</strong> scelta “emotiva”, in se e per se del tutto<br />

equivalente, come vali<strong>di</strong>tà e potenziale, a quella precedente.<br />

E chi, potremmo obiettare, non sceglie <strong>di</strong> tifare per <strong>una</strong> squadra perché non è affatto interessato al calcio<br />

? beh, in fin dei conti esistono anche gli atei, e quelli fondamentalmente contrari all’ipotesi <strong>di</strong> <strong>una</strong> vita <strong>di</strong><br />

coppia, quin<strong>di</strong> perché non chi è in<strong>di</strong>fferente al calcio ?<br />

Tornando al nostro tema <strong>di</strong> interesse, dobbiamo quin<strong>di</strong> ritenere che attraverso <strong>una</strong> <strong>presentazione</strong> sia<br />

necessario, per non <strong>di</strong>re in<strong>di</strong>spensabile, allo stesso tempo convincere e persuadere, ossia rifarci a<br />

entrambi i domini conoscitivi; se si trascurerà il lato razionale si rischia <strong>di</strong> cadere nella mai tanto vituperata<br />

“vuota retorica”, mentre se si trascura il lato emotivo il rischio è quello del “freddo razionalismo”.<br />

E il dominio senso-motorio ? ovviamente non dobbiamo <strong>di</strong>menticare neanche quello, attraverso<br />

l’attenzione agli aspetti “fisici” come la temperatura, il comfort (acqua, break), la luminosità, il livello della<br />

voce ecc.<br />

In definitiva per essere efficace <strong>una</strong> <strong>presentazione</strong> deve avere un approccio olistico, onnicomprensivo,<br />

cercando <strong>di</strong> bilanciare tutti gli aspetti che riguardano i tre domini conoscitivi, allo scopo sia <strong>di</strong> persuadere<br />

che <strong>di</strong> convincere i nostri interlocutori in merito alla tesi che stiamo portando avanti.<br />

Cosa voglio <strong>di</strong>re con tutto ciò ?<br />

Non lo so, però… c’ho ragione, e i fatti mi cosano !<br />

(Paolo Cevoli, Assessore “alle varie ed eventuali”<br />

del Comune <strong>di</strong> Roncofritto)<br />

12<br />

Prima Prima <strong>di</strong> <strong>di</strong> tutto: tutto: il il messaggio<br />

messaggio<br />

1 Avrei potuto fare riferimento alla fede religiosa, oppure alla scelta <strong>di</strong> un partner per il matrimonio, ma per evitare<br />

possibili frainten<strong>di</strong>menti o ipotesi <strong>di</strong> presa <strong>di</strong> posizione in un senso o nell’altro ho preferito usare un tema più neutrale<br />

come la fede calcistica che peraltro si presta bene proprio per il suo paradossale incre<strong>di</strong>bile livello <strong>di</strong> “resistenza”; non<br />

ho ricercato dati ufficiali (e non so neanche se siano stati fatti stu<strong>di</strong> in proposito) ma sono portato a credere che sia più<br />

facile <strong>una</strong> abiura religiosa (per non parlare del matrimonio, istituto abbondantemente in crisi) piuttosto che il cambio<br />

<strong>di</strong> casacca sportiva; è probabilmente più facile che <strong>una</strong> persona cambi lavoro, residenza, moglie, religione piuttosto<br />

che squadra <strong>di</strong> calcio per cui tifare.

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