Come preparare una presentazione di successo - E-prints Archive ...
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• Quemadmodum Quemadmodum ? ? ?<br />
(in che modo)<br />
• Quibus Quibus adminniculus adminniculus ? ? (con quali mezzi)<br />
In epoca moderna questi antichi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> organizzazione sono passati nella tecnica giornalistica, e ci sono<br />
tornati in<strong>di</strong>etro dai paesi anglosassoni nelle ben note 5 W:<br />
• Who: Who: Who: chi è il soggetto della narrazione, chi ha compiuto i fatti e/o chi li ha subiti<br />
• What: What: What: cosa è <strong>successo</strong><br />
• When: When: quando il fatto è accaduto<br />
• Where: Where: dove è <strong>successo</strong><br />
• Why: Why: perché è <strong>successo</strong>, quali sono le cause<br />
Un altro “metodo” a <strong>di</strong>sposizione è quello <strong>di</strong> far passare l’argomento in questione attraverso i cosiddetti<br />
“luoghi” (o loci) e registrare gli effetti che questa operazione fa scaturire.<br />
Il “Trattato dell’argomentazione” concepisce i luoghi sulla base del loro grado <strong>di</strong> accettabilità da parte del<br />
pubblico: la qualità, la quantità, l’or<strong>di</strong>ne, l’essenza sono categorie delle quali tutti, in genere, teniamo<br />
conto; così intesi i luoghi rappresentano le premesse <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale, spesso implicite, sulla base delle<br />
quali giustifichiamo le nostre scelte e le nostre tesi (Ellero, 1997).<br />
Ripren<strong>di</strong>amo la descrizione dei luoghi da (Ellero, 1997):<br />
Il luogo della Quantità consiste nell’affermare che qualcosa vale più <strong>di</strong> qualcos’altro per motivi<br />
quantitativi: ad esempio, l’utile dei molti deve essere preferito all’utile dei pochi; ciò che è durevole e<br />
stabile deve essere preferito a ciò che è effimero; il comportamento comune ai più deve essere preferito<br />
rispetto a quello comune ai meno (con conseguente confusione tra normale e normativo), e così via; rileva<br />
dei luoghi della quantità il fare appello al “buonsenso”, al senso comune, come marca sufficiente della<br />
ragionevolezza, o alla superiorità <strong>di</strong> quanto è ammesso dalla maggioranza come fondamento <strong>di</strong> alcune<br />
concezioni della democrazia; al luogo della quantità inoltre si può ricondurre la preferenza accordata al<br />
facile sul <strong>di</strong>fficile, a ciò che compren<strong>di</strong>amo saldamente rispetto a ciò che ci sfugge.<br />
Il luogo della Qualità consiste invece nell’affermazione opposta: il valore <strong>di</strong> qualcosa risiede nella sua<br />
unicità, nella sua insostituibilità e infungibilità, nella sua stessa fragilità; esso comporta la contrapposizione<br />
dell’insostituibilità dell’uno alla banalità dei molti, del valore <strong>di</strong> verità dell’uno rispetto alla mendacità dei<br />
molti (<strong>una</strong> e <strong>di</strong>ritta è la via della verità, innumerevoli e tortuose quelle dell’errore; uno solo è il vero Dio, i<br />
molti Dei sono falsi Dei, e così via); rileva dei luoghi della qualità il valore accordato a ciò che il tempo<br />
minaccia, la lode dell’effimero (carpe <strong>di</strong>em, giovinezza, rosa pronta a sfiorire, ecc.) contrapposta al valore<br />
quantitativo della durata; il luogo della “qualità” è alla base <strong>di</strong> tutte le culture d’elite, o, comunque, <strong>di</strong><br />
quelle culture paradossalmente proposte all’imitazione delle masse in quanto culture d’elite; funzionano in<br />
questo modo alcuni spot pubblicitari: se la pubblicità mostra un uomo che, scendendo da <strong>una</strong> macchina<br />
bella e costosa, entra in <strong>una</strong> casa bella e costosa, dove trova <strong>una</strong> moglie bella e costosa, davanti alla<br />
quale apre <strong>una</strong> costosa bottiglia <strong>di</strong> vino, lo sventurato spettatore penserà che, se anche lui comprerà<br />
quella costosa bottiglia <strong>di</strong> vino, potrà ottenere l’effetto <strong>di</strong> far pensare al suo vicino che anche lui possiede<br />
quella macchina, quella casa e quella moglie, e tutto questo con un incre<strong>di</strong>bile sconto sul prezzo; il luogo<br />
della “qualità” mette in <strong>di</strong>scussione che al numero possa essere associato un valore positivo; per questo è,<br />
in genere, il luogo dei riformatori e delle minoranze rivoluzionarie; mentre il luogo della “quantità” tende<br />
a caratterizzare il classicismo, sul luogo della “qualità”, secondo Perelman, è fondato l‘immaginario<br />
romantico, con la lode dell’effimero, del fugace, dell’originale, dell’incomparabile, dell’arduo, dell’unicità<br />
del genio.<br />
I luoghi dell’Or<strong>di</strong>ne Or<strong>di</strong>ne consistono nell’affermare che ciò che è anteriore vale <strong>di</strong> più rispetto a ciò che è<br />
posteriore; da qui la lode e l’apprezzamento per ciò che è originario, il maggior valore riconosciuto alla<br />
causa rispetto all’effetto, al fine rispetto ai mezzi, alle leggi rispetto ai fatti; sui luoghi dell’or<strong>di</strong>ne sono<br />
imperniate le <strong>di</strong>spute filosofiche per stabilire ciò che è anteriore in modo da ricavarne conclusioni rispetto<br />
al valore da accordare all’uno o all’altro aspetto del reale; in definitiva anche le affermazioni circa “i bei<br />
tempi andati”, la “età dell’oro” del mito cinese, o ancora “si stava meglio quando si stava peggio”, nonché<br />
il rispetto dovuto all’anzianità e alla vecchiaia sono riconducibili ai luoghi dell’or<strong>di</strong>ne .<br />
I luoghi dell’Esistente Esistente contrappongono il valore del concreto rispetto a ciò che è soltanto possibile e non<br />
ancora attuale: “meglio un uovo oggi…”; In questo senso possono essere ricondotte tutte le<br />
argomentazioni che vengono addotte come “linea del minor rischio”, con la quale giustificare condotte più