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Come preparare una presentazione di successo - E-prints Archive ...

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(Montaigne)<br />

Una prima considerazione è necessaria in merito al criterio <strong>di</strong> esposizione degli argomenti; in ogni<br />

<strong>presentazione</strong> avremo degli aspetti più o meno importanti, più o meno rilevanti, più o meno “d’impatto”;<br />

la scelta dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> <strong>presentazione</strong> può seguire <strong>di</strong>versi criteri e approcci, ma in generale possiamo<br />

riferirci ad alcune regole generali:<br />

24<br />

1. gli argomenti presentati per primi avranno il maggiore impatto, saranno quelli che<br />

“cattureranno l’attenzione”, che indurranno il nostro u<strong>di</strong>torio a prestare orecchio a<br />

quanto stiamo per <strong>di</strong>re<br />

2. gli argomenti conclusivi avranno la maggiore probabilità <strong>di</strong> essere ricordati.<br />

“Crescendo”<br />

“Calando”<br />

“Nestoriano”<br />

Ovviamente, quin<strong>di</strong>, l’or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> <strong>presentazione</strong> dovrà essere<br />

calibrato in funzione <strong>di</strong> questi<br />

principi; un criterio adottato<br />

(detto “nestoriano”) prevede<br />

<strong>di</strong> selezionare per primi gli<br />

argomenti <strong>di</strong> “intriganti”, <strong>di</strong><br />

lasciare al centro<br />

dell’esposizione gli elementi<br />

<strong>di</strong> minore interesse e <strong>di</strong><br />

concludere con quelli che<br />

vogliamo siano memorizzati e<br />

che <strong>di</strong>amo i massimi sviluppi<br />

nell’attività del nostro<br />

u<strong>di</strong>torio.<br />

Dalla <strong>di</strong>dattica ricaviamo inoltre un elenco <strong>di</strong> possibili approcci da utilizzare in base al tipo <strong>di</strong><br />

<strong>presentazione</strong> e <strong>di</strong> u<strong>di</strong>torio:<br />

1. Deduttivo<br />

2. Induttivo<br />

3. Storico-temporale<br />

4. Per problemi<br />

5. Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>…<br />

6. Vantaggi / Svantaggi<br />

7. Top-down (o “ricorsivo”)<br />

Ognuno <strong>di</strong> essi ha <strong>una</strong> specifica utilità, e non è detto, in <strong>una</strong> <strong>presentazione</strong> particolarmente lunga e<br />

complessa, <strong>di</strong> non doverne usare in sequenza più d’uno, anche per dare varietà e ricchezza alla nostra<br />

esposizione.<br />

Modello Modello Modello ” ”Dedu ” Dedu Deduttivo<br />

ttivo” ttivo<br />

La sequenza deduttiva è quella considerata “classica” nella teoria della formazione, ossia quella che<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente, storicamente, è stata la prima a essere formalizzata in quella che oggi viene chiamata<br />

anche “lezione magistrale”. La<br />

sequenza logica (Castagna, 1998)<br />

prevede:<br />

1. Presentazione dei<br />

principi generali<br />

attinenti la materia<br />

oggetto della<br />

<strong>presentazione</strong><br />

2. Esame dei singoli<br />

punti in cui i<br />

principi generali<br />

possono essere<br />

scomposti, loro<br />

commento e loro<br />

analisi<br />

Modello “DEDUTTIVO”<br />

Premessa<br />

Principi generali<br />

Sviluppo argomenti<br />

Conseguenze pratiche/esempi<br />

•Trasmettere<br />

definizioni<br />

•Approfon<strong>di</strong>menti<br />

per addetti<br />

•Dare informazioni<br />

in breve tempo<br />

•Veicolare la<br />

sensazione <strong>di</strong><br />

competenza del<br />

presentatore

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