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Come preparare una presentazione di successo - E-prints Archive ...

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Ringraziamenti<br />

Ringraziamenti<br />

Negli ultimi anni sto cercando sempre più <strong>di</strong> mettere or<strong>di</strong>ne in un’esperienza professionale che ha da<br />

tempo superato il quarto <strong>di</strong> secolo.<br />

Fare presentazioni è stata, per molti anni, <strong>una</strong> componente importante del mio lavoro che, tra<br />

responsabilità <strong>di</strong> Progettazione Software, <strong>di</strong> Formatore, <strong>di</strong> Consulente in area Risorse Umane ha sempre<br />

visto la <strong>presentazione</strong> come un “accessorio”.<br />

Adesso sto finalmente rimettendo “a fattor comune” un’esperienza pratica e pragmatica che necessitava,<br />

per essere trasmessa e resa ancora più produttiva, <strong>di</strong> affrontare il problema da un lato “scientifico” e<br />

“accademico”, sia per non scoprire l’acqua calda, sia per approfon<strong>di</strong>re aspetti che sfuggivano ad <strong>una</strong><br />

riflessione sempre troppo “<strong>di</strong> corsa”.<br />

Ecco quin<strong>di</strong> un percorso universitario (tutt’ora in corso, visto che, nell’ottica del Life Long Learning, è bene<br />

non smettere mai <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are…) che mi ha portato ad <strong>una</strong> ricerca, declinata sulle esigenze della<br />

comunicazione <strong>di</strong> dati statistici, origine <strong>di</strong> questo lavoro.<br />

Nel mio percorso universitario un grande ringraziamento non può andare che alla Prof.ssa Filomena<br />

Maggino, che ha avuto il coraggio <strong>di</strong> credere in me e <strong>di</strong> iniziare un lavoro <strong>di</strong> ricerca controcorrente,<br />

sicuramente foriero <strong>di</strong> qualche antipatia, visto che inten<strong>di</strong>amo andare a “fare le bucce” alle capacità e<br />

modalità <strong>di</strong> <strong>presentazione</strong> degli altri.<br />

Perché questo ? perché frequentando convegni, seminari, aule universitarie, realtà aziendali e anche<br />

commerciali mi sono sempre più reso conto dello scarsissimo livello <strong>di</strong> qualità del lato “<strong>presentazione</strong>”;<br />

ben inteso: ho sempre visto serissimi professionisti con competenze tecniche e accademiche “formidabili”<br />

all’opera, però… con un livello <strong>di</strong> “presentation” quantomeno migliorabile.<br />

Ecco quin<strong>di</strong> <strong>una</strong> prima opera de<strong>di</strong>cata alla <strong>presentazione</strong> (supportata da power point, o<strong>di</strong>ato dai più<br />

soprattutto perché, oggi come oggi, viene usato spesso in modo pessimo) con la speranza <strong>di</strong> contribuire<br />

alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> <strong>una</strong> competenza “trasversale” <strong>di</strong> indubbio valore, dato che solo quando riusciamo a<br />

“vendere” il nostro lavoro abbiamo realizzato qualcosa: fino a quel momento saremo stati solo degli<br />

hobbisti, <strong>di</strong> valore sicuramente, ma hobbisti.<br />

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