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Come preparare una presentazione di successo - E-prints Archive ...

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in<strong>di</strong>viduato un modo ottimale per rendere possibile questo aspetto, che non sia usato il canale olfattivo, ad<br />

esempio facendo <strong>di</strong>ffondere nella sala degli aromi gradevoli per sottolineare passaggi per noi importanti,<br />

o degli odori sgradevoli per gli aspetti che vogliamo siano percepiti come negativi dai nostri ascoltatori.<br />

Il contesto, contesto, e a maggior ragione i possibili <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong>sturbi, <strong>di</strong>sturbi<br />

con<strong>di</strong>zioneranno ancora <strong>di</strong> più il nostro lavoro.<br />

Il contesto, ossia l’ambiente e la situazione “a contorno”, al fine <strong>di</strong> renderli più positivi e aderenti al nostro<br />

messaggio (ad esempio, qualche anno fa il dare un “grande banchetto” <strong>di</strong> benvenuto ai delegati della<br />

FAO che dovevano <strong>di</strong>scutere del problema della “fame nel mondo” non è stata proprio <strong>una</strong> grande idea,<br />

dato che quasi tutti i giornali hanno riportato il fatto come un aspetto decisamente negativo che ha inciso<br />

nella cre<strong>di</strong>bilità del convegno stesso; lo scorso anno un analogo convegno è stato accompagnato da <strong>una</strong><br />

ristorazione all’insegna della semplicità e frugalità, con molta maggiore cre<strong>di</strong>bilità degli organizzatori<br />

stessi).<br />

La corretta definizione del messaggio, messaggio, e soprattutto l’attenzione al fatto che il messaggio che noi vogliamo<br />

trasmettere sia stato correttamente interpretato e recepito è, in fin dei conti, lo scopo <strong>di</strong> tutto il lavoro <strong>di</strong><br />

<strong>presentazione</strong>.<br />

Il Feedback Feedback è un elemento in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>rei imprescin<strong>di</strong>bile per poter valutare la correttezza del nostro<br />

lavoro; senza un adeguato feedback e senza un significativo lavoro <strong>di</strong> analisi e comprensione del feedback<br />

stesso non si potrà mai avere <strong>una</strong> valutazione corretta della qualità e soprattutto dell’efficacia della nostra<br />

<strong>presentazione</strong>.<br />

Il feedback può essere visto in tre momenti principali:<br />

16<br />

• Imme<strong>di</strong>ato<br />

Un buon presentatore deve essere molto attento alle reazioni del suo pubblico; segnali <strong>di</strong> attenzione,<br />

<strong>di</strong> noia, <strong>di</strong> insofferenza, <strong>di</strong> accordo o <strong>di</strong>saccordo devono essere imme<strong>di</strong>atamente percepiti e devono<br />

“guidare” il presentatore per “aggiustamenti” in corsa, ad esempio tagliando <strong>una</strong> parte che risulta<br />

eccessivamente lunga, oppure tornando su qualche concetto o definizione che appare non ben<br />

recepita.<br />

• Alla fine della <strong>presentazione</strong><br />

<strong>Come</strong> vedremo nell’apposito capitolo la fase finale <strong>di</strong> Domande e Risposte, inevitabile o meglio<br />

in<strong>di</strong>spensabile in <strong>una</strong> <strong>presentazione</strong>, è un po’ l’ultima spiaggia del presentatore per comprendere<br />

eventuali frainten<strong>di</strong>menti e/o reazioni negative al proprio lavoro, e tentare, in extremis, <strong>di</strong> porvi<br />

rime<strong>di</strong>o attraverso un lavoro <strong>di</strong>alettico “in tempo reale”.<br />

• Successivamente<br />

“Chi non conosce la storia è destinato a ripetere gli errori del passato”, recita un vecchio e saggio<br />

adagio; dopo <strong>una</strong> <strong>presentazione</strong> è opportuno fare <strong>una</strong> spietata autocritica, per fare tesoro <strong>di</strong> tutto<br />

quello che è accaduto: sono stati rispettati i tempi ? il pubblico è apparso sod<strong>di</strong>sfatto ? ci sono stati<br />

feedback positivi, negativi, e quali ? il Pubblico, nei giorni successivi, ha “reagito” come da nostre<br />

aspettative ? se no, perché ?<br />

A proposito dei feedback negativi: è fondamentale per un presentatore (ma <strong>di</strong>rei per chiunque) ricordarsi<br />

che chi ci critica è il nostro miglior amico: ci da <strong>una</strong> possibilità <strong>di</strong> miglioramento, <strong>di</strong> reale specchiatura e<br />

verifica del nostro operato; chi invece non ci da alcun feedback, ma rimane assolutamente convinto delle<br />

proprie idee e non segue le nostre in<strong>di</strong>cazioni, ovviamente per noi rappresenta <strong>una</strong> sconfitta, senza<br />

appello e senza possibilità <strong>di</strong> affrontare, <strong>una</strong> prossima volta, in modo migliore proprio quelle possibili<br />

posizioni.<br />

I <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong>sturbi, <strong>di</strong>sturbi<br />

infine, dovranno essere tenuti presenti soprattutto per tendere alla loro eliminazione, dato che<br />

sono assolutamente non congeniali ad <strong>una</strong> riuscita del passaggio del messaggio.<br />

Attenzione quin<strong>di</strong> alla sala, ma anche alla <strong>di</strong>sponibilità dei pennarelli, agli eventuali “lavori in corso” nel<br />

palazzo vicino, oppure alla lampa<strong>di</strong>na del proiettore che si spegne e <strong>di</strong> cui non si trova il ricambio…<br />

Tutto quello che può arrecare <strong>di</strong>sturbo deve essere attentamente combattuto ed evitato, con <strong>una</strong> cura<br />

talvolta maniacale: per assurdo, se l’acqua <strong>di</strong>sponibile per il relatore è troppo fredda potrebbe provocargli<br />

dei <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> stomaco quasi imme<strong>di</strong>ati, con ovvio detrimento della qualità della <strong>presentazione</strong>: perché<br />

correre un simile rischio per <strong>una</strong> cosa così banale ? basta un piccolo controllo preliminare…

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