267-Febbraio 2012.pdf - Radio Dimensione Musica
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Il titolare dell’attività per la vendita dei farmaci in via G. Giorgis non è in sintonia con il provvedimento del governo<br />
Leo Di Terlizzi: «La liberalizzazione delle farmacie<br />
metterà a rischio anche i posti di lavoro a Fiumicino»<br />
di Valentina Fiordalice<br />
«Un provvedimento che mette a rischio<br />
posti di lavoro per Fiumicino». A lanciare<br />
l’allarme è del dottor Leo Di Terlizzi titolare<br />
della farmacia di via Giorgio Giorgis, 214/d<br />
che mette in guardia sul decreto del governo<br />
per le liberalizzazioni. Un provvedimento che<br />
prevede l’apertura di nuovi esercizi per la vendita<br />
dei farmaci senza più vincoli di orario e<br />
turni di apertura. Unica limitazione, i farmaci<br />
di fascia C, che resteranno un’esclusività<br />
delle farmacie. «Siamo contrari a questo<br />
provvedimento – spiega Di Terlizzi –<br />
perché il decreto legge approvato è in<br />
sostanza una deregolamentazione e non<br />
una liberalizzazione. Sbaglia chi pensa<br />
che con la possibilità di avere nuovi<br />
punti e tenere aperti sempre gli esercizi,<br />
si possano abbassare i prezzi dei farmaci.<br />
Anzi è il contrario e molte farmacie<br />
saranno costrette a fare utile tagliando<br />
sui servizi alle persone. In più c’è il<br />
serio rischio di chiusura per le piccole<br />
farmacie, quelle di quartiere, che non ce<br />
la faranno a pagare i propri dipendenti.<br />
Il tutto a favore di grandi imprese e di<br />
capitale che apriranno grandi distribuzioni<br />
solo in posti strategici. Risultato: una desertificazione<br />
dei servizi. Solo le grandi farmacie,<br />
infatti, riusciranno a reggere la concorrenza.<br />
Quelle minori, vicine ai cittadini,<br />
saranno emarginate e costrette a chiudere<br />
per mancanza di utili». A rischio sarebbe il<br />
rapporto continuo, puntuale e solido con le<br />
persone. Un rapporto che con questo tipo di<br />
liberalizzazione rischia di saltare. «E’ un vero<br />
peccato – ribadisce Di Terlizzi - perché<br />
rompe una vecchia e consolidata tradizione<br />
italiana. Un servizio efficiente e capillare al<br />
quale ora il cittadino si affida costantemente.<br />
Metterebbe a rischio il rapporto di fiducia<br />
che ora dà certezze e benefici alle persone.<br />
Gli unici che dicono che va bene sono i<br />
rappresentanti della grande distribuzione<br />
organizzata». A chi sostiene che ciò aumenterà<br />
i servizi Di Terlizzi risponde. «A<br />
Fiumicino è a rischio solo il servizio capillare<br />
che ora già esiste. Cinque farmacie di cui<br />
due notturne assicurano alla nostra<br />
cittadinanza prestazioni idonee e corrette.<br />
Nel territorio, inoltre, tutti e<br />
cinque i presidi effettuano orario nostop<br />
dal lunedì al sabato. Siamo a<br />
favore di un aumento dei presidi ma<br />
con criterio. La nostra proposta al<br />
governo è un mercato concorrenziale<br />
con un aumento del 10% dei punti<br />
vendita. Diciamo no a una liberalizzazione<br />
selvaggia che andrà a ricadere<br />
solo sulla qualità dei servizi offerti<br />
oggi ai cittadini».<br />
Il farmacista Leo Di Terlizzi al<br />
bancone dell’attività di Fiumicino