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267-Febbraio 2012.pdf - Radio Dimensione Musica

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Nel giro di due giorni incidenti in altrettante abitazioni<br />

Morta un’anziana donna<br />

disabile a Fiumicino<br />

Nell’altro incendio è rimasto ustionato il maestro d’ascia Francesco Carmosini<br />

di Valentina Fiordalice<br />

E’ tragedia a Fiumicino. Due incendi in<br />

due giorni provocano un morto e un ferito<br />

grave. Lo scorso 17 gennaio a perdere la vita<br />

è stata Maria Strianese, una signora disabile<br />

di 76 anni deceduta a causa delle ustioni provocate<br />

dall’incendio scoppiato all’interno<br />

della sua villetta di via Palmiro Togliatti<br />

nella zona della ex stazione di Fiumicino.<br />

Erano da poco passate le 10,00, quando le<br />

fiamme hanno avvolto l’anziana donna seduta<br />

sulla poltrona che, al momento, si trovava<br />

sola in casa. A causare l’incendio è stata probabilmente<br />

la vicinanza di una coperta alla<br />

stufetta accesa. Una fatalità avvenuta proprio<br />

quando l’anziana disabile, che non è<br />

riuscita a districarsi dalle fiamme, era sola in<br />

casa. La figlia, infatti, che da sempre assisteva<br />

l’anziana madre, era uscita dall’abitazione<br />

per fare delle piccole compere. Ad accorgersi<br />

per primi dell’incendio sono stati due<br />

operai romeni che stavano lavorando in un<br />

cantiere adiacente. Purtroppo però nonostante<br />

l’intervento, per l’anziana signora non c’è<br />

stato nulla da fare. Una fatalità che il 18 gennaio<br />

ha rischiato di fare un’altra vittima a<br />

Fiumicino. Coinvolto nel secondo incendio,<br />

è stato il maestro d’ascia Francesco<br />

Carmosini, ricoverato in<br />

gravi condizioni al<br />

Sant’Eugenio. Le fiamme<br />

si sono sviluppate<br />

nella sua abitazione al<br />

piano terra di via Tempio<br />

della Fortuna. L’anziano,<br />

era ai fornelli, quando il<br />

fuoco ha investito le<br />

braccia e il volto. Le<br />

grida della figlia hanno<br />

richiamato le attenzioni<br />

dei dipendenti della vicina<br />

attività commerciale<br />

“Centro Autoricambi”<br />

che si sono precipitati per<br />

portare i primi soccorsi.<br />

«Siamo accorsi dopo le<br />

urla e preoccupati dal<br />

fumo che usciva dalle<br />

finestre dell’abitazione<br />

– dice Piero Quilli, dipendente del negozio<br />

di ricambi – con noi si sono presentati<br />

anche due giovani coraggiosi che, muniti<br />

di un grosso estintore, hanno bloccato le<br />

lingue di fuoco e portato fuori a braccia<br />

l’anziano». Carmosini ha riportato ustioni di<br />

secondo grado su braccia e volto ed è stato<br />

trasportato tramite l’eliambulanza, partita da<br />

piazzale Mediterraneo, all’ospedale Sant’<br />

Eugenio di Roma. Ricoverata anche la figlia<br />

che nel tentativo di salvare dalle fiamme<br />

l’anziano padre 79enne, è stata portata al<br />

Grassi per intossicazione e subito dimessa.<br />

FIUMICINO - Contava di far solcare all’imbarcazione romana le acque del porto di Claudio<br />

Il sogno di Francesco Carmosini:<br />

completare la nave imperiale “Liburnia”<br />

di Umberto Serenelli<br />

L’anziano maestro d’ascia Francesco<br />

Carmosini scampato al rogo del suo appartamento<br />

a Fiumicino ha sempre rappresentato<br />

l’imprenditoria legata alla<br />

nautica da diporto. Carmosini è<br />

infatti noto a Fiumicino per aver<br />

costruito imbarcazioni e soprattutto<br />

perché è uno degli ultimi<br />

maestri d’ascia. La sua tenacia,<br />

unita a tanta forza di volontà, l’ha<br />

portato a realizzare un sogno inseguito<br />

fin da bambino: costruire<br />

una nave da guerra romana. Nel<br />

parco adiacente alla scuola media<br />

“Emilio Segrè” di via del Faro<br />

ottenne, dall’allora sindaco<br />

Giancarlo Bozzetto, un appezzamento<br />

di terreno dove ha poi realizzato,<br />

ma che non è riuscito a<br />

ultimare, una nave imperiale<br />

lunga 35 metri e in grado di trasportare<br />

150 soldati spinta da 40<br />

rematori. Attorno alla nave ha poi<br />

costruito un museo con tanto di catapulte,<br />

soldati in legno, mezzi busti di imperatori,<br />

lance, archi e scudi con immagini di battaglie.<br />

«Questa passione – ci confidò alcuni<br />

anni fa sotto il peso dell’ascia – nacque da<br />

L’appartamento incendiato dell’anziano<br />

maestro d’ascia Francesco Carmosini<br />

ragazzo nel corso di una visita al porto di<br />

Traiano dove fui affascinato da una nave<br />

scolpita su una colonna di marmo. Il caso<br />

ha poi voluto che nella vita costruissi<br />

barche, come faceva mio padre, e quindi<br />

il sogno ha preso corpo.<br />

L’altro sogno proibito è<br />

quello di vedere “Liburnia”,<br />

così l’ho battezzata,<br />

solcare le acque del lago<br />

esagonale di Traiano, nell’oasi<br />

di Porto, per essere<br />

poi ammirata da scolaresche<br />

e turisti ai quali dare<br />

la possibilità di tuffarsi<br />

nell’antica storia di Roma<br />

imperiale».<br />

Francesco Carmosini<br />

mostra il modellino<br />

della nave imperiale e<br />

alle sua spalle quella a<br />

dimensioni reali in via<br />

di completamento

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