1909TRA - Caroline Imbert
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Perali sono chiariti nella comunicazione inviata da quest’ultimo all’antiquario francese, in<br />
una data imprecisata, compresa tra il 21 aprile e il 29 luglio 1908. Della lettera si hanno<br />
due minute 319 , ma il contenuto, di là da formule più o meno esplicite, resta chiaro: nella<br />
prima, lo studioso orvietano dichiara sia di avere ricevuto la somma di 200 franchi, “pour<br />
mes documents relatifs à l’histoire de la ceramique orvietaine”, sia la piena godibilità da<br />
parte dell’<strong>Imbert</strong> dei risultati delle ricerche e delle altre che verranno:<br />
Ces documents-là et tous les documents que je decouvrirai sur la ceramique orvietaine, toscane et ombrienne<br />
seront à Vous de Votre entière propriété, car je par ordre de vous poursuivrai mes recherches.<br />
Nella seconda minuta il concetto non cambia molto:<br />
Monsieur, j’ai reçu 200 frs. de vous pour les recherches et les trascriptions des documents sur l’histoire<br />
de la ceramique orviet(aine). que j’ai faites e(t) [que je ferai a suivre, depennato]. J’ai pour<br />
votre soin cedé a vous mes recherches et mes transcriptions des documents pour l’histoire de la ceram(ique)<br />
orvietaine.<br />
L’accordo non sembra presentare problemi anzi, in data 29 luglio 1908, l’<strong>Imbert</strong> torna a<br />
scrivere al Perali, da Londra, invitandolo a comunicargli la data di un altro possibile incontro<br />
per una nuova proposta di lavoro: “ayant un assez fort travail a vous proposer, c’est<br />
à dire la mise en ordre des documents d’Orvieto ayant acheté de nouvelle pièces interéssantes”<br />
320 . Dalla sola ricerca d’archivio, l’<strong>Imbert</strong> aveva deciso di passare alla proposta<br />
per la stesura del libro vero e proprio: è il primo accenno a Ceramiche orvietane dei secoli<br />
XIII e XIV. Note su Documenti.<br />
In vista dell’incontro, il giovane studioso avrebbe stilato un promemoria strettamente per-<br />
322 “Gentilissimo Sig. <strong>Imbert</strong>, per [segue necessità di depennato] continuare i miei studi sulla storia dell’arte<br />
orvietana già da qualche tempo mi sono ritirato in famiglia. Insieme con i miei La ringrazio di cuore [prece-<br />
99<br />
L. Riccetti<br />
30 a-b. Due piatti orvietani ‘a zaffera’ dei primi del XV secolo: a) proveniente dalla collezione <strong>Imbert</strong> e<br />
riprodotto nel libro di W. Bode del 1911; b) già nella collezione Chompret e ora nel Museo di Sèvres.