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numero 1/2009 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

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Come La salute nasce nel uno mondo statoFoto: iStockphoto.com (michaelgzc; mdurstewitz)per il ripristino delle legittime autoritànazionali. L’avvio di una missione dipeace-keeping presuppone una richiestaformale, dunque il consenso, dello statosul cui territorio l’operazione dovrà svolgersi.Spetta al Consiglio di sicurezza autorizzareuna missione di pace attraversola definizione di un mandato che ne indichigli scopi; l’istituzione o la modificadi un mandato devono essere approvatemediante risoluzione da almeno novedei quindici stati membri, salvo il poteredi veto riconosciuto ai cinque membripermanenti (Cina, Federazione russa,Francia, Regno Unito e Usa). Un ruolofondamentale è attribuito anche al Segretariatogenerale, che procede alle necessarieconsultazioni con gli stati membri,le parti belligeranti, eventuali attoriregionali e i paesi potenziali finanziatorie compie un’attenta analisi della situazionemilitare in atto, dei contingenti edelle risorse disponibili e delle possibiliimplicazioni di un intervento, notificandonei risultati al Consiglio. Dopo l’approvazionedel mandato il Segretariogenerale procede alla conclusione degliaccordi necessari con gli stati membri e,attraverso il Dipartimento delle operagliimpegni di pace assunti dalle partiin conflitto e favorire il risultato deglisforzi diplomatici, dalla fine della guerrafredda, grazie alla caduta dei vincoli postial Consiglio di sicurezza dal bipolarismo,si è evoluto in un sistema multidimensionale(il peace-keeping di secondagenerazione) in cui un ruolo maggiorerispetto al passato è riconosciuto allacomponente civile, non più impiegatasolo per fini umanitari o assistenziali dicarattere secondario rispetto all’attivitàL’International Reconciliation Year 2009militare ma anche in ambiti strettamenteconnessi al problema della sicurezza. Ilcampo di azione delle operazioni multifunzionalisi estende oggi anche all’assistenzadei rifugiati, la tutela dei dirittiumani fondamentali, il consolidamentodelle condizioni necessarie a uno statodi diritto, il sostegno economico e socialenonché la supervisione sul correttosvolgimento delle procedure elettorali.Gli interventi hanno comunque caratteretransitorio, limitato al tempo necessarioIl 20 novembre 2006, nella sua 61 a sessione, l’Assemblea generale delle NazioniUnite, su iniziativa del Brasile, dell’Argentina, di El Salvador, del Guatemala,del Nicaragua e dell’Honduras, considerando l’urgenza e la centralità del ruolodella riconciliazione nei paesi sconvolti dalla guerra, ha proclamato il 2009 annointernazionale della riconciliazione. Tutti i governi, le organizzazioni internazionalie quelle non governative sono invitate, a tal fine, a promuovere ed elaborareprogrammi educativi, sociali e culturali diretti alla diffusione della cultura dellariconciliazione quale suprema forma di dialogo. Alcune ong (ad esempio lafondazione tedesca Ser) hanno già elaborato efficaci piani di azione cheattribuiscono un ruolo importante non solo agli istituti educativi ma anche a chi haa disposizione strumenti per assicurare una diffusione davvero generalizzata delmessaggio come i mass-media, con una partecipazione diretta del mondo artistico,cinematografico e sportivo. L’anno culminerà con una cerimonia, presieduta dalSegretario generale Ban Ki Moon, con la consegna dei premi per i migliori progettirealizzati.24 • n. 1, gennaio-aprile 2009

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