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numero 1/2009 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

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Come La salute nasce nel uno mondo statopatrimoniali e di affidabilità (screening) eraccolgono informazioni durante la vita delprestito, attente a ogni segnale di aumentodel rischio (monitoring). Le imprese così sifinanziano a costi ragionevoli, il risparmiocircola ed è remunerato, gli investimenti sirealizzano e l’economia cresce.Il meccanismo finanziario, poiché basatosulla fiducia, è di per sé fragile e incontesti connotati da squilibri può incrinarsi:i mercati risentono del pessimismoe le banche soffrono delle crisi di fiduciache nascono, spesso, da quelle politiche.Guerra civile, conflitti armati, instabilitàpolitica, energetica, economica e monetariasono alcuni dei fenomeni che, ove siprolunghino nel tempo, possono portare alcollasso del sistema finanziario: le borsechiudono, le banche falliscono, l’economiacrolla su se stessa, la crisi colpisce prima leimprese, poi i lavoratori, infine le famiglie.Il risparmio viene riallocato in manieraimproduttiva, ad esempio in beni rifugioo sotto il classico materasso, così penalizzandosia i risparmiatori che le imprese, eresta inerte, talvolta per periodi indefiniti.La paura si diffonde e le asimmetrie informativesi fanno prepotenti, paralizzano ilsistema.La Grameen BankNon vi sono imprenditori senza finanziatorialle spalle. Ricostruire uno stato, ridaredignità a un’economia ferita dalla guerra èimpossibile senza la rifondazione del suosistema finanziario. E questo per sopravvivereha bisogno di fiducia, di certezze, diassicurazioni. Una percezione del rischioestremamente elevata è il grande nemico,come sempre. In contesti dove è impossibilepensare di impiantare in breve tempomercati o gruppi bancari solidi, il microcreditopuò essere una soluzione.Piccolo, agile, con profonde radici locali,il microcredito sfrutta le conoscenze,le parentele e la solidarietà tra gli individui.Si sviluppa su scala squisitamentemicroeconomica, finanziando le idee e lecoscienze degli individui prima ancora chele imprese e permettendo a un sistema economicofrustrato da guerre e recessioni diricostruirsi dal basso, premiando lo spiritodi sopravvivenza, la capacità di reazionee la saldezza delle relazioni sociali. Ilproblema dell’asimmetria e del controlloviene risolto ingegnosamente attraversoun meccanismo di peer monitoring. Ilprestito viene infatti concesso a gruppi dipersone (e più spesso di donne, il cui coefficientedi affidabilità è maggiore) e nonai singoli, instaurando un meccanismo diresponsabilità solidale sicché se un soggettodel gruppo non paga la propria rata, saràl’intero gruppo a farsene carico. Il costodi informazione viene quindi traslato dallabanca al gruppo. Mentre per una bancatradizionale il costo di monitoring sarebbeinsostenibile, a causa di incertezza del diritto,condizioni socio-economiche instabilie dimensioni troppo piccole per sfruttareeventuali economie di scala, per il gruppo,che ha dalla sua le relazioni di parentela odi clan, ottenere informazioni, agire da moralsuasor ed esercitare uno stretto controllosociale è semplice del tutto naturale. Ilcosto complessivo per la società si abbassae l’economia trova basi per ripartire.Il microcredito, quindi, come rispostaal sottosviluppo economico e sociale? Asentire Muhammad Yunus, fondatore diGrameen Bank e premio Nobel per la Pace2006, sì. Nata nel 1976 come esperimentoper combattere la povertà rurale, Grameenè dal 1983 una vera e propria banca cheoffre credito, per piccole somme e senzagaranzia, ai poveri di tutto il mondo, perl’avvio di attività economiche le più disparate.Al luglio 2005, Grameen Bank avevaeffettuato prestiti a più di 5 milioni disoggetti, 96% dei quali donne, con un tassodi recupero dei crediti del 99%. Come silegge sul sito ufficiale della Grameen, “unsistema di credito dovrebbe essere basatosul background sociale del territorio e nonsu tecniche bancarie preconfezionate. Dovrebbe,inoltre, adottare un atteggiamentoprogressista e progressivo: lo sviluppo è unprocesso di lungo periodo che dipende inlarga parte dalle aspirazioni e dalla tenaciadegli agenti economici. […] Il microcreditoche Grameen Bank svolge è basatosu questa premessa: non è la mancanza diabilità che impoverisce i poveri. I poverihanno abilità che rimangono inutilizzate osottoutilizzate. Grameen Bank crede, quindi,che la povertà non sia creata dai poveri,ma dalle istituzioni e dalle politiche che licircondano. Per sradicare la povertà, tuttoquello di cui abbiamo bisogno è cambiarele istituzioni e le politiche per lo sviluppoe/o crearne di nuove. Grameen Bank noncrede che la carità sia la giusta risposta allapovertà. Piuttosto le permette di perpetuarsi.Crea dipendenza e distrugge l’iniziativaindividuale, l’imprenditorialità. La sola rispostaalla povertà è liberare la creativitàe l’energia che c’è in ogni essere umano”.La finanza, insomma, come strumento pergli uomini e le per loro imprese, e non viceversa:una lezione importante, non soloper le economie in difficoltà e i paesi in viadi sviluppo, ma anche per l’Occidente, invischiatoin una crisi di fiducia e di valori,prima ancora che di borsa.La cooperazioneal credito in ItaliaNei secoli passati l’Italia fu teatrodella nascita e dello sviluppodi istituzioni creditizie in favoredei segmenti meno fortunatidella popolazione. Le casse dirisparmio, ad esempio, sorte agliinizi dell’Ottocento, erano istituti neiquali convivevano due anime: quellarivolta all’esercizio del credito equella dedicata a interventi di utilitàsociale nei confronti delle comunitàdi riferimento. Negli anni Novantasono state oggetto di una radicaletrasformazione che ne ha modificatosia l’assetto giuridico che l’operativitàe sono oggi presenti sul territoriosotto forma di spa.Le banche di credito cooperativo ecasse rurali, invece, rappresentanotuttora un unicum nel panoramacreditizio italiano. La lorocaratteristica principale è quelladi essere società cooperativeper azioni, mutualistiche e locali,sostenute dal principio “una testaun voto”. Si tratta di un sistema natocome risposta a un’idea economicache ha radici profonde nel contestosociale della fine dell’Ottocento: ilnuovo pensiero cristiano socialedella enciclica di Leone XIII, laRerum Novarum. Partendo da queipresupposti, il movimento dellacooperazione di credito ha fattodell’intermediazione bancaria larisposta alle esigenze della persona,innanzitutto quella di sconfiggerel’usura dilagante. Le banche dicredito cooperativo-casse rurali sonoancora oggi aziende caratterizzateda una formula imprenditorialespecifica, i cui principi fondamentalisono la cooperazione, la mutualitàe il localismo. Sono imprese aproprietà diffusa, che perseguonola logica del vantaggio e non lamassimizzazione del dividendo, inun legame totale e permanente con ilterritorio. Un modello da valorizzare,oggi come non mai.panorama per i giovani • 33

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