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Pag. 1699 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO ... - Antimafia

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mafia ha sempre votato per i candidati della DC e del partitorepubblicano. Dunque, quanto è stato detto a proposito dicerte eventualità in ordine a candidature di altri partiti, ènotizia sicuramente da non assumere come concreta e seria.Secondo me, per questo aspetto si pone un problema diapprofondimenti necessari, anche se trovo che in buonasostanza, per ciò che attiene ai comportamentipolitico-elettorali delle organizzazioni mafiose, la relazionepercorre una strada assai diritta, chiara e lucida che è, insostanza, la strada maestra che la mafia ha percorso, comesoggetto politico, da alcuni decenni a questa parte.<strong>Pag</strong>. 1714Trovo che la relazione dia una rappresentazione del tuttoesaustiva del fenomeno mafia per ciò che riguarda la suadimensione storica, non solo di una storia riferita ad eventilontani nel tempo. Al contrario, manca a mio giudizioun'analisi della sua struttura verticale: mentre la dimensioneorizzontale, cioè quella diacronica, è rappresentata in modoesaustivo, la struttura verticale del fenomeno non èsufficientemente chiarita.<strong>PRESIDENTE</strong>. Potrebbe specificare meglio questo aspetto?ANTONINO BUTTITTA. A mio avviso, la relazione avrebbeguadagnato molto in spessore se avesse tenuto conto delladifferenza esistente tra organizzazione mafiosa e societàmafiosa. La prima è la manifestazione strutturata e criminaledella seconda; la società mafiosa è invece una cultura, con isuoi valori e le sue regole, un sistema di segni ampiamentepartecipato - ahimé! - da vasti strati della societàsiciliana. Hanno necessariamente dimensione, valore, pesopolitico, e anche penale, diverso, i rapporti tra soggettipolitici, professionali e burocratici operanti su ciascuno diquesti due diversi livelli. Pone un problema anchel'accertamento della più o meno organicità o episodicità ditali rapporti. Si tratta di un fatto di non poca rilevanza, amio giudizio, che impone approfonditi accertamenti prima diarrivare a conclusioni definitive in ordine all'identità ed alruolo dei rappresentanti politici sospettati, a torto o aragione (secondo me, a ragione), di connivenze mafiose.Penso che lo Stato debba tenere un diverso atteggiamentorispetto ai due livelli del fenomeno. Nei confronti del primo(dico cose ovvie, perché vi è tutta una letteraturameridionalista alle spalle) bisogna continuare a rafforzaregli strumenti repressivi, tanto a livello legislativo quantosul piano strumentale. Riguardo al secondo, bisogna operareattraverso scelte di politica economica diverse da quelletradizionali, tali da modificare radicalmente i meccanismidella produzione ed i connessi assetti sociali. Ripeto: dicocose ovvie, visto che, da Colajanni in poi, la letteraturameridionalista più avanzata si è orientata in questo senso.In sostanza, la mafia è non solo un fatto criminale maanche una realtà sociale e culturale. Contro i criminalivalgono le manette e le carceri; per modificare e correggere

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