magistrato perché deve accettare l'intermediazione politica?Occorre chiarire questo aspetto. In altri termini, perché maiil soggetto politico ha presa sulla magistratura che èindipendente (pur essendo legata in funzione delle variecorrenti di appartenenza? Il problema della triangolazioneandrebbe chiarito.Infine, secondo me, manca, per capire l'articolazioneperversa della mafia, l'interpretazione di alcuni fattiemblematici: i veleni di Palermo, la storia del "corvo" ei "misteri di Contorno". C'è qualcosa, non so cosa, chenon quadra: se ci sono state disfunzioni nella lotta e sequeste hanno avuto, come credo, rilevanza politica, perché nondistricare i nodi di questi misteri. I veleni fine a sestessi. Contorno fine a se stesso e Di Pisa fine a se stesso?Cosa c'è dietro? Vogliamo chiarirlo? Avremmo avuto tutti ipoteri per farlo! Nella scorsa legislatura avevo chiestoproprio questo ed avremmo avuto tutte le possibilità per farluce su aspetti inquietanti. La democrazia si affossa ancheper effetto delle disattenzioni in materia di chiarificazione!Questo processo di chiarificazione non è stato fatto, ora siimpone che si faccia; quindi ritengo che, al di là delleaffermazioni che condivido e al di là di tutto quello che icolleghi hanno detto su responsabilità che non sono della solaDemocrazia Cristiana, ma sono molto diffuse, molto di più diquanto non si creda, al di là di questo - dicevo - larelazione, che deve dire una parola certa su un argomento cosìscottante in un delicato momento, quando cioè è in gioco lademocrazia del nostro Paese, quando c'è una delegittimazionestrisciante della classe politica, deve giungere alloscioglimento di questi nodi vitali: il "corvo" Di Pisa, i"veleni di Palermo".Se riusciamo a portare alla ribalta questi veleni efacciamo finalmente piazza pulita di tutte le impunità,culturali o pseudoculturali o di altro genere, avremo compiutoun'opera meritoria nei riguardi della nostra democrazia. Sobenissimo che in così ristretti limiti di tempo non si puòarrivare ad una chiarificazione di tale portata; vogliotuttavia porre il problema lasciando agli atti la miarichiesta di una revisione e nuova articolazione dellarelazione che risponda ai punti cruciali del problema, che nonsi esaurisca nell'indicare soltanto delle ipotesi. Lo sforzocompiuto è notevole, me ne rendo conto, e forse non si potevafare di più, ma l'avere sviluppato l'indagine soltanto sullabase delle audizioni dei pentiti, non completandola con quelledi altri soggetti (politici, magistratura, ecc.) per toglieredi mezzo una volta per tutte i dubbi e le zone d'ombra,rappresenta un limite. Sono d'accordo su tutto il resto, sullanecessità di approfondire i rapporti tra mafia e massoneria,tra mafia e politica, elementi del passato non presi inconsiderazione, e con i servizi. Questi sono gli elementi daverificare e da approfondire; allora soltanto noi potremofornire una risposta esauriente ad una richiesta di verità che
ci viene dal Paese, dando qualche certezza in un'atmosferapesante, torbida nella quale forze antidemocratiche potrebberotrarre la deduzione che è più facile trovare altre soluzioni.Signor Presidente, so in che modo è stato risolto ilproblema della mafia nel periodo del ventennio: ho avuto lagioia di vedere, appena settenne, 120 mafiosi incatenati con iloro cavalli e con i loro muli nella piazza del mio paese adopera di mio padre che aveva proceduto al loro arresto. Ho,quindi, una visione diversa della lotta contro la mafia, di unimpegno di tipo militare. In quel sistema e con quel regime sirisolveva facilmente il problema ma in un sistema democraticocome il nostro è ben più difficile. Allora chiariamo imisteri e veniamo alle conclusioni.SALVATORE FRASCA. Signor presidente, la delicatezza delmomento politico ci impone, allorquando ci accingiamo aconsegnare al Parlamento una relazione sul rapporto tra mafiae politica, di usare il massimo equilibrio nella valutazione<strong>Pag</strong>. 1736del tema e di compiere uno sforzo, come ieri diceva ilcollega Calvi, per ottenere su un'unica linea la massimaconvergenza.Il collega Galasso osservava che forse sarebbe statomeglio discutere prima qui fra di noi, per predisporre larelazione e poi arrivare ad un dibattito su di essa.Probabilmente questo sarebbe stato il metodo migliore;pazienza, ciò che conta è che si discuta su un documento cheabbia la massima dignità e ci consenta di poter esprimere conla massima libertà la nostra opinione.A me è dispiaciuto, signor presidente, che la suarelazione sia stata divulgata prima ancora che venissedibattuta in Commissione. Lei ha detto di non averne alcunaresponsabilità, e io ne prendo atto; però vorremmo che lefughe di notizie non divenissero un metodo costante.<strong>PRESIDENTE</strong>. Questo è il motivo per cui è stato decisoinsieme di distribuire le relazioni la mattina del martedì.SALVATORE FRASCA. Lei si era anche impegnato ad emettereun comunicato per precisare come siano andate le cose maquesto non è stato fatto, a meno che io, leggendo i giornali,non abbia omesso la lettura della notizia.Da questo punto di vista c'erano altri impegni che forseavrebbero dovuto essere mantenuti, per esempio quello di farpervenire alla Commissione la videocassetta sulladichiarazione di quel magistrato al momento dell'arresto diTotò Riina.<strong>PRESIDENTE</strong>. Quale magistrato?ANTONIO BARGONE. Le dichiarazioni al telegiornale dopol'arresto di Riina da parte di una persona che non sappiamo sefosse un magistrato.<strong>PRESIDENTE</strong>. La videocassetta è stata acquisita agliatti.SALVATORE FRASCA. Ne prendo atto; ora bisogneràverificare ciò che è stato detto e da chi.
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