di vincoli. E passo ora ad esaminare gli elementi costitutividi tali vincoli. Falcone dice a Criscuolo: "Lo so che questonon è il tuo punto di vista" e, dopo la conferma di Criscuolo,Falcone aggiunge: "Non sono emersi altri uomini politici,oltre Ciancimino". Ma non mi interessa questo, mi interessail problema del rapporto tra politica e mafia.Al riguardo mi sembrano particolarmente pertinenti leosservazioni dell'onorevole Buttitta laddove evidenzia ladifferenza tra mafia e cultura mafiosa. In verità ciò serve acapire quegli ambienti del nostro Meridione in cui tante voltela politica si sviluppa. Ciò premesso, sarebbe assai grave seutilizzassimo questa occasione per metterci su posizionicontrapposte, perché dobbiamo arrivare a soluzioniconvergenti. E ritengo che ciò sia possibile.Signor Presidente, la relazione, pur pregevole, appare unpo' ponderosa ed è anche male articolata, soprattutto perquanto concerne l'inserimento dell'evoluzione storica, cheappare episodica, non articolata per tappe successive.Probabilmente sarebbe stato opportuno svilupparla a premessadella relazione; un'evoluzione storica che, peraltro, deveessere punteggiata da avvenimenti molto indicativi. Miriferisco al primo dopoguerra, all'inserimento della mafia nelnuovo sistema democratico, all'importantissima |P'esperienzaMilazzo|P', che segnò una svolta e fu un banco di prova. Inquella esperienza la sinistra, che qui non aveva alcunaparticolare propensione a favorire la mafia, ebbe a subirepesantissimi condizionamenti. Questo meriterebbe di essereevidenziato, perché quelle forze, che pure erano progressistee rifiutavano la logica della mafia, ad un certo puntodovettero subire pericolose contiguità. Quindi, ritengoopportuno suggerire una riarticolazione, anche alla luce diquanto ha suggerito l'onorevole Imposimato, esaminando anche irapporti tra mafia ed istituzioni. Ritengo che i rapporti tramafia e magistratura, tra mafia e forze dell'ordine, tra mafiaed istituzioni in genere, tra mafia ed imprese produttive, tramafia e aziende di credito - quest'ultimo aspettoimportantissimo è forse sfuggito, ma è stato sottolineato daqualcuno prima di me - dovrebbero essere passati in rassegnapartitamente. Mi chiedo quali motivazioni hanno costituito labase per la concessione di crediti da parte di elementi dipotere nel nostro Meridione, quali motivazioni hannoinfluenzato scelte, assunte a suo tempo per quanto riguarda losviluppo del Sud e della Sicilia in particolare.Ritengo che la relazione contenga riferimenti accessorinon pertinenti, come ad esempio gli accenni a regole dicomportamento a livello familiare (fedeltà), o modalità diazione negli omicidi (strangolamento), che fanno perdere unpo' di incisività, e che per me sono inutili, tanto più cheben altri comportamenti meriterebbero di essere evidenziati.Tra l'altro, è fondamentale il fatto che il mafioso esige chegli venga riconosciuta la sua qualifica in quanto "può", nelsenso totale del potere. Un giornalista italiano molto
qualificato ha detto - e ne convengo - che togliendo il salutoriverente espresso con "vo'scienza benedica" e con la"scoppolata" il mafioso è finito: questo è vero! Perché quelloche si è subìto dipende soprattutto dall'avere accettatoquesta logica della riverenza e concepito il potere comepossibilità di elargire favori, altro male che ha attraversatoun po' tutti i partiti.Signor Presidente, mi sembra pericolosa, nella trattazionegenerale del fenomeno mafioso, la semplificazione che sipotrebbe trarre dall'ammissione che in fondo la democrazia èstata mafia, e peggio ancora che si arrivi alladelegittimazione<strong>Pag</strong>. 1733di un sistema politico democraticamente espresso. Vi sonoalcuni punti della relazione che varrebbe la pena dimodificare e questo secondo me potrebbe risultare fattibile. Atal fine, signor Presidente, vorrei anche sottolineare che sela mafia riesce ad essere un soggetto sociale che favorisce lapolitica e consente flussi di voti, razionalità d'impostazionee di trattazione avrebbe dovuto portare ad esaminare lospostamento, la mobilità del voto in funzione di bacini dipresenza della mafia. Un esame del genere sarebbe statoestremamente interessante. Forse è mancato il tempo, maesaminando i bacini di presenza della mafia avremmo constatatoche vi sono stati nel tempo consistenti spostamenti conriferimento a certi nomi. In tal caso avremmo avuto unospaccato estremamente indicativo, ben altra indicazionerispetto alla relazione presentata, che per me è troppoblanda, mentre avrebbe potuto essere ancor più incisiva.Signor Presidente, voglio ricordare che la relazione sulleforze dell'ordine, di cui sono stato relatore nella precedentelegislatura, in alcuni punti risulta molto più dura di quantonon lo sia questa, laddove si afferma, ad esempio, chel'autorità dello Stato è messa in pericolo per certi aspetti:si potrebbe arrivare al |P'punto di non ritorno|P' nel momentoin cui la gente abbia percepito che è molto più comodoriferirsi alla mafia per avere sicurezza, anziché allo Stato.Signor Presidente, quali sono state le carenze delloStato? Vengo ora ad un punto molto importante che riguarda icomportamenti di tutte le forze politiche nei riguardi deiprovvedimenti più importanti relativi alla mafia.Un'analisi del genere avrebbe evidenziato per lo menodisattenzioni, omissioni, trascuratezze, connivenze ocollusioni. Non voglio, per carità, enfatizzare queste ultime,ma chi sono stati coloro i quali hanno appoggiato certiprovvedimenti e non altri?Signor Presidente, mi permetto di ricordare, poiché Leiera deputato anche nella passata legislatura, le sue giustepreoccupazioni nel momento in cui si dovevano assegnareall'Alto Commissario certi poteri, per quanto concerne, adesempio, le intercettazioni telefoniche. Non possiamodimenticarlo, ma da questo non traggo certo l'idea che Lei
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