DirittoL'impianto termico “a norma”Attenzione ai controlli ed alle verifiche delle caldaie domestichedi Marilisa Bombidimensione GEOMETRAMarilisa BombiSe l’impianto termico non è a norma, ilComune può chiudere l’impianto dopo lasegnalazione dei vigili del fuoco. Insomma,può costare caro non rispettare leregole e soprattutto (ed è la cosa più importante),si può essere costretti a rimanereal freddo.Con decisione n. 1155 del 26 febbraio, ilConsiglio di Stato, sez. V, ha confermatola sentenza di primo grado del Tar Umbria,con ciò affermando la legittimità delle diverseordinanze emanate via via dal Sindaco,al fine di far fronte alle diverse inottemperanze,perché occorreva “rimuoverecon immediatezza la situazione di pericolositàper la privata e pubblica incolumitàper le discordanze dell’impianto dal D.M.28 aprile 2005”. Tale decreto del Ministerodell’Interno, ha come oggetto l’approvazionedella regola tecnica di prevenzioneincendi per la progettazione, la costruzionee l’esercizio degli impianti termicialimentati da combustibili liquidi.In sostanza il Sindaco, con i poteri eccezionaliextra ordinem, attribuitigli dall’art.50, D.Lgs. n. 267/2000”, ordinava al proprietariodi disattivare entro 24 ore l’impianto,la cui rimessa in funzione venivasubordinata all’esecuzione dei “necessarilavori di adeguamento debitamente certi-ficati da tecnico abilitato”, con espressodivieto “assoluto” di utilizzare nelle morel’impianto termico stesso.Motivo del ricorso, è stato non solo l’inapplicabilitàdel D.M. del 2005, (tenuto contoche l’impianto termico era preesistente),ma anche la compressione del dirittodi proprietà privata che discende dalleordinanze sindacali.Il ricorso ed il relativo appello infatti, avevanoinsistito sul fatto che il proprietario èstato privato del locale cantina dov’è ubicatol’impianto, nonché dello stesso appartamento,non fruibile nei periodi invernaliin assenza di riscaldamento, ossia èstato compresso il suo potere dominicalein carenza delle ipotesi di legge.Eppure, ha precisato il Collegio, dettacompressione, anche nella forma dellosmantellamento d’ufficio dell’impianto,disposto con l’ultima ordinanza, risultanormativamente giustificata dall’inottemperanzaall’impartito ordine di “nonuso” se non previo adeguamento ai sensidell’art. 54, comma 4, del d.lgs. n. 267del 2000, il quale prevede appunto che,nel caso di inottemperanza da parte delledeterminate persone alle quali è rivoltol’ordine, il Sindaco può provvedere d’ufficioa spese degli interessati.3/201022
dimensione <strong>geometra</strong>La questione non è di poco conto in relazioneal fatto che la competenza in materiadi controlli, è della Provincia e perquanto riguarda quella di Gorizia, proprionelle scorse settimane è stato preannunciatol’avvio dei controlli, perché il D.P.R.412/93 (modificato dal D.P.R. 551/99, emanatoai sensi della legge n.10/91 sul risparmioenergetico), prevede a carico di tuttii titolari di impianti termici, dalla piccolacaldaia ad uso familiare a quelle grandi,comunque se destinate al riscaldamentoambientale, l’obbligo di effettuare periodichemanutenzioni e prova fumi di scarico,per assicurare il rispetto delle condizionidi legge.Quindi non sono più sufficienti i normaliinterventi finora eseguiti all’inizio dellastagione invernale, ma è necessario verificare,ogni 2 anni per le caldaie “domestiche”(sotto i 35 kW) e più spesso pergli impianti di potenza maggiore, i rendimentidi combustione e le altre caratteristicheimpiantistiche, che dovranno essereconformi alla finalità di risparmio energeticopreviste dalla legge.Dal canto suo invece, la Provincia di Pordenonepromuove e sostiene l’utilizzo (afini energetici) di biomasse agro-forestali,in sostituzione dei combustibili fossili,mediante la concessione di contributi alleimprese agricole (per la realizzazionedi impianti termici che utilizzino tali combustibilialternativi) e per l’acquisto dimacchinari per la raccolta e/o la cippaturadi biomasse. Il bando scade il 31 maggio2010. Il bando, lo schema di domandaed ogni informazione utile è disponibilenel sito istituzionale della Provincia di Pordenoneseguendo il seguente percorso:Provincia di Pordenone, Uffici, Agricoltura,Bando e Modulistica Caldaie.233/2010