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POLITECNICO

Scarica il PDF (5174KB) - Rivista Politecnico - Politecnico di Milano

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mo essere quindi conseguenti, anche da un punto<br />

di vista di strutturazione e organizzazione intema.<br />

Le principali nostre decisioni hanno riguardato, a<br />

suo tempo, la definizione dei compiti e delle<br />

res~onsabilità del Senato Accademico e del<br />

Consiglio di Amministrazione e la completa<br />

dipartiinentalizzazione, così come riportato in<br />

Statuto. In tempi più recenti abbiamo deciso I'articolazione<br />

in sei facoltà, il decentramento territoriale<br />

(il Politecnico-rete), l'adozione di un<br />

sistema di controllo di gestione, nonché una serie<br />

di provvedimenti tali da favorire l'iniziativa "dal<br />

basso" e la responsabilizzazione.<br />

Si è in grado adesso di valutare quali sono le<br />

linee da riconfermare, dove e cosa accelerare,<br />

cosa modificare o comunque riesaminare.<br />

Innanzitutto è pienamente da confermare il<br />

modello di delega e autonomia che, dopo le prime<br />

difficoltà, dovrebbe radicarsi sempre più a<br />

fondo, maggiormente articolarsi, acquistare una<br />

maggiore diffusione. Il modello di autonomia e<br />

responsabilizzazione, che richiede una ampia<br />

delega controllabile e valutabile ed effettivamente<br />

controllata e valutata, non può essere applicato<br />

in modo limitato ma deve permeare l'organizzazione<br />

a tutti i livelli. Quindi in tanto in quanto il<br />

Politecnico rivendica una forte autonomia e<br />

responsabilizzazione verso il Ministero deve<br />

necessariamente, per poter essere coerentemente<br />

efficace, adottare lo stesso modello verso l'interno.<br />

Ciò significa:<br />

Avere organismi di governo centrale forti (S.A.,<br />

C.d.A.) che siano in grado di fornire linee di indirizzo,<br />

ripartire le risorse, valutare e controllare le<br />

"articolazioni" di primo livello: facoltà, dipartimenti,<br />

centri di varia natura sia scientifici sia<br />

didattici sia di servizio, poli territoriali, strutture<br />

temporanee di progetto etc. ma che non intervengono<br />

nello specifico. Ciascuna articolazione di<br />

primo livello deve avere poi la massima autonomia,<br />

all'intemo delle linee e rispettando i vincoli<br />

definiti.<br />

In questo contesto deve essere ancora meglio<br />

chiarito, anche in base alla prassi che si sta consolidando<br />

e che può essere considerata globalmente<br />

soddisfacente, il rapporto fra i due organi<br />

centrali che, con una approssimazione utile per<br />

trasferire il concetto in poche parole, si possono<br />

assimilare rispettivamente il Senato a una assemblea<br />

legislativa e il C.d.A. al Governo. Deve poi<br />

ancora essere messo a punto un modo di operare<br />

interno del Senato Accademico la cui efficienza<br />

ed efficacia è largamente insoddisfacente nei confronti<br />

del tempo speso e dell'impegno dedicato.<br />

Una revisione deve essere fatta anche relativamente<br />

alla figura del "delegato del Rettore" in<br />

diversi campi, figura che sta diventando sempre<br />

più importante per poter gestire aspetti strategici,<br />

di rilevanza trasversale per tutto lYAteneo, per<br />

svolgere istruttorie relative ad attività o non completamente<br />

coperte da nessuna struttura o nuove,<br />

e per lanciare l'operatività per coordinare campi<br />

di estrema rilevanza per l'Atene0 e per coordinare<br />

strutture diverse.<br />

Una riflessione dovrà essere svolta anche sull'articolazione<br />

in Facoltà e sul decentramento<br />

territoriale.<br />

I1 sistema di controllo di gestione, che è coerente<br />

a un modello di aumento di responsabilità e di<br />

delega controllata, deve essere ulteriormente diffuso,<br />

con particolare attenzione anche alle altre<br />

articolazioni di primo livello, tipicamente le<br />

facoltà.<br />

Deve essere probabilmente esteso il modello<br />

delle strutture temporanee di progetto, fornendo<br />

loro anche strumenti e metodi gestionali appropriati.<br />

Anche su alcuni dipartimenti va fatta una riflessione.<br />

Come si è detto una università è visibile<br />

soprattutto per la qualità della sua ricerca. I<br />

dipartimenti sono la sede della ricerca e dello sviluppo<br />

del personale. La loro articolazione, il loro<br />

dimensionamento, la loro consistenza, la capacità<br />

di definire una strategia di sviluppo sono condizioni<br />

essenziali per il successo non solo del<br />

dipartimento ma anche dell'Ateneo. È opportuno<br />

riflettere sulla articolazione dei dipartimenti nel<br />

loro complesso.<br />

Ulteriore forte sviluppo va dato agli insediamenti<br />

territoriali che finora hanno dato risultati<br />

eccellenti, superiori alle più ottimistiche previsioni.<br />

E nello sviluppo vanno anche considerate le<br />

esigenze e le opportunita di tutto il territorio circostante<br />

al polo stesso. In questo senso ci stiamo<br />

muovendo e qui ho il piacere di comunicare ufficialmente<br />

l'adesione già awenuta della Camera

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