POLITECNICO
Scarica il PDF (5174KB) - Rivista Politecnico - Politecnico di Milano
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STUDENTI IBCRll-il Al CORSIDI LAUR€4 E M DIPLOMA<br />
Figura 4<br />
molto scarsi, noi abbiamo dovuto ricorrere alle<br />
famiglie, peraltro in modo contenuto, soprattutto<br />
se paragonato a altre Università operanti in<br />
Lombardia, con cui è facile fare confronti all'interno<br />
talvolta della stessa famiglia. I contributi<br />
studenteschi nelle università non statali sono<br />
legati a un valore di mercato, proprio perché lo<br />
Stato eroga contributi minimi e quindi il servizio<br />
va pagato direttamente, almeno in buona misura,<br />
dall'utente. Ma lo stesso vale per quelle università<br />
statali che ricevono risorse dallo Stato molto<br />
inferiori al valore medio.<br />
Non c'è da scandalizzarsi né da inveire contro le<br />
decisioni dell'università, ma semmai, contro il<br />
comportamento del Governo. Non ci si deve far<br />
fuorviare dal valore percentuale: è vero, siamo<br />
forse l'Atene0 che ha la percentuale più elevata<br />
delle tasse e contributi studenteschi rispetto al<br />
fondo di funzionamento datoci dallo Stato, ma la<br />
percentuale può essere subito ridotta, basta<br />
appunto che lo Stato ci dia il dovuto! Peraltro i<br />
contributi degli studenti sono stati sempre utilizzati<br />
per il miglioramento del servizio didattico. A<br />
tal riguardo stiamo tentando di porre in essere<br />
una politica di aiuto ai bisognosi e meritevoli:<br />
abbiamo recentemente assegnato un fondo di 1<br />
miliardo per 1000 borse di studio ai più bisognosi,<br />
purché sopra un certo valore di merito. Stiamo<br />
cominciando a cercare poi banche che attivino in<br />
misura ampia i "prestiti d'onore" che ci sembra<br />
una via giusta, scarsamente utilizzata finora, per<br />
evitare che i meno fortunati siano penalizzati.<br />
La terza principale fonte di entrate è quella proveniente<br />
da prestazioni - di ricerca, di servizi, di<br />
consiilenza, di formazione - forniti a terzi.<br />
Da parte nostra stiamo mettendo a punto, attraverso<br />
aggiustamenti successivi, meccanismi che<br />
facilitino tale entrata e stiamo cominciando ad<br />
avvertire i primi segnali positivi. Dobbiamo però<br />
mettere in evidenza due aspetti, legati a normative<br />
generali, il primo relativo al sistema di tassazione<br />
che ha inciso non poco in senso negativo, il<br />
secondo riguardante facilitazioni fiscali per i<br />
committenti su cui il governo sta procedendo a<br />
nostro avviso in modo positivo ma che sarebbe<br />
opportuno estendesse e ampliasse.<br />
La quarta fonte di entrata è esigua in quanto i<br />
"benefattori" diretti si riducono a pochi<br />
(Fondazione CARIPLO, Camera di Commercio<br />
di Milano) e quelli "indiretti", peraltro per noi<br />
fondamentali per attuare la politica di decentramento<br />
(Univercomo, Univerlecco, ACSU, CUM,<br />
EPIS) si limitano, correttamente, al sostegno delle<br />
iniziative locali. Peraltro la mancanza di questa<br />
fonte di entrata è un punto debole che accomuna<br />
la gran parte delle università europee e le distingue<br />
da quelle statunitensi, per le quali la raccolta<br />
di fondi sia da parte di fondazioni sia da parte di<br />
ex-alunni è una fonte rilevante di finanziamento.<br />
Per quanto riguarda le uscite alcuni cenni sintetici.<br />
Abbiamo molto ridotto i costi unitari delle<br />
spese generali ma il valore assoluto è aumentato,<br />
tenuto conto del notevole aumento degli spazi<br />
avvenuti in questi ultimi anni. Abbiamo contenuto<br />
l'aumento necessario delle spese per il personale<br />
in organico, nonostante la storica sofferenza<br />
riscontrabile dai dati nazionali, mentre abbiamo<br />
notevolmente incrementato la voce delle supplenze<br />
e dei contratti didattici, tenuto conto dei<br />
nuovi progetti didattici attivati. Sono stati stanziati<br />
fondi di entità per noi notevole sia per la<br />
ricerca, sia per un'iniziativa chiamata "progetti<br />
di sviluppo imprenditoriale dei dipartimenti";<br />
sono state poi incrementate le spese, di investimento<br />
e di gestione, per i servizi ausiliari didattici<br />
e di ricerca.<br />
Per quanto riguarda la gestione di cassa non possiamo<br />
esimerci dal mostrare anche in questa sede<br />
tutta la nostra indignazione per come, concretamente,<br />
viene gestita a livello governativo la politica<br />
di contenimento delle uscite. I vincoli posti<br />
sono gestiti senza guardare e senza distinguere le<br />
differenti situazioni di partenza. Limiti di spesa<br />
rispetto all'anno precedente forse sono fin troppo<br />
permissivi in tutti quei casi in cui si disponeva di<br />
risorse relativamente abbondanti, mentre sono un<br />
freno inaccettabile a chi può e deve svilupparsi.<br />
Riteniamo poi assurdo che vi siano limitazioni<br />
all'uso di "risorse proprie" pur conferite, come<br />
d'obbligo, alla tesoreria unica. Non è pensabile<br />
avere competenza e disponibilità teorica di fondi<br />
e non poterli spendere. Per un anno si può rinviare<br />
e ritardare l'erogazione, per due anni si ha<br />
ancora qualche margine, ma poi si collassa.<br />
Questo modo di operare, in cui è necessario chiedere<br />
"deroghe", è a nostro avviso tipico da un