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POLITECNICO

Scarica il PDF (5174KB) - Rivista Politecnico - Politecnico di Milano

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terà un notevole aumento delle risorse necessarie.<br />

Soltanto in questo modo si può pensare di raggiungere<br />

i due obiettivi di riduzione sia degli<br />

abbandoni che della durata reale senza diminuire<br />

la qualità della preparazione. Peraltro stiamo studiando<br />

contemporaneamente la possibilità di<br />

creare dei percorsi didattici per studenti di grande<br />

talento che possa per esempio portare a un completamento<br />

degli studi in tempi più brevi di quanto<br />

"legalmente previsto" oppure a un maggiore<br />

approfondimento e quindi a una più accurata preparazione,<br />

con una riduzione, quindi, del percorso<br />

di dottorato.<br />

In secondo luogo dobbiamo assolutamente<br />

migliorare la parte sperimentale della didattica, i1<br />

che richiede laboratori attrezzati e personale qualificato,<br />

docente e non, di assistenza e di sostegno.<br />

Gli attuali interventi in Bovisa, per ingegneria,<br />

architettura, disegno industriale, nonché la<br />

recente acquisizione dell'area ex M-PPG vanno<br />

appunto in questa direzione.<br />

In terzo luogo, per rispondere in modo adeguato<br />

all'obiettivo di riduzione della durata reale degli<br />

studi dobbiamo prowedere a una semplificazione<br />

del curriculum, sia come peso del singolo<br />

insegnamento, sia come riduzione dell'attuale<br />

eccessiva disponibilità di opzioni, che talvolta<br />

rende impossibile allo studente la frequenza<br />

effettiva al singolo corso per il quale, viceversa,<br />

aumentando la "sperimentalità", verrà richiesta<br />

obbligatoriamente la frequenza. Questo singolo<br />

fattore, a prima vista sembrerebbe portare a una<br />

riduzione del numero di docenti il che è in parte<br />

vero ma è più che compensato dal fatto che sara<br />

richiesta una più ampia presenza di docenti per<br />

corso e l'impossibilità o quasi, per il docente, di<br />

coprire per supplenza altri corsi oltre al proprio.<br />

È necessario disporre di servizi collaterali adeguati,<br />

che stiamo decisamente migliorando - e<br />

rispetto ai quali vogliamo solo citare il METID<br />

come caso esemplare di investimento - ma che<br />

sono purtroppo ancora lontani dagli standard che<br />

riteniamo giusto assicurare.<br />

Infine si dovrà finalmente dar vita a una formazione<br />

di "dottore di ricerca" nel vero senso della<br />

parola. Finora il corso di dottorato è stato visto<br />

come dedicato esclusivamente o prevalentemente<br />

a chi aveva intenzione di fare carriera universita-<br />

ria per cui i posti erano - e sono - estremamente<br />

limitati e anche, spesso, l'attività formativa è inevitabilmente<br />

ridotta rispetto al lavoro di ricerca.<br />

Se, al contrario, si darà spazio ampio a questo<br />

livello formativo, come è auspicabile, allora le<br />

risorse da dedicare dovranno essere conseguenti.<br />

Ecco perché anche in un'ipotesi di riduzione<br />

complessiva del numero di studenti iscritti, non<br />

vi sara nessuna riduzione rispetto al piano di<br />

investimenti già a suo tempo ipotizzato, anzi,<br />

sarà richiesto un ulteriore aumento.<br />

Una consistente novità nel campo didattico è data<br />

dal fatto che abbiamo lanciato il "Servizio<br />

Orientamento", sia come sportello, molto frequentato<br />

peraltro, sia, soprattutto, come impostazione<br />

e gestione delle attività che permetteranno<br />

agli studenti delle scuole medie superiori, anche<br />

secondo le indicazioni ministeriali, di essere più<br />

consapevoli della scelta. L'orientamento ha però<br />

anche un altro obiettivo complementare ma non<br />

secondario: quello di diffondere in tutta Italia e<br />

all'estero una conoscenza più approfondita della<br />

nostra università per poter ampliare la provenienza<br />

degli studenti da tutto il territorio nazionale,<br />

così come era un tempo, e, nel futuro, speriamo<br />

prossimo, anche dall'estero. Puntiamo infatti a un<br />

reclutamento di studenti di alto potenziale. Siamo<br />

stati sempre contrari al concetto di bacino di<br />

utenza e stiamo cominciando concretamente a<br />

operare in tal senso. Sappiamo però che vi sono<br />

due ostacoli che si frappongono a tale politica e<br />

che è necessario rimuovere: il primo è quello della<br />

residenzialità e l'altro è quello complessivo<br />

della disponibilità di risorse.<br />

La residenzialità è un punto debole non solo del<br />

Politecnico di Milano ma di un'ampia generalità<br />

dell'università italiana. Su questo aspetto stiamo<br />

aprendo "tavoli di trattative" con tutti i Comuni<br />

in cui abbiamo sedi, con la Regione, con altri enti<br />

e istituzioni anche private. I1 secondo problema<br />

riguarda le risorse complessive. La prospettiva<br />

prima evidenziata può portare a un ampliamento<br />

del numero di studenti e a un incremento del<br />

numero di richieste di immatricolazione. E a questo<br />

punto scatta il problema della selezione e del<br />

numero programmato. Su questo aspetto è necessario<br />

essere chiari. I1 problema non è ideologico,<br />

né eccessivamente elitario anche se la valutazio-

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