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Il Piave - VAS FVG Alto Livenza

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SANT’ARTEMIO<br />

RIVIVE<br />

PER I TREVIGIANI <strong>Il</strong> Parco<br />

del Sant’Artemio<br />

è aperto<br />

alla cittadinanza<br />

tutti i sabati<br />

e le domeniche.<br />

DALLA PRIMA<br />

Vi racconto la mia storia con la giustizia canaglia<br />

(...) Un vilipendio mai perseguito.<br />

Un delitto senza colpevoli.<br />

Un linciaggio legalizzato. V-er-g-o-g--n-a.<br />

Questo siamo diventati, negli<br />

anni, inesorabilmente: una<br />

Nazione infetta,<br />

incivile, barbarica,<br />

sudicia, immorale. E<br />

perché? Per giustizia<br />

denegata. Per fame<br />

di giustizia: ricordate,<br />

non ci può essere<br />

pace senza giustizia.<br />

Né senza verità.<br />

E infatti queste sventurate<br />

creature private<br />

dalla giustizia<br />

vagano come anime<br />

in pena, in questo<br />

inferno di disperati<br />

percossi ogni giorno<br />

nei nostri tribunali. Presi a<br />

getti di merda metaforica, ma<br />

più puzzolente di quella gettata<br />

dagli allevatori inviperiti a Vancimuglio.<br />

Scusate se uso un linguaggio<br />

forse più diretto del solito, ma<br />

come pietà l’è morta, è defunta<br />

anche la mia voglia e capacità<br />

di sublimare, di smussare, di attenuare<br />

i toni.<br />

E confesserò qui, come mi capita<br />

di fare, per l’aria di libertà e<br />

rispetto che soffia da queste colonne,<br />

una cosa che non ho mai<br />

scritto. Mai. Per pudore, forse.<br />

Per vergogna, pure. Per rabbia,<br />

certo.<br />

Anche la mia vita è stata lesionata<br />

dalla mala giustizia. E il<br />

bello è che la chiamano “civile”.<br />

Che impagabile presa per le<br />

natiche.<br />

Nel lontano 1997 dirigevo una<br />

emittente televisiva con sede a<br />

Limena. L’editore – A.C. – lo<br />

conoscevo da anni. Era stato<br />

amico di mio zio, già sindaco di<br />

Monfalcone e dirigente democristiano.<br />

Gli doveva qualcosa,<br />

anzi molto. E così, quando ce<br />

Anche la mia vita<br />

è stata<br />

lesionata dalla<br />

mala giustizia.<br />

E il bello è che<br />

la chiamano “civile”.<br />

ne fu bisogno, si sdebitò con la<br />

mia famiglia. Offrendomi quel<br />

posto. Capo della redazione in<br />

un’emittente ultraregionale, in<br />

cui l’informazione era pari a<br />

zero virgola. Solo che per legge,<br />

l’editore doveva farla. Con me,<br />

prese due piccioni con una fava:<br />

ringraziare i parenti, ingaggiare<br />

chi (chiedo scusa, sono umile<br />

ma non modesto) impresse<br />

dignità, prestigio e visibilità a<br />

quella emittente improbabile e<br />

squinternata, una sorta di variopinto<br />

suk virtuale con maghi,<br />

astrologi, paragnoste e figli di<br />

paragnoste, ciarlatani, fattucchiere,<br />

trans versione chiaroveggenti,<br />

venditori di mobili<br />

più o meno rubati da qualche<br />

parte etc. etc. Una compagnia<br />

di giro in grado di fare apparire<br />

Vanna Marchi, Stefania Nobile<br />

e Do Nascimento come un trio<br />

di chierichetti.<br />

Lavorai duro. I risultati arrivarono.<br />

E infine, la pugnalata. Che non<br />

mi aspettavo, che non meritavo.<br />

A.C. reagì a un momento di<br />

difficoltà vendendo<br />

le frequenze a un<br />

editore lombardo.<br />

E a uno nordestino.<br />

Quindi, la tv<br />

non esisteva più.<br />

Ma io continuavo<br />

ad andare al lavoro.<br />

Registravo e<br />

trasmettevo “a circuito<br />

chiuso”. Poi,<br />

un giorno mi impedirono<br />

fisicamente<br />

di entrare. Qualche<br />

giorno dopo mi arrivano<br />

per posta…le<br />

mie dimissioni. Mai date. Non<br />

capite? Spiego. Carta, penna e<br />

calamaio e giù falsificazione<br />

della mia firma.<br />

Ripeto: anno 1997. Mi affido a<br />

una nota avvocatessa del lavoro<br />

e inizio la causa.<br />

1997…1998…1999…2000…2<br />

001…2002…2003…2004…20<br />

05…2006.<br />

Fanno nove. Nove anni di causa.<br />

Di lavoro! Dovrebbe essere<br />

“motorizzata”. I miei zebedei<br />

sono motorizzati, altroché.<br />

E’ impossibile sintetizzare l’intera<br />

mia Via Crucis al Tribunale<br />

di Padova. Credo che siano<br />

cambiati sei o sette giudici.<br />

Almeno quattro sono donne<br />

che restano incinte. Altri due,<br />

maschi, vengono trasferiti. Un<br />

altro non mi ricordo più cosa<br />

caspita certifica nero-su-bianco<br />

per sfilarsi. In un anno si fa una<br />

sola udienza! A ogni cambio di<br />

giudice, si ricomincia tutto da<br />

capo, come nel gioco dell’oca.<br />

Mi pare di impazzire. Mi ripeto,<br />

come un folle ubriaco: ma si<br />

trattava solo di stabilire che la<br />

mia firma è falsa! Che ci vuole?<br />

Ogni volta che perdo una<br />

mattinata per una udienza che<br />

viene “rinviata a nuovo ruolo”<br />

mi dico: l’occasione fa l’uomo<br />

assassino. Mi viene da sbattere<br />

la testa contro il muro. Prudono<br />

le mani: non resta che la giustizia<br />

fai-da-te.<br />

E quando ormai ho perduto<br />

ogni speranza, ecco il gancio<br />

che viene giù dal cielo: la causa<br />

approda – caso o segno del<br />

destino - sul tavolo di G.C.,<br />

noto giudice del lavoro.<br />

Uomo di sinistra,<br />

esponente di Magi-<br />

stratura democratica,<br />

mi conosce da tempo:<br />

è stato più volte mio<br />

ospite in tv. A parlare<br />

di giustizia in crisi.<br />

Non credo ai miei occhi,<br />

quando lo vedo<br />

sorridermi bonario,<br />

comprensivo e dirmi “Dottor<br />

Versace, tra qualche giorno avrà<br />

la sentenza”. Osserva attonito<br />

la data d’inizio-causa. Poi mi<br />

tende la mano e sussurra, come<br />

per non farsi sentire da nessun<br />

altro: “E le chiedo scusa a nome<br />

dei miei colleghi, se non l’hanno<br />

fatto”. No, caro giudice, non<br />

l’hanno fatto.<br />

Passano pochi giorni.<br />

E’ stato di parola.<br />

Ho vinto la causa. <strong>Il</strong> giudice del<br />

lavoro mi ha dato ragione e ha<br />

condannato A.C. a risarcirmi<br />

una cifra enorme.<br />

Che non vedrò mai. Perché una<br />

giustizia che arriva in ritardo, è<br />

come se non arrivasse mai. E<br />

infatti A.C., il delinquentone,<br />

si è dato. E i soldi saranno in<br />

Svizzera o da qualche altra parte<br />

tranne che nelle mie tasche.<br />

Certo, c’è la legge Pinto con<br />

l’indennizzo per la durata eccessiva<br />

dei processi, ma sono<br />

briciole.<br />

Nemmeno il tfr mi ha versato,<br />

il puzzone. Difeso da questa<br />

giustizia su misura per quelli<br />

come lui, per gli avvocati che<br />

si vendono i clienti e le cause,<br />

tanto nessuno potrà fare niente,<br />

per gli avvocati infedeli che si<br />

mettono d’accordo sottobanco<br />

con la controparte per non<br />

Una giustizia<br />

che arriva in ritardo,<br />

è come se<br />

non arrivasse mai.<br />

fare finire mai la vertenza, per<br />

i giudici corrivi e acquiescenti<br />

con questi avvocati, per i giudici<br />

che non fanno il loro dovere,<br />

per quelli corrotti e per quelli (e<br />

quelle) che si imboscano e usano<br />

le casse dello Stato come una<br />

mangiatoia personale. E perfetta<br />

per il leccaculismo degli uni<br />

agli altri.<br />

Avete ragione? Siete persone<br />

oneste? Allora mettetevela via,<br />

per questa giustizia siete perdenti.<br />

Lei stima solo i lestofanti,<br />

che si fanno sonore risate di<br />

scherno per voi, poveri illusi<br />

che ancora ci credete, come i<br />

Per informazioni:<br />

Provincia di Treviso<br />

URP: 0422 656000<br />

www.provincia.treviso.it<br />

bambini a Babbo Natale.<br />

Questo è diventata la nostra In-<br />

Giustizia, un disservizio che<br />

soffoca la povera Italia. Ho<br />

deciso, organizzo un convegno<br />

sulla “Disfunzione della giustizia<br />

quale causa dell’aumento di<br />

8 gradi delle temperature minime”.<br />

Ma, dice, “in Italia c’è la democrazia”.<br />

Certo, cari tiranni, sicuro<br />

che c’è, la “vostra” democrazia:<br />

ginnastica dell’obbedienza,<br />

a 90 gradi e guai ad agitarsi ché<br />

godete di più.<br />

Mi fate schifo, mi fate vomitare,<br />

cari componenti dell’apparato.<br />

Sono finito dentro una guerra e<br />

i segni di una guerra si portano<br />

dentro per sempre. E<br />

ricordate bene: il male<br />

chiama altro male. E<br />

infatti “<strong>Il</strong> male è uguale<br />

per tutti” dovrebbero<br />

scrivere, nei tribunali.<br />

Per tutti, tranne<br />

loro, questi licantropi<br />

in toga.<br />

Due lupi e un agnello<br />

che mettono ai voti<br />

che cosa mangiare stasera, ecco<br />

cosa succede a un cittadino che<br />

chieda grazia e trovi “questa”<br />

giustizia.<br />

Indovinate chi sono i lupi.<br />

Gianluca Versace<br />

Giornalista televisivo

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