Biennale 1976: la terra di mezzo per la terza cultura

modalità-campione di rapporto con l’ambiente, alcuni comportamenti, esperimenti di “presenza
consapevole attiva nel sociale urbano”. 23
I rapporti tipo, o per meglio dire le sezioni sono cinque più una:
1 – Ipotesi e realtà di una presenza urbana conflittuale. Il rapporto è di tipo critico-oppositorio.
L’atteggiamento è agonistico individuale e sottolinea l’urbano attraverso ciò che ne è estraneo. Il
presupposto, come afferma Crispolti, è quello della crisi della città e del sociale urbano.
2 – Riappropriazione urbana individuale. Il rapporto è di tipo esplorativo-interrogativo. Si vuole
riportare l’attenzione su un contesto al quale si è ormai assuefatti, è un operazione di rieducazione
allo sguardo.
3 – Partecipazione spontanea (a sua volta diviso in azione poetica e azione politica). Il rapporto è
di tipo cooperativo-aperto, incentrato sulla spontaneità e immediatezza. L’azione politica prevede
una partecipazione sotto il segno della denuncia mentre l’azione poetica prevede una partecipazione
sotto i segni del folklore e dello spontaneismo. La matrice comune rimane sempre l’immediatezza.
4 – Partecipazione in rapporto con o attraverso l’ente locale. Il rapporto è di tipo metodologicodemocratico.
La partecipazione avendo superato il momento dell’immediatezza punta, con metodi
interni al sistema stesso che si va a criticare o per meglio dire a ricostruire, all’ottenimento di un
risultato duraturo. Non si ricerca il risultato estetico bensì la verificabilità sociale, l’attuazione
attraverso una partecipazione locale di base volta alla riappropriazione sociale del territorio urbano.
5 – Ipotesi di rapporto sociale attraverso l’ente statale. Il rapporto è di tipo progettuale.
Rappresenta l’ipotesi di rapporto sociale su grande scale ed allo stesso tempo mette in evidenza i
possibili rischi di una ferrea impostazione extra artistica su di un lavoro di stampo estetico.
6 – Documentazione aperta. Rapporto dialogativo. Questa sezione è formata da una serie incontri
e dibattiti con durata di dieci giorni, che vanno ad integrare come scrive Crispolti “la
documentazione sui diversi modi di operatività nel sociale attraverso il confronto con altre
esperienze in corso non soltanto in Italia, e comunque non soltanto da parte di operatori italiani”. 24
Andiamo dunque ad analizzare nello specifico questi cinque esempi campione di operatività
artistica sottolineando così attraverso i loro esempi, la volontà di un’arte che sia riunione tra
organismo e ambiente e che soprattutto si definisca, all’interno del Padiglione Italia, come una vera
e propria terra mediale comunicativa.
23 E. Crispolti, op. cit., p. 298.
24 Ibidem, p. 309.
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