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Biennale 1976: la terra di mezzo per la terza cultura

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3.3 La <strong>terza</strong> <strong>cultura</strong><br />

Per portare avanti un simile progetto è necessario un concetto <strong>di</strong> partecipazione che vada oltre il<br />

“semplice” momento d’incontro e <strong>di</strong>venti veramente teso ad un atto costruttivo e duraturo. Al<strong>la</strong><br />

base dunque deve esserci una <strong>cultura</strong> del<strong>la</strong> partecipazione e dell’inter<strong>di</strong>sciplinarità <strong>per</strong> <strong>la</strong> quale<br />

Tomas Maldonado ha usato il termine “<strong>terza</strong> <strong>cultura</strong>”. Nell’intervista ri<strong>la</strong>sciata nel 2006 ad Hans<br />

Ulrich Obrist, Maldonado <strong>di</strong>sse: “Dobbiamo abituarci all’idea che <strong>la</strong> <strong>cultura</strong> sarà, nel futuro, il<br />

risultato tanto del <strong>la</strong>voro degli specialisti che, simili a speleologi, esplorano in profon<strong>di</strong>tà settori<br />

ancora ignoti del<strong>la</strong> realtà, quanto del <strong>la</strong>voro dei non specialisti che, simili ad instancabili<br />

giramondo, viaggiano ovunque inseguendo le loro curiosità e cercando <strong>di</strong> stabilire legami tra i<br />

<strong>di</strong>versi territori visitati”. 42 Tornando in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> trent’anni possiamo vedere come il criterio <strong>di</strong> <strong>terza</strong><br />

<strong>cultura</strong> sia stato il concetto o<strong>per</strong>ativo <strong>per</strong> le azioni degli artisti del Pa<strong>di</strong>glione italiano. Se si<br />

escludono Somaini, Staccioli e Giammarco che pur <strong>la</strong>vorando sul tema del<strong>la</strong> conflittualità urbana,<br />

risolvono il loro agire in una maniera ancora uni<strong>la</strong>terale, gli altri o<strong>per</strong>atori estetici partecipanti<br />

<strong>di</strong>mostrano invece <strong>la</strong> <strong>per</strong>fetta sintesi o<strong>per</strong>ativa tra speleologi e giramondo. La ridotta importanza che<br />

agli occhi del<strong>la</strong> critica e degli artisti assunse <strong>la</strong> ricerca stilistica e <strong>di</strong> linguaggio, fece sì che ogni<br />

artista, speleologo nel suo specifico, abbandonasse il suo universo limitato <strong>per</strong> <strong>di</strong>ventare giramondo<br />

<strong>di</strong> tecniche e <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze. Nel<strong>la</strong> sezione Partecipazione spontanea, sia nel<strong>la</strong> sua declinazione<br />

poetica che in quel<strong>la</strong> politica, abbiamo visto come l’artista <strong>di</strong>venti un giramondo proprio <strong>per</strong>ché <strong>la</strong><br />

sua attenzione principale si concentra nell’esplorazione <strong>di</strong> nuovi territori, e dunque il rimando al<strong>la</strong><br />

<strong>terra</strong> <strong>di</strong> <strong>mezzo</strong> non è casuale, in quanto <strong>la</strong> ricerca artistica si è spostata dal mondo del linguaggio a<br />

quello dell’es<strong>per</strong>ienza. La sezioni che riguardano <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione con l’ente locale e statale,<br />

in<strong>di</strong>cano questa volontà <strong>di</strong> presa territoriale, in quanto non si tratta so<strong>la</strong>mente <strong>di</strong> una volontà<br />

istituzionalizzatrice bensì <strong>di</strong> un vero e proprio desiderio <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> un luogo, <strong>di</strong> un suolo da<br />

poter governare attraverso una pratica artistica democratica volta al<strong>la</strong> coo<strong>per</strong>azione ed al<strong>la</strong><br />

con<strong>di</strong>visione in cui <strong>la</strong> <strong>cultura</strong> sarà frutto dell’es<strong>per</strong>ienza. Il Pa<strong>di</strong>glione Italia si viene così formando<br />

attraverso le due es<strong>per</strong>ienze maggiori che lo animano: <strong>la</strong> comunicazione e <strong>la</strong> partecipazione. Al<strong>la</strong><br />

fine <strong>di</strong> questo excursus potremmo quasi definire <strong>la</strong> comunicazione del Pa<strong>di</strong>glione Italia, in virtù <strong>di</strong><br />

questa sua fisicità, partecipativa.<br />

42 T. Maldonado, Arte e artefatti. Intervista <strong>di</strong> Hans Urlich Obrist, Feltinelli, Mi<strong>la</strong>no 2010, p. 9.<br />

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