Biennale 1976: la terra di mezzo per la terza cultura
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O<strong>per</strong>a simbolo <strong>di</strong> questa progettualità è il Nuovo Corviale a Roma, gigantesco e<strong>di</strong>ficio progettato<br />
nel 1972 <strong>per</strong> rappresentare un nuovo modello abitativo, da cui il nome Nuovo Corviale, inteso come<br />
unità abitativa estesa. Il complesso, <strong>di</strong> proprietà dell’Iacp, Istituto autonomo case popo<strong>la</strong>ri, si<br />
sviluppa <strong>per</strong> <strong>la</strong> lunghezza <strong>di</strong> un chilometro ed è formato da due pa<strong>la</strong>zzi <strong>di</strong> nove piani <strong>di</strong> altezza<br />
posizionati uno <strong>di</strong> fronte all'altro, con all'interno bal<strong>la</strong>toi lunghissimi, cortili, spazi comuni e da un<br />
altro e<strong>di</strong>ficio lineare più piccolo che orizzontalmente si unisce al primo e<strong>di</strong>ficio tramite un ponte.<br />
Nel progetto iniziale il Nuovo Corviale doveva essere il primo quartiere satellite autosufficiente<br />
che, ponendosi come micro città, risolveva il problema del<strong>la</strong> <strong>per</strong>iferia trasformandosi con i suoi<br />
servizi in città stessa. In questo contesto vanno inseriti gli intereventi segnici e comunicativi<br />
realizzati da Nico<strong>la</strong> Carrino, Carlo Lorenzetti, Teodosio Magnoni, Pasquale Santoro, Giuseppe<br />
Uncini e Stefano Fiorentino. La funzione principale <strong>di</strong> questi interventi è <strong>di</strong> natura comunicativa<br />
collettiva e le o<strong>per</strong>e sono intese come una struttura d’uso <strong>di</strong>sponibile ai passaggi degli abitanti. Le<br />
riflessioni che le sculture progettate impongono non sono <strong>di</strong> tipo stilistico bensì sociologico<br />
aprendosi ad una fruizione attiva da parte del<strong>la</strong> comunità. All’interno del complesso abitativo<br />
Stefano Fiorentino propone una guida visiva, una serie <strong>di</strong> segni cromatici <strong>per</strong> in<strong>di</strong>rizzare gli abitanti<br />
<strong>di</strong> Corviale dando così l’idea del<strong>la</strong> vastità del progetto. Purtroppo il tempo ha smentito in maniera<br />
abbastanza netta gli ideali e gli intenti sottesi all’o<strong>per</strong>azione Corviale trasformando ben presto il<br />
complesso abitativo, si potrebbe <strong>di</strong>re, in un possibile soggetto <strong>per</strong> i romanzi <strong>di</strong> J. G. Bal<strong>la</strong>rd. 39<br />
Documentazione A<strong>per</strong>ta.<br />
Documentazione A<strong>per</strong>ta rappresenta a mio avviso l’anima del Pa<strong>di</strong>glione e più che mai con quel<br />
suo aggettivo a<strong>per</strong>ta, mette in pratica <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> un spazio a<strong>per</strong>to basato sul<strong>la</strong> comunicazione<br />
che altro non è se non <strong>la</strong> <strong>per</strong>fetta sintesi tra l’organismo ed il suo ambiente. Documentazione A<strong>per</strong>ta<br />
si artico<strong>la</strong> in vari <strong>di</strong>battiti e momenti espositivi organizzati non solo nell’au<strong>di</strong>torium del Pa<strong>di</strong>glione<br />
ma anche in altre se<strong>di</strong> <strong>per</strong>iferiche mettendo in pratica il concetto <strong>di</strong> decentramento. Con una<br />
rotazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci giorni Documentazione A<strong>per</strong>ta presenta le es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong> vari o<strong>per</strong>atori estetici in<br />
rapporto alle nuove problematiche ed alle domande <strong>cultura</strong>li sviluppate intorno all’idea del<strong>la</strong> nuova<br />
socialità che <strong>la</strong> società massificata comporta. Gli argomenti sono tutti es<strong>per</strong>ienziali, nel senso che<br />
gli o<strong>per</strong>atori sono chiamati a descrivere situazioni <strong>di</strong> cui hanno fatto un’es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong>retta e dunque<br />
sono ban<strong>di</strong>ti argomenti quali l’estetica o <strong>la</strong> critica che pur ci si aspetterebbe all’interno <strong>di</strong> una<br />
39 Su questa tematica si guar<strong>di</strong> tra le o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> Bal<strong>la</strong>rd in partico<strong>la</strong>re: Il Condominio, Feltrinelli, Mi<strong>la</strong>no 2010, [I ed.<br />
1975]. Le o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> Bal<strong>la</strong>rd riescono ad analizzare in maniera lucida ed anticipatrice <strong>la</strong> tematica del <strong>di</strong>sadattamento<br />
provocata dal<strong>la</strong> vita comunitaria citta<strong>di</strong>na, tant’è che in due stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> recente pubblicazione, sullo sviluppo del<strong>la</strong> città e<br />
dei suoi sistemi abitativi, M. Aprile, op. cit., e L. Lippolis, Viaggio al termine del<strong>la</strong> città. Le metropoli e le arti<br />
nell’autunno postmoderno (1972-2001), Elèuthera, Mi<strong>la</strong>no 2009, sono riportate varie citazioni dello scrittore inglese.<br />
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