Biennale 1976: la terra di mezzo per la terza cultura
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<strong>Biennale</strong>. Vengono così presentate dal collettivo A/social Group le es<strong>per</strong>ienze presso l’ospedale<br />
psichiatrico Frullone <strong>di</strong> Napoli, mentre sono molti i gruppi ed i collettivi che si occupano delle<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong> animazione nelle scuole primarie. Tra gli argomenti <strong>di</strong>battuti i più interessanti sono<br />
quelli che riguardano <strong>la</strong> legge del 2% <strong>per</strong> <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>a d’arte in e<strong>di</strong>fici pubblici ed il<br />
decentramento <strong>cultura</strong>le in Italia. Quest’ultimo convegno tenutosi a Mirano l’1-3 ottobre <strong>1976</strong>,<br />
mette in luce quelle che dovrebbero essere le buone pratiche <strong>per</strong> un giusto concetto, ed una sua<br />
giusta applicazione, <strong>di</strong> decentramento. Nel suo intervento Crispolti sottolinea il carattere <strong>di</strong> urgenza<br />
<strong>di</strong> questa necessità decentrativa e dunque tende subito a specificare che <strong>la</strong> partecipazione spontanea<br />
ed il semplice spostamento dal centro al<strong>la</strong> <strong>per</strong>iferia, non rappresentano un vero decentramento. Il<br />
decentramento infatti si <strong>di</strong>vide in autentico ed inautentico.<br />
Quest’ultimo “è il decentramento tipico gestito dal blocco dominante - è il decentramento<br />
burocratico (prefettizio) e consumistico (tipico dell’industria <strong>cultura</strong>le) – le decisioni sono sempre<br />
prese al centro, sono verticistiche, e assolutamente uni<strong>la</strong>terali”. 40<br />
Il decentramento autentico, invece, è quello autonomo basato sulle reali esigenze del proprio<br />
territorio in cui l’ente locale non funge da semplice provincia dell’im<strong>per</strong>o, bensì sollecita e realizza<br />
il confronto <strong>di</strong>alettico <strong>di</strong> modelli <strong>cultura</strong>li <strong>di</strong> base. Questo tipo <strong>di</strong> decentramento, definito da<br />
Crispolti orizzontale, corre il rischio, se attuato in maniere errata, <strong>di</strong> trasformarsi in un trasferimento<br />
fisico delle politiche centrali verso <strong>la</strong> <strong>per</strong>iferia <strong>di</strong>ventando così una sorta <strong>di</strong> turismo verticale. Il<br />
decentramento rappresenta inoltre un esercizio concreto del<strong>la</strong> democrazia in ambito <strong>cultura</strong>le in<br />
quanto fa suoi i principi del pluralismo e del<strong>la</strong> con<strong>di</strong>visione.<br />
40 E. Crispolti, comunicazione, cit., p. 2.<br />
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