Gesti estremi, perché? Ricchi ma fragili - Provincia di San Michele ...
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10<br />
Attualità<br />
Ogni credente deve fare sue le parole del<br />
Decreto sull’Apostolato dei Laici (Apostolicam<br />
actuositatem, 4) del Concilio Vaticano<br />
II:<br />
Solo alla luce della fede e nella me<strong>di</strong>tazione<br />
della Parola <strong>di</strong> Dio è possibile sempre e<br />
dovunque riconoscere Dio nel quale ‘noi<br />
viviamo e ci muoviamo e siamo’ (At 17,28),<br />
cercare in ogni avvenimento la sua volontà,<br />
vedere il Cristo in ogni uomo, vicino<br />
o estraneo, giu<strong>di</strong>care rettamente del vero<br />
senso e valore delle realtà temporali in se<br />
stesse e in or<strong>di</strong>ne alfine dell’uomo”.<br />
Quattro verbi definiscono l’essere e l’agire<br />
del cristiano in rapporto a Dio e alla<br />
In occasione dell’apertura dell’Anno<br />
Paolino e del prossimo Sinodo dei<br />
Vescovi sulla parola <strong>di</strong> Dio e come<br />
qualificata preparazione alla Celebrazione<br />
dell’VIII Centenario della<br />
fondazione dell’Or<strong>di</strong>ne “desidero<br />
farvi partecipi <strong>di</strong> alcune riflessioni<br />
sulla Parola <strong>di</strong> Dio nella nostra vita<br />
e, più concretamente, sulla lettura<br />
orante della Parola”.<br />
fr. Josè Rodriguez Carballo, ofm<br />
Ministro Generale<br />
Come leggere la Bibbia<br />
storia: riconoscere – cercare – vedere –<br />
giu<strong>di</strong>care.<br />
I primi due verbi in<strong>di</strong>cano nel credente<br />
la tensione verso Dio, lo sforzo <strong>di</strong> entrare<br />
in intimità con Lui, <strong>di</strong> conoscerlo quale<br />
fonte della vita e dell’esistenza, come Colui<br />
che dà senso e pienezza all’essere. Gli<br />
altri due verbi lo pongono in relazione<br />
con gli altri e con la storia, nell’esercizio<br />
dell’intelligenza (nel senso reale espresso<br />
dal termine: leggere dentro e leggere tra)<br />
e della coscienza critica illuminate dalla<br />
fede. Tale esercizio porta il cristiano a<br />
farsi prossimo <strong>di</strong> ogni uomo, riconoscendo<br />
in lui Cristo, e a sentirsi partecipe e<br />
protagonista della storia. Il decreto conciliare<br />
vede nella luce della fede e nella<br />
me<strong>di</strong>tazione della Parola <strong>di</strong> Dio la sola<br />
via praticabile per vivere l’affascinante<br />
avventura della vita cristiana.<br />
Il grande Papa <strong>San</strong> Gregorio Magno affer<strong>ma</strong>va:<br />
Consideri ognuno che per la lingua dei<br />
profeti noi ascoltiamo Dio mentre parla<br />
con noi. Che cos’è la Scrittura se non una<br />
lettera <strong>di</strong> Dio onnipotente alla sua creatura?...<br />
Stu<strong>di</strong>a dunque, <strong>di</strong> grazia, e me<strong>di</strong>ta<br />
quoti<strong>di</strong>anamente le parole del tuo Creatore.<br />
Appren<strong>di</strong> il cuore <strong>di</strong> Dio nelle parole <strong>di</strong><br />
Dio.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o e il gusto della Parola <strong>di</strong> Dio<br />
sono elementi fondanti della nostra fede,<br />
non tanto per sod<strong>di</strong>sfare una curiosità intellettuale<br />
o per cercarvi conferme ai propri<br />
mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> agire e <strong>di</strong> pensare piegandola<br />
al proprio volere, quanto per apprendere<br />
il cuore <strong>di</strong> Dio e lasciarsi interrogare dalle<br />
parole che, <strong>di</strong>versamente dal cielo e dalla<br />
terra, non passeranno, <strong>perché</strong> sono spirito<br />
e vita. Tale stu<strong>di</strong>o va accompagnato<br />
dalla quoti<strong>di</strong>ana me<strong>di</strong>tazione “nel cuore”,<br />
che significa “concedere una tranquilla<br />
risonanza alla parola, <strong>perché</strong> <strong>di</strong>venti penetrante<br />
al <strong>ma</strong>ssimo grado, possa toccare<br />
le più intime fibre, imbeva l’ani<strong>ma</strong> fino<br />
al fondo” 4 .<br />
Stu<strong>di</strong>o e me<strong>di</strong>tazione della Parola sono<br />
un’esigenza e un appello per ogni battezzato<br />
e non sono delegabili a particolari<br />
porzioni del popolo <strong>di</strong> Dio. A tale scopo<br />
ammoniva Giovanni Crisostomo<br />
Questa è la calamità; pensate che la lettura<br />
della Sacra Scrittura convenga solo ai monaci,<br />
mentre voi ne avete assai più bisogno<br />
<strong>di</strong> loro... Perciò vi esorto a non scorrere <strong>di</strong><br />
sfuggita il contenuto della Sacra Scrittura,<br />
<strong>ma</strong> a leggerlo con molta attenzione, affinché<br />
raccogliendone il frutto un giomo, anche<br />
se tar<strong>di</strong>, possiamo riceverne in cambio<br />
la virtù grata a Dio.<br />
La Chiesa racco<strong>ma</strong>nda vivamente la lettura<br />
e la me<strong>di</strong>tazione personale e privata<br />
della Parola. “Privata non vuol <strong>di</strong>re in<strong>di</strong>pendente,<br />
<strong>ma</strong> che si riferisce al modo<br />
non comunitario e più personale della<br />
lettura. Non è del tutto privata, <strong>perché</strong><br />
il cristiano riceve la Sacra Scrittura dalla<br />
Chiesa, non precisamente dal suo libraio...<br />
Questo fatto fondamentale converte<br />
ogni lettura devota della Bibbia in azione<br />
cristiana, quin<strong>di</strong> ecclesiale e comunitaria...<br />
Anche lì, nel nascon<strong>di</strong>glio, si attua<br />
la parola ispirata, torna ad esistere, nuovamente<br />
parla Dio, e mi raggiunge con<br />
la sua parola per salvarmi... Il buon cristiano<br />
vive inserito in Cristo, e lo Spirito<br />
<strong>San</strong>to abita attivamente in lui. Quando il<br />
cristiano legge con buona volontà la parola<br />
dello Spirito, non dobbiamo pensare<br />
che lo Spirito ispiratore sia assente o<br />
guar<strong>di</strong> inattivamente il devoto lettore. Il<br />
cristiano <strong>di</strong> buona volontà non pensa ad<br />
escludere dalla sua lettura l’insegnamento<br />
della Chiesa, <strong>ma</strong> si avvicina alla lettura<br />
del libro sacro con la sua fede cristiana,<br />
con la sua for<strong>ma</strong>zione cristiana, con la<br />
sua vita cristiana; possiede nella sua vita<br />
una <strong>di</strong>sposizione e una connaturalità per<br />
intendere la Parola <strong>di</strong> Dio. Ciò non lo <strong>di</strong>spensa<br />
da una for<strong>ma</strong>zione <strong>di</strong>ligente, dallo<br />
stu<strong>di</strong>o per approfon<strong>di</strong>re, dalla modestia<br />
per consultare...” 5 .<br />
È opportuno, però, dare uno sche<strong>ma</strong> sintetico<br />
<strong>di</strong> come avvicinarsi inizialmente<br />
alla Parola <strong>di</strong> Dio:<br />
1. Chi prende la Bibbia o un suo libro,<br />
sia esso dell’Antico che del Nuovo Testamento,<br />
deve per pri<strong>ma</strong> cosa avere<br />
un atteggiamento <strong>di</strong> fondo: la <strong>di</strong>sponibilità<br />
ad accogliere la Parola come<br />
progetto <strong>di</strong> vita per una libera apertura<br />
<strong>di</strong> se stesso a Dio, che parla tramite<br />
quello scritto. Per cui il primo consiglio<br />
è leggere per incontrare Dio e il<br />
suo Figlio, Gesù Cristo.<br />
2. Fornitevi <strong>di</strong> una Bibbia che abbia delle<br />
brevi introduzioni riguardanti l’autore,<br />
il messaggio e i destinatari <strong>di</strong> ogni<br />
libro e sia corredata da note esplicative<br />
abbondanti.<br />
3. Il lettore deve farsi contemporaneo<br />
della Parola. Fate una lettura con cal<strong>ma</strong>,<br />
senza fretta, cercando <strong>di</strong> capire i<br />
termini nel loro significato con l’aiuto<br />
delle note; cercate <strong>di</strong> comprendere ciò<br />
che l’autore vuol <strong>di</strong>re col suo linguaggio,<br />
le sue im<strong>ma</strong>gini e quale risposta<br />
intenda dare agli interrogativi dei cristiani<br />
del suo tempo e alla sua comunità.<br />
Non interpretate o proiettate nel<br />
testo le vostre affer<strong>ma</strong>zioni. Fate parlare<br />
il testo (ecco la lettura “storicoletterale”).<br />
4. Bisogna fare una lettura d’insieme,<br />
cioè tener presente sempre l’unità e<br />
la globalità del piano <strong>di</strong> salvezza che