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Gesti estremi, perché? Ricchi ma fragili - Provincia di San Michele ...

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14<br />

Francescanesimo<br />

forme e le modalità consolidate, con cui<br />

esprimiamo la nostra vocazione francescana,<br />

sono una tentazione subdola che<br />

ci fa correre il forte rischio della ripetizione<br />

stanca che non <strong>di</strong>ce niente nemmeno<br />

a noi e non è <strong>di</strong> nutrimento per<br />

nessuno. Per questo il Capitolo ci ha ricordato:<br />

“Non possiamo accontentarci <strong>di</strong><br />

<strong>ma</strong>gnificare le opere dei nostri antenati:<br />

piuttosto dobbiamo ispirarci ad esse per<br />

adempiere il compito che ci è affidato nel<br />

nostro frammento <strong>di</strong> storia” (StP 3).<br />

Ma noi siamo una fraternità che non ripete<br />

stancamente le caratteristiche fondamentali<br />

della nostra vocazione? Il documento<br />

finale ci ricorda che le cinque<br />

priorità dell’Or<strong>di</strong>ne sono “una chiave <strong>di</strong><br />

lettura per vivere la nostra identità e per<br />

comprendere le attese del mondo”.<br />

Sono veramente accolte<br />

e vissute così<br />

le priorità? Sono<br />

il modo concreto<br />

per<br />

leggere<br />

ed interpretare<br />

la<br />

no-<br />

stra identità dentro le attese del mondo?<br />

Una delle grosse sfide che le entità stanno<br />

vivendo è quella certamente del ri<strong>di</strong>mensionamento<br />

e della qualificazione delle<br />

presenze. Tutto ciò porta con sé profon<strong>di</strong><br />

cambiamenti a livello personale, a livello<br />

fraterno e a livello istituzionale.<br />

Tuttavia il ri<strong>di</strong>mensionamento non va<br />

pensato solo come chiusura <strong>di</strong> case o <strong>di</strong><br />

presenze, <strong>ma</strong> soprattutto come in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>di</strong> criteri fondamentali per una<br />

fedeltà <strong>di</strong>namica al nostro caris<strong>ma</strong>, nella<br />

fedeltà all’uomo <strong>di</strong> oggi per dare più visibilità<br />

e significatività alla nostra for<strong>ma</strong><br />

vitae. In questa logica è importante verificare<br />

la <strong>di</strong>stribuzione delle presenze e<br />

delle <strong>di</strong>verse attività apostoliche e ripensarle<br />

alla luce del nostro essere Fraternità<br />

in missione e secondo le in<strong>di</strong>cazioni degli<br />

SS.GG sulla composizione delle fraternità<br />

locali, delle custo<strong>di</strong>e e delle province.<br />

Come si sta procedendo alla qualificazione<br />

delle presenze e come abbiamo accolto<br />

le in<strong>di</strong>cazioni degli Statuti generali?<br />

Il <strong>di</strong>scernimento e la fede<br />

Per leggere i segni dei tempi e dare risposte<br />

nuove, non ripetitive, siamo invitati<br />

ad “intraprendere, in ogni tempo e luogo,<br />

il cammino <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento evangelico”<br />

(StP 7). Chia<strong>ma</strong>ti cioè a “prendere coscienza<br />

delle strutture personali e sociali<br />

che si oppongono alla vita….aprire gli occhi<br />

della fede e della speranza per cogliere…i<br />

sogni emergenti dell’u<strong>ma</strong>nità….e<br />

anticipare così il Regno” (StP 7).<br />

“Per <strong>di</strong>scernimento - ha detto il Ministro<br />

generale in un <strong>di</strong>scorso - intendo l’analisi,<br />

realizzata partendo dalla fede, <strong>di</strong> situazioni,<br />

circostanze o persone, con lo scopo<br />

<strong>di</strong> prendere una decisione; la capacità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stinguere ciò che è essenziale da ciò<br />

che è secondario, le cose ultime dalle penultime;<br />

il processo <strong>di</strong> ricerca orante per<br />

capire, in un cli<strong>ma</strong> <strong>di</strong> libertà interiore, la<br />

volontà <strong>di</strong> Dio; l’atteggiamento <strong>di</strong> espropriazione<br />

che, partendo dalla percezione<br />

della presenza dello Spirito, ci porta a fare<br />

“ciò che piace al Padre” (Gv 8,19)”.<br />

Il <strong>di</strong>scernimento dunque va condotto alla<br />

luce del Vangelo e della nostra for<strong>ma</strong> vitae.<br />

Le nostre CC.GG ci ricordano infatti<br />

che i segni dei tempi vanno scrutati e interpretati<br />

alla luce del Vangelo (cfr. CC.GG<br />

102,2). Il sussi<strong>di</strong>o Voi siete tutti fratelli,<br />

che presenta e approfon<strong>di</strong>sce i contenuti<br />

del Capitolo III delle nostre CC.GG., ci offre<br />

una interessante riflessione sullo stile<br />

francescano del <strong>di</strong>scernimento. Ci invita a<br />

rileggere con attenzione l’Ammonizione<br />

12 che parla <strong>di</strong> uno spirito, <strong>di</strong> una mentalità<br />

più che <strong>di</strong> una scelta concreta o <strong>di</strong> un<br />

passo avanti: “A questo segno si può riconoscere<br />

il servo <strong>di</strong> Dio, se ha lo spirito del<br />

Signore: se, quando il Signore compie,<br />

per mezzo <strong>di</strong> lui, qualcosa <strong>di</strong> buono, la<br />

sua “carne” non se ne inorgoglisce – poiché<br />

la “carne” è sempre contraria ad ogni<br />

bene –, <strong>ma</strong> piuttosto si ritiene ancora più<br />

vile ai propri occhi e si sti<strong>ma</strong> più piccolo<br />

<strong>di</strong> tutti gli altri uomini”. In questo testo<br />

si vuole convertire la propria mentalità e<br />

comportamento; più che in<strong>di</strong>care una decisione<br />

precisa si abbozza una spiritualità<br />

e un metodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento. Parlare<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento francescano nel senso<br />

dell’Ammonizione 12 significa parlare <strong>di</strong><br />

un riconoscimento dell’azione del Signore<br />

e pertanto <strong>di</strong> presa <strong>di</strong> coscienza e <strong>di</strong><br />

riflessione. Questo riconoscimento presuppone<br />

la <strong>di</strong>sponibilità alla sua azione.<br />

Significa sottolineare l’importanza che ha<br />

la pratica del bene, per fare l’esperienza<br />

dell’espropriazione <strong>di</strong> se stesso. Significa<br />

verificare la qualità della presenza umile<br />

vicino agli altri, per evitare l’esaltazione e<br />

qualsiasi sentimento <strong>di</strong> orgoglio che possa<br />

accompagnarla.<br />

Come vivere allora un atteggiamento <strong>di</strong><br />

costante <strong>di</strong>scernimento per <strong>di</strong>stinguere<br />

ciò che viene dallo Spirito da ciò che gli<br />

è contrario? Come aiutarci ad assumere<br />

questa mentalità? Di quali mezzi ci serviamo<br />

per condurre un accurato <strong>di</strong>scernimento?<br />

Il <strong>di</strong>scernimento chiede fondamentalmente<br />

a noi <strong>di</strong> essere uomini <strong>di</strong> fede. L’esortazione<br />

post sinodale Vita consacrata,<br />

parlando <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento do<strong>ma</strong>nda alle<br />

persone consacrate <strong>di</strong> avere “una profonda<br />

esperienza <strong>di</strong> Dio” per poter prendere<br />

coscienza delle sfide del proprio tempo e<br />

coglierne il senso teologico profondo (V.C.<br />

73); e il documento conclusivo del Capitolo<br />

generale 2003 ci ha ricordato che “la<br />

fede non è solo conoscenza, bensì <strong>di</strong>alogo<br />

sempre aperto tra Dio che parla all’uomo<br />

nella storia e l’uomo che risponde a<br />

Dio dalla storia: alleanza continua”(StP<br />

25); per questo “la nostra vita <strong>di</strong> fede<br />

deve coinvolgere la totalità della persona:<br />

mente, cuore, relazioni, il modo in cui<br />

guar<strong>di</strong>amo, incontriamo, abbracciamo e<br />

amiamo il prossimo” (StP 27b).<br />

Il Documento finale del Capitolo straor<strong>di</strong>nario<br />

Il Signore ci parla lungo il cammino,<br />

ci invita a rileggere la nostra vita<br />

alla luce dei doni <strong>di</strong> Dio: è anzitutto alla<br />

vita che bisogna guardare, è nell’esperienza<br />

vissuta che possiamo trovare senso<br />

e significato. Si tratta <strong>di</strong> una attenzione<br />

alla vita ben presente anche nella nostra<br />

tra<strong>di</strong>zione intellettuale e nei gran<strong>di</strong> <strong>ma</strong>estri<br />

della scuola francescana (che vengono<br />

espressamente ricordati), <strong>ma</strong> anche <strong>di</strong><br />

una attenzione alla vita che ha bisogno <strong>di</strong><br />

occhi <strong>di</strong> fede <strong>perché</strong> la nostra esperienza<br />

possa <strong>di</strong>ventare significativa per noi. Si<br />

tratta <strong>di</strong> ritornare alla fede, al Vangelo,<br />

che è davvero il fondamento della nostra<br />

vita, con un atteggiamento <strong>di</strong> fede sia nei<br />

confronti <strong>di</strong> Dio che nei confronti dei nostri<br />

fratelli, scoperti come tali proprio per

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