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Gesti estremi, perché? Ricchi ma fragili - Provincia di San Michele ...

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Sulle tracce <strong>di</strong> Elisabetta d’Ungheria<br />

È importante ora fare tre brevi considerazioni<br />

per comprendere meglio la nostra<br />

relazione con la Parola <strong>di</strong> Dio. Desidero<br />

sottolineare tre aspetti:<br />

1. La Parola <strong>di</strong> Dio crea e ri-crea;<br />

2. La Parola <strong>di</strong> Dio interpella;<br />

3. La Parola <strong>di</strong> Dio unifica.<br />

1. La Parola <strong>di</strong> Dio crea e ri-crea<br />

La Parola <strong>di</strong> Dio, rispetto a quella dell’uomo,<br />

è parola che, nel momento in cui<br />

viene detta, crea. È questo il senso della<br />

pri<strong>ma</strong> pagina della creazione. “E sia la<br />

luce e la luce fu. E sia il cielo, e il cielo<br />

fu ... e fu sera e fu <strong>ma</strong>ttina”. La Parola <strong>di</strong><br />

Dio crea dal nulla ogni cosa: ecco senso<br />

della pagina della creazione.<br />

In principio è la Parola, affer<strong>ma</strong> l’apostolo<br />

ed evangelista Giovanni nel suo<br />

Prologo (Gv 1): “In principio era il Verbo;<br />

il Verbo era Dio; il Verbo era rivolto<br />

davanti a Dio”. Il profeta Isaia, nello<br />

splen<strong>di</strong>do cap. 55,10-11 ci pone davanti<br />

al ciclo dell’acqua, per descriverci la potenza<br />

della Parola che Dio pronuncia:<br />

Come la pioggia e la neve scendono dal<br />

cielo e non ritornano senza pri<strong>ma</strong> avere<br />

irrigato la terra, senza averla<br />

fecondata e fatta<br />

germogliare,<br />

<strong>perché</strong> <strong>di</strong>a<br />

il seme<br />

al se-<br />

minatore e pane da <strong>ma</strong>ngiare, così sarà<br />

della Parola del Signore. Non ritornerà a<br />

me senza effetto, senza avere operato ciò<br />

che desidera e senza aver compiuto ciò<br />

per cui l’ho <strong>ma</strong>ndata.<br />

La Parola, che è creatrice, è soprattutto ricreatrice,<br />

ricrea, rigenera, come affer<strong>ma</strong><br />

Pietro, nella sua pri<strong>ma</strong> lettera (1,22-23):<br />

A<strong>ma</strong>tevi intensamente, <strong>di</strong> vero cuore, gli<br />

uni gli altri: siete stati rigenerati non da un<br />

seme corruttibile, <strong>ma</strong> incorruttibile, per<br />

mezzo della Parola <strong>di</strong> Dio viva ed eterna.<br />

Siamo rigenerati dalla Parola, in quanto<br />

siamo rigenerati in Cristo. E aggiunge:<br />

“È questa la parola del Vangelo che vi è<br />

stata annunciato” (v. 25). È illuminante<br />

l’episo<strong>di</strong>o dei <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Em<strong>ma</strong>us in Lc<br />

24,27: “E cominciando da Mosé e da tutti<br />

i Profeti, spiegò loro ciò che lo riguardava<br />

in tutte le Scritture”; al v. 45 Luca<br />

scrive che Gesù compie il gesto <strong>di</strong> spezzare<br />

la Parola. Il testo latino è molto più<br />

pregnante: “tunc aperuit illis sensum ut<br />

intellegerent scripturas”, “allora aprì<br />

loro l’intelligenza del cuore <strong>perché</strong> potessero<br />

capire la Scrittura”, la Parola <strong>di</strong><br />

Dio. È vero quello che <strong>di</strong>ce S. Girolamo:<br />

“L’ignoranza del Cristo è ignoranza della<br />

Scrittura”. Non si può capire la Scrittura<br />

senza Cristo. Cristo è il cuore della<br />

Scrittura, è il centro unificante della<br />

Parola, come a<strong>ma</strong>va ripetere S. Agostino<br />

(l’inizio della Bibbia non è la Genesi, <strong>ma</strong><br />

il Vangelo stesso, Gesù Cristo) 3 .<br />

La parola <strong>di</strong> Dio mi rigenera quando <strong>di</strong>venta<br />

una Parola capace <strong>di</strong> ricreare me,<br />

non l’u<strong>ma</strong>nità in generale; me personalmente,<br />

me cristiano impegnato nel<br />

mondo contemporaneo, nel mio secolo,<br />

nel mio tempo. Una parola creatrice<br />

e ricreatrice che <strong>di</strong>venta una parola<br />

interpellante, che mi interroga, che<br />

mi pone in <strong>di</strong>scussione, mi ricrea<br />

nel momento in cui mi scombussola.<br />

Quando ci relazioniamo<br />

con la Parola dobbiamo far<br />

cadere ogni for<strong>ma</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferenza<br />

e chiusura.<br />

2. La Parola <strong>di</strong> Dio<br />

interpella<br />

La Parola <strong>di</strong> Dio ha una forza<br />

interpellante, non do<strong>ma</strong>ni,<br />

<strong>ma</strong> qui e ora, nel momento<br />

in cui sono chia<strong>ma</strong>to ad<br />

ascoltare. Lo affer<strong>ma</strong> Gesù,<br />

nel Vangelo secondo Luca,<br />

quando nella sinagoga prende<br />

il rotolo <strong>di</strong> Isaia e legge il<br />

passo <strong>di</strong> Isaia: “Lo Spirito del<br />

Signore è su <strong>di</strong> me …” e poi,<br />

sedutosi, aggiunge “Oggi è stata<br />

portata a compimento questa<br />

parola <strong>di</strong> Dio nelle vostre orecchie<br />

(cioè nell’intelligenza)”.<br />

È necessario credere che la Parola<br />

<strong>di</strong> Dio si realizza oggi. Quando siamo<br />

Attualità<br />

posti <strong>di</strong> fronte alla Parola <strong>di</strong> Dio, scritta<br />

duemila anni fa, dobbiamo avere la consapevolezza<br />

che, anche se non ce ne accorgiamo,<br />

continua ad adempiersi nel nostro<br />

tempo; continua a realizzarsi oggi, qui,<br />

adesso.<br />

La Parola <strong>di</strong> Dio ci pone in <strong>di</strong>scussione,<br />

ci interpella qui e adesso, e, come spada<br />

affilata, trapassa la vita del cristiano<br />

e dell’uomo, come affer<strong>ma</strong> l’autore della<br />

lettera agli Ebrei (4,12-13): “la Parola <strong>di</strong><br />

Dio è viva, efficace, più tagliente <strong>di</strong> una<br />

spada a doppio taglio. Essa penetra nelle<br />

giunture e scruta i sentimenti e i pensieri<br />

del cuore”. Essa entra nella coscienza <strong>di</strong><br />

ognuno <strong>di</strong> noi e nella coscienza ecclesiale<br />

della comunità. La Parola <strong>di</strong> Dio è detta<br />

alla Chiesa e dalla Chiesa interpretata; è<br />

Parola che giu<strong>di</strong>ca e fa la Chiesa, <strong>perché</strong><br />

da essa è interpellata ed essa interpella. È,<br />

dunque, Parola profetica, cioè Parola che<br />

non cessa <strong>di</strong> interpellarci. Oggi più che<br />

<strong>ma</strong>i abbiamo bisogno <strong>di</strong> cristiani che sappiano<br />

trasmettere con la vita questa forza<br />

profetica della Parola, che sentano l’urgenza,<br />

la forza, il fuoco della Parola, come<br />

il profeta Geremia.<br />

3. La Parola <strong>di</strong> Dio unifica.<br />

La Parola <strong>di</strong> Dio è una forza unificante che<br />

crea la comunità e la tiene unita. Anche se<br />

i cristiani sono molteplicemente impegnati,<br />

sperimentano, però, <strong>di</strong> essere ra<strong>di</strong>calmente<br />

unificati dalla Parola. Unificazione<br />

non tanto singola, in<strong>di</strong>viduale, personale,<br />

<strong>ma</strong> anche e soprattutto comunitaria.<br />

Ed è per lo stesso motivo che la Chiesa,<br />

pur fra tante <strong>di</strong>fficoltà e contrad<strong>di</strong>zioni, è<br />

sempre una. Luca (At 2,42) ci richia<strong>ma</strong> la<br />

caratteristica essenziale della Chiesa primitiva,<br />

“erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento<br />

degli Apostoli”. Quando una<br />

comunità non è unita nella sinfonia delle<br />

<strong>di</strong>versità, vuol <strong>di</strong>re che non è in ascolto<br />

della Parola <strong>di</strong> Dio.<br />

L’ultimo elemento <strong>di</strong> questa funzione unificatrice<br />

della Parola si trova nel passaggio<br />

dalla Parola all’Eucaristia. L’Eucaristia è<br />

lodare insieme il Signore, <strong>perché</strong> insieme<br />

facciamo l’esperienza <strong>di</strong> essere unificati<br />

dalla Parola. Pur essendo molti, <strong>di</strong>ventiamo<br />

un solo pane.<br />

Vorrei ricordare infine ciò che il profeta<br />

Amos (8,11) affer<strong>ma</strong> anche a noi, oggi:<br />

“Ecco, verranno giorni, - <strong>di</strong>ce il Signore<br />

Dio - in cui <strong>ma</strong>nderò la fame nel paese,<br />

non fame <strong>di</strong> pane, né sete <strong>di</strong> acqua, <strong>ma</strong><br />

d’ascoltare la parola del Signore”, cioè<br />

fame <strong>di</strong> vita autentica interiore, <strong>di</strong> valori<br />

da vivere e da trasmettere e soprattutto<br />

della Parola del Signore.<br />

Ricordate come rispose Gesù alla tentazione<br />

<strong>di</strong> Satana? “Non <strong>di</strong> solo pane vive<br />

l’uomo, <strong>ma</strong> <strong>di</strong> ogni parola che esce dalla<br />

bocca <strong>di</strong> Dio”. E la memoria <strong>di</strong> questa affer<strong>ma</strong>zione<br />

<strong>di</strong> Gesù <strong>di</strong>venti per noi, oggi,<br />

vita, esperienza, storia.<br />

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