20.05.2013 Views

Gesti estremi, perché? Ricchi ma fragili - Provincia di San Michele ...

Gesti estremi, perché? Ricchi ma fragili - Provincia di San Michele ...

Gesti estremi, perché? Ricchi ma fragili - Provincia di San Michele ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

si compie in Cristo. Questo insieme<br />

è fatto <strong>di</strong> storia, profezia, vita, legge,<br />

peccato, misericor<strong>di</strong>a... bisogna tener<br />

conto <strong>di</strong> tutto per comprendere una<br />

parte. Si eviti perciò <strong>di</strong> smembrare la<br />

Parola <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong> renderla a pezzi: ogni<br />

brano va inserito nel suo contesto<br />

d’insieme.<br />

5. Una lettura ecclesiale. La Parola <strong>di</strong><br />

Dio, nata dalla comunità e per la comunità,<br />

si comprende nella comunità.<br />

Il luogo dove Dio si rivela e dà<br />

l’intelligenza della Parola è la Chiesa.<br />

Staccarsi nella lettura biblica dalla<br />

<strong>di</strong>mensione ecclesiale (comunità, <strong>ma</strong>gistero,<br />

Spirito <strong>San</strong>to) è sconfinare<br />

nell’arbitrarietà e nel soggettivismo.<br />

6. Una lettura in ‘situazione’: che cosa<br />

<strong>di</strong>ce a noi oggi questa parola o fatto<br />

biblico o evangelico? Rendere la Parola<br />

contemporanea alla nostra vita:<br />

oggi parla a me il Padre e mi parla in<br />

questo tempo. La Parola <strong>di</strong> Dio non<br />

è un tesoro morto, <strong>ma</strong> è nutrimento<br />

per<strong>ma</strong>nente della fede e della vita spirituale<br />

del popolo <strong>di</strong> Dio, in mezzo alle<br />

mutevoli circostanze storiche. Poiché<br />

la Bibbia è parola viva e attuale che<br />

interpella costantemente l’uomo, essa<br />

va letta coinvolgendo anche la nostra<br />

storia. La Parola <strong>di</strong> Dio è sempre concreta<br />

e va rapportata a situazioni concrete;<br />

Dio con la sua parola non parla<br />

al vento, <strong>ma</strong> ci coinvolge nel rapporto<br />

vitale con lui e con gli uomini. In realtà<br />

si deve incontrare nella Bibbia la<br />

Parola che parla oggi, per cogliervi la<br />

sua forza <strong>di</strong> attualità e <strong>di</strong> vita. Affinché<br />

questa lettura possa essere veramente<br />

vitale dobbiamo lasciarla scendere in<br />

profon<strong>di</strong>tà dentro <strong>di</strong> noi, ‘ruminarla’,<br />

leggerla, rileggerla, me<strong>di</strong>tarla, pregarla,<br />

per poterne assaporare la sua forza<br />

<strong>di</strong> attrazione, <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio e avvantaggiarsi<br />

del suo messaggio <strong>di</strong> vita.<br />

1. “...dovendo la sacra scrittura essere letta e interpretata con<br />

l’aiuto dello stesso Spi-rito me<strong>di</strong>ante il quale è stata scritta,<br />

per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi...”.<br />

2. Mc 4 paragona la Parola <strong>di</strong> Dio a un seme che viene sparso<br />

e al v. 18 dello stesso capi-tolo sottolinea che molti sono<br />

coloro che ascoltano la Parola, <strong>ma</strong> sopraggiungono le preoccupazioni<br />

del mondo, l’inganno delle ricchezze e le varie<br />

bramosie che soffocano la Parola e il seme ri<strong>ma</strong>ne senza<br />

frutto. È questa la situazione tipica del cristiano chia<strong>ma</strong>to a<br />

confrontarsi sempre più col mondo contemporaneo: le preoccupazioni,<br />

le ansie, le rela-zioni col mondo, i cambiamenti<br />

Attualità<br />

Alcuni suggerimenti metodologici<br />

per l’uso corretto della Bibbia<br />

Qual è il contenuto vero della Bibbia?<br />

Attenzione ad alcune trattazioni che susci tano perplessità:<br />

1. far coincidere il senso <strong>di</strong> un testo (ad es. una parabola o un racconto) con quanto<br />

appare, a pri<strong>ma</strong> vista, nella <strong>ma</strong>te rialità del brano6 ;<br />

2. limitarsi a dare <strong>di</strong> un testo le sole in for<strong>ma</strong>zioni geografiche, storiche, cultu rali<br />

e letterarie, <strong>ma</strong> non arrivando fino a evidenziare il messaggio u<strong>ma</strong>no-religioso<br />

oppure mettere in primo piano sensi o elementi secondari7 ;<br />

3. dei testi e dei personaggi si danno una spiegazione subito moralistica, in<strong>di</strong>viduando<br />

la categoria dei buoni e quella dei cattivi8 o dando generici messaggi <strong>di</strong><br />

bontà <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong> Gesù;<br />

4. altro pericolo è dare dei testi frammen tati, senza cioè introdurli in un contesto<br />

più ampio che ne evidenzia la portata9 .<br />

5 Spesso raccontiamo un episo<strong>di</strong>o biblico per sentito <strong>di</strong>re e non per quello che il<br />

testo <strong>di</strong>ce effettivamente10 .<br />

6. La funzionalizzazione della Bibbia: si usa la Bibbia per confer<strong>ma</strong>re la te<strong>ma</strong>tica<br />

che si tratta, rischiando <strong>di</strong> oscurare il senso trascen dente e globale.<br />

7. L’isolamento: ci si accosta alla Bibbia in se stessa e non in correlazione con l’esperienza<br />

dell’uomo (K. Barth affer<strong>ma</strong>va: “Bibbia e giornale”).<br />

Alcuni suggerimenti orientativi: le due do<strong>ma</strong>nde che fanno parlare la Bibbia:<br />

• Cosa <strong>di</strong>ce questo brano?<br />

• Come <strong>di</strong>ce quello che racconta?<br />

Abituarsi e abituare a incontrare il testo biblico, lavorando <strong>di</strong> persona, anche se poi<br />

aiutati da sussi<strong>di</strong> e altro <strong>ma</strong>teriale.<br />

chiedono a lui, oggi, <strong>di</strong> essere continuamente ra<strong>di</strong>cato nella<br />

Parola, attento nell’ascolto, fecondo nella testimonianza.<br />

3. In Ap 5 è descritta la visione dell’Agnello. Ricor<strong>di</strong>amo che<br />

Giovanni, in questa vi-sione, è in angoscia, <strong>perché</strong> c’è un un<br />

piccolo libro (il piano <strong>di</strong> salvezza del Padre) che nessuno può<br />

aprire: “Chi è degno <strong>di</strong> prendere il libro e <strong>di</strong> aprirne i sigilli?”<br />

E Giovanni piange, <strong>perché</strong> in tutto il mondo l’angelo non<br />

trova nessuno che possa aprirlo. È la soffe-renza dell’uomo<br />

che non capisce il senso della vita, è l’angoscia dell’uomo <strong>di</strong><br />

oggi che non sa dove va a finire la sua vita. Finalmente però<br />

l’angelo annunzia: “Non piangere, ha vinto il leone della<br />

tribù <strong>di</strong> Giuda”. Comincia, allora, quel canto bellissimo che<br />

pro-clamiamo nella liturgia: “Tu sei degno, o Signore Dio<br />

nostro, <strong>di</strong> prendere il libro e <strong>di</strong> a-prirne i sigilli ...”.<br />

4. L. A. SCHÖEKEL, La Parola ispirata, Brescia 1987, 394.<br />

5. L. A. SCHÖEKEL, La Parola ispirata,, 392.<br />

6. Il seminatore ebreo non semina <strong>di</strong> proposito tra le spine<br />

o sulle rocce: qui è oppor-tuno spiegare il tipo <strong>di</strong> agricoltura<br />

usato e anche l’esagerazione tipica della parabola (cf. Mc 4).<br />

In Mt 18 non si racconta la parabola del servo spietato (come<br />

sembra a pri<strong>ma</strong> vi-sta), <strong>ma</strong> quella del padrone clemente (il<br />

Padre).<br />

7. Ad es. a Cana (Gv 2) parlare <strong>di</strong> un santo vino o parlare del<br />

<strong>ma</strong>trimonio ebraico, <strong>di</strong>menticando che in questo testo non<br />

appaiono gli sposi u<strong>ma</strong>ni! Si parla qui <strong>di</strong> Cristo e della sua<br />

sposa: il doppio fondo o doppio livello in Giovanni. Oppure<br />

mettere in rilievo in Mc 4,1-9 più i terreni e non il seme.<br />

8. Ad es. il racconto <strong>di</strong> Caino e Abele è applicato ai propri<br />

compagni; oppure si sot-tolinea la bontà <strong>di</strong> Gesù nel moltiplicare<br />

i pani, <strong>di</strong>menticando che qui c’è molto <strong>di</strong> più: il<br />

<strong>di</strong>scorso sull’Eucaristia!<br />

9. Ad es. l’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Bartimeo in Mc 10 visto solo come<br />

miracolo e non come una narrazione che sottolinea la fede<br />

nel cammino <strong>di</strong> sequela. Bartimeo è in<strong>di</strong>cato da Marco come<br />

modello per essere davvero <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Gesù.<br />

10. Ad es. parliamo del buon Pastore in<strong>di</strong>cando la bontà <strong>di</strong><br />

Gesù e <strong>di</strong>menticando che <strong>San</strong> Giovanni vuole parlare <strong>di</strong> Gesù<br />

che libera dai recinti della vecchia legge.<br />

11

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!