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Gesti estremi, perché? Ricchi ma fragili - Provincia di San Michele ...

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Tra i santi che hanno illuminato e continuano ad illuminare<br />

la terra, ricor<strong>di</strong>amo questa sera un uomo che molti secoli fa,<br />

proveniente da un paese lontano, approdò sulle coste pugliesi<br />

e, dopo aver vissuto in <strong>di</strong>versi luoghi, giunse infine<br />

in questa città, il cui nome ri<strong>ma</strong>se per sempre intrecciato<br />

alla sua esperienza u<strong>ma</strong>na e spirituale: il Beato Giacomo<br />

da Bitetto.<br />

Un uomo <strong>di</strong> molti secoli fa. Era nato, infatti, agli inizi<br />

del 1400, il secolo che vide l’Italia avviarsi verso quello<br />

splen<strong>di</strong>do periodo della storia che è giustamente chia<strong>ma</strong>to<br />

«Rinascimento»: una vera rinascita spirituale e<br />

culturale sotto tutti gli aspetti, una vastissi<strong>ma</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />

internazionale <strong>di</strong> progetti e <strong>di</strong> valori, un pri<strong>ma</strong>to civile<br />

dell’Italia a tal punto che qualche stu<strong>di</strong>oso ha detto<br />

che in quel periodo l’intera Europa non era altro che<br />

una provincia italiana.<br />

Il Rinascimento celebra il trionfo della bellezza e<br />

dell’armonia, dell’intelligenza e della libertà, della creatività<br />

u<strong>ma</strong>na e del progresso. Potrebbe sembrare, questo,<br />

un <strong>di</strong>scorso fuori posto. Che c’entra il nostro caro Beato<br />

con il Rinascimento?<br />

In un’epoca <strong>di</strong> splendore, infatti, egli visse in umiltà e nascon<strong>di</strong>mento;<br />

in una società che andava progressivamente<br />

Bitetto (BA) - Festa del Beato Giacomo • 27 aprile 2008<br />

scoprendo il fascino della ricchezza e del<br />

benessere, egli si chinò verso le realtà più<br />

povere; in un contesto che incominciava<br />

a valorizzare il fasto e l’abbondanza, egli<br />

visse in uno stile <strong>di</strong> sobrietà ed essenzialità.<br />

Giacomo da Bitetto, dunque, potrebbe<br />

quasi sembrare un contestatore del suo<br />

tempo, anziché un suo rappresentante.<br />

In realtà il Beato Giacomo costituisce<br />

l’«altra faccia» del Rinascimento, quella<br />

che forse non appare imme<strong>di</strong>atamente,<br />

<strong>ma</strong> che esiste in profon<strong>di</strong>tà e, come l’acqua<br />

che scorre sotto terra, produce ancora<br />

oggi abbondanti frutti. Il volto più<br />

autentico del Rinascimento, infatti, è il<br />

movimento francescano: con Francesco<br />

d’Assisi era iniziato quella profonda rinascita<br />

della Chiesa e della società e grazie<br />

alla vita e alla pre<strong>di</strong>cazione dei francescani<br />

una nuova mentalità si andava <strong>di</strong>ffondendo<br />

nel mondo...<br />

Giacomo entra, dunque, a pieno titolo<br />

in questa corrente <strong>di</strong> rifioritura e, se<br />

non realizzò gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> cultura o<br />

<strong>di</strong> arte, compì l’opera più grande <strong>di</strong> tutte,<br />

cioè un’esistenza interamente vissuta<br />

nell’amore: collaborò a costruire la<br />

«civiltà dell’amore». Mentre gli artisti<br />

rinascimentali creavano la bellezza, egli<br />

vedeva in ogni volto e in ogni avvenimento<br />

la bellezza <strong>di</strong> Dio; mentre i poeti cercavano<br />

l’armonia, egli <strong>di</strong>ventava in ogni<br />

circostanza seminatore <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> con-<br />

Vita <strong>di</strong> famiglia<br />

Illuminò il suo tempo con l’umiltà<br />

la sobrietà e la solidarietà<br />

dall’omelia <strong>di</strong> Mons. <strong>Michele</strong> Di Ruberto<br />

Segretario della Congregazione<br />

per le Cause dei <strong>San</strong>ti<br />

Mons. Di Ruberto<br />

cor<strong>di</strong>a; mentre gli scienziati si aprivano<br />

sempre più alla conoscenza della natura,<br />

egli si addentrava con semplicità nella<br />

conoscenza e nel servizio delle persone<br />

che quoti<strong>di</strong>anamente incontrava. E, cosa<br />

ancora più rara e meravigliosa, tutto ciò<br />

egli lo fece da una posizione <strong>di</strong> assoluto<br />

nascon<strong>di</strong>mento: infatti, all’interno della<br />

sua comunità francescana, fra Giacomo<br />

esercitò i ruoli più modesti e quasi invisibili,<br />

essendo <strong>di</strong> volta in volta cuciniere,<br />

ortolano, uomo <strong>di</strong> fatica, questuante. Soprattutto<br />

grazie a questo ultimo incarico,<br />

I frati del Beato con il Nunzio del Sudan Mos. Leo Boccar<strong>di</strong><br />

egli ebbe la possibilità <strong>di</strong> entrare in contatto<br />

con molte persone <strong>di</strong> ogni ambiente<br />

sociale: nei confronti <strong>di</strong> tutti ebbe tanta<br />

carità, <strong>di</strong>sponibilità e affetto che, nelle<br />

sue visite per la raccolta, non era tanto<br />

lui a ricevere quando erano gli altri a ricevere<br />

da lui.<br />

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