Gesti estremi, perché? Ricchi ma fragili - Provincia di San Michele ...
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Camilla - questo era il suo nome <strong>di</strong><br />
battesimo - nacque a Camerino nel<br />
1458 da Giulio Cesare Varano, signore<br />
della città, e dalla nobildonna Cecchina<br />
<strong>di</strong> Mastro Giacomo.<br />
A nove anni, dopo aver ascoltato una<br />
pre<strong>di</strong>ca sulla Passione del francescano<br />
Domenico da Leonessa, si propose, ogni<br />
venerdì, <strong>di</strong> “buttare una lacremuccia<br />
sola sola, per memoria de quella” (Vita<br />
Spirituale, III). Anni più tar<strong>di</strong>, decise<br />
<strong>di</strong> rendere la sua vita un continuo “venerdì<br />
santo”, per il suo grande amore e<br />
compassione verso i dolori <strong>di</strong> Cristo.<br />
Camilla era intelligente, appassionata<br />
per lo stu<strong>di</strong>o, con una solida cultura<br />
u<strong>ma</strong>nistica, ed era attratta dal canto<br />
e dal ballo. Ma, durante la sua pri<strong>ma</strong><br />
giovinezza, si rese conto che la vita <strong>di</strong><br />
corte non le apparteneva.<br />
A 23 anni, superata l’opposizione dei<br />
genitori, <strong>di</strong>venne Clarissa, nell’osservante<br />
monastero <strong>di</strong> Urbino. La sua vocazione<br />
era ra<strong>di</strong>cata su un forte amore<br />
per Gesù Crocifisso, come ella stessa<br />
racconterà nei suoi scritti.<br />
Nel 1484 si trasferì con alcune consorelle<br />
a Camerino, dove fondò un monastero<br />
<strong>di</strong> Clarisse nel vecchio e<strong>di</strong>fi cio<br />
degli Olivetani <strong>di</strong> S. Maria Nova, che<br />
fu rinnovato e ampliato dal padre per<br />
l’occasione.Nel 1505 fondò un altro<br />
monastero a Fermo e, dopo due anni <strong>di</strong><br />
per<strong>ma</strong>nenza, tornò a Camerino.<br />
Nella sua vita <strong>di</strong> monaca riuscì<br />
a <strong>di</strong>ffondere l’ideale <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta<br />
Chiara, che le si <strong>ma</strong>nifestò<br />
in una visione, da lei ricordata<br />
nelle sue opere.<br />
Successivamente fu provata<br />
da infermità fisiche e da molte<br />
sofferenze interiori, come<br />
l’ari<strong>di</strong>tà e le tentazioni.<br />
Ma il dolore più grande fu<br />
causato dalla rivolta <strong>di</strong> Cesare<br />
Borgia nel 1502, che portò<br />
all’uccisione <strong>di</strong> suo padre e dei<br />
suoi fratelli. Camilla sopportò<br />
tutto in nome <strong>di</strong> quella fede<br />
che la fece pregare per gli stes-<br />
Francescanesimo<br />
Beata Camilla Battista da Varano:<br />
“Maestra <strong>di</strong> U<strong>ma</strong>nità”<br />
per l’’uomo o<strong>di</strong>erno<br />
si uccisori dei suoi parenti.<br />
E proprio in quello stesso periodo ricevette<br />
alcune grazie mistiche e fece esperienze<br />
<strong>di</strong> elevata contemplazione - visioni<br />
e illuminazioni -, <strong>di</strong> cui i suoi scritti<br />
sono una fervida testimonianza.<br />
Un giorno lesse nel cuore <strong>di</strong> Gesù, in<br />
“lettere d’oro gran<strong>di</strong> et antiche: Ego te<br />
<strong>di</strong>ligo Camillam” (Vita spirituale, XII).<br />
Morì a Camerino nel 1524. Il suo corpo,<br />
riesu<strong>ma</strong>to a pochi anni dalla morte,<br />
fu sepolto nella Chiesa delle Clarisse <strong>di</strong><br />
Camerino, dove tuttora si trova.<br />
Papa Gregorio XVI approvò il suo culto<br />
nel 1843, e Leone XIII, nel 1878, or<strong>di</strong>nò<br />
<strong>di</strong> riaprire il suo processo <strong>di</strong> canonizzazione.<br />
La sua produzione letteraria<br />
L’attività letteraria della Varano va dal<br />
1479 al 1521, e comprende scritti in prosa<br />
e in versi, prevalentemente in volgare.<br />
Ci sono pervenute fi nora ventidue<br />
opere, la cui stesura non fu motivata da<br />
scopi meramente letterari, <strong>ma</strong> dall’obbe<strong>di</strong>enza<br />
ad un richiamo dello spirito.<br />
Un elemento importante la <strong>di</strong>fferenzia<br />
dalle sue contemporanee: ella scrisse<br />
tutte le sue opere <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong> suo<br />
pugno, senza dettarle al proprio <strong>di</strong>rettore<br />
spirituale, come generalmente accadeva<br />
in quei tempi.<br />
I suoi scritti rivelano il talento <strong>di</strong><br />
un’autentica scrittrice e una grande<br />
spontaneità nell’espressione. La vivacità<br />
dello stile richia<strong>ma</strong> l’amore per lo stu<strong>di</strong>o<br />
e le lettere, ricor<strong>di</strong> sereni della pri<strong>ma</strong><br />
giovinezza della Beata.<br />
Fra gli scritti meritano particolare attenzione<br />
i Ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Gesù (1483); la Lauda<br />
della visione <strong>di</strong> Cristo (1479-1481), in<br />
duecentoquaranta endecasillabi, ricca<br />
<strong>di</strong> sentimento e calore per Cristo suo<br />
sposo; la Vita spirituale (1491), autobiografi<br />
a della beata dal 1466 al 1491,<br />
considerato un gioiello <strong>di</strong> arte e <strong>di</strong> vita<br />
interiore, in cui Camilla rivela uno stile<br />
vivace e una grande padronanza della<br />
lingua, che la rende capace <strong>di</strong> esprimersi<br />
con espressioni ru<strong>di</strong> e brivi<strong>di</strong> <strong>di</strong> giocon-<br />
550° anniversario della sua nascita 1458-2008<br />
<strong>di</strong>tà, a tra<strong>di</strong>re in alcuni tratti la repressa<br />
nostalgia della gioiosa vita <strong>di</strong> corte; Del<br />
felice Transito del b. Pietro da Mogliano<br />
(1491); Istruzioni al <strong>di</strong>scepolo (1501);<br />
Visioni <strong>di</strong> S. Caterina da Bologna (1512);<br />
Trattato della purità <strong>di</strong> cuore (1521).<br />
Ma il suo capolavoro <strong>di</strong> spiritualità<br />
è senza dubbio il Trattato dei dolori<br />
mentali <strong>di</strong> Gesù Cristo Nostro Signore<br />
(1488): in esso non fece altro che tradurre<br />
per iscritto quanto aveva ricevuto per<br />
rivelazione sulle pene interiori <strong>di</strong> Gesù<br />
agonizzante, che le <strong>di</strong>sse “Va e scrivi<br />
quelli duluri mentali della passione che<br />
tu sai”.<br />
Qui la Varano ci fa partecipi <strong>di</strong> un’esperienza<br />
mistica <strong>di</strong> vivida potenza: è infatti<br />
una vera <strong>ma</strong>estra <strong>di</strong> spiritualità, una guida<br />
per raggiungere la perfezione attraverso<br />
la contemplazione: insiste particolarmente<br />
sulla preghiera, scrivendo un<br />
vero e proprio metodo, e sul culto della<br />
Passione <strong>di</strong> Cristo, che tanto la colpì fin<br />
da bambina.<br />
La for<strong>ma</strong> dell’opera, piena <strong>di</strong> commozione<br />
ascetica, è insieme racconto e conversazione:<br />
il Maestro consiglia, illumina,<br />
istruisce; la Discepola interloquisce<br />
a tratti, o per piangere o per rallegrarsi.<br />
L’opera completa della Beata Camilla<br />
Battista da Varano è presente nella pubblicazione:<br />
- Le opere spirituali, a cura <strong>di</strong><br />
Giacomo Boccanera, Iesi, E<strong>di</strong>zioni Francescane,<br />
1958, pp. 455.<br />
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