MEDICINA DEL LAVORO - AppuntiMed
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1. INTRODUZIONE<br />
• Coloro che hanno un lavoro precario di qualsiasi tipo sono i più vulnerabili ad andare incontro a<br />
problema rispetto a chi ha un lavoro a tempo indeterminato.<br />
• I lavoratori atipici svolgono compiti rischiosi e quelle mansioni pericolose che il personale dipendente<br />
dell’impresa ha la forza contrattuale di rifiutare. Tutti i lavori più pericolosi e inquinanti,<br />
soprattutto la fonderia, sono eseguiti da lavoratori immigrati che non sono lavoratori di diretta<br />
dipendenza dell’azienda molto spesso.<br />
Aspetto importante da ricordare in contesto legislativo è che l’evento virulento è equiparato all’evento<br />
violento: un’infezione contratta sul posto di lavoro è un’incidente, non una malattia professionale.<br />
1.3.2. MALATTIA PROFESSIONALE<br />
Si tratta di una malattia contratta nell’esercizio della propria attività lavorativa e a causa di determinate<br />
lavorazioni rischiose. In questo caso:<br />
• La causa non deve essere violenta.<br />
• La causa agisce lentamente e gradualmente sull’organismo.<br />
• Deve esistere un rapporto ben preciso tra malattia e lavoro svolto.<br />
Nella nostra legislazione, qualsiasi medico deve denunciare qualsiasi patologia che si sospetta sia<br />
legata al lavoro, di qualsiasi tipo. Tutte le patologie registrate possono essere classificate in una delle<br />
seguenti categorie a seconda dei casi:<br />
1. Lista I: l’origine lavorativa è di elevata probabilità.<br />
2. Lista II: l’origine lavorativa è di limitata probabilità.<br />
3. Lista III: l’origine lavorativa è possibile.<br />
Esiste invece una lista di malattie professionali tabellate, malattie che se presenti e associate ad una<br />
causa lavorativa, danno luogo ad un indennizzo perché hanno provocato un danno biologico nell’individuo.<br />
In Italia si registrano:<br />
• 85 voci per l’industria.<br />
• 24 voci per l’agricoltura.<br />
Ciascuna voce delle tabelle riportate nei regolamenti definisce tre parametri:<br />
1. La malattia.<br />
2. L’ambiente lavorativo.<br />
3. Il massimo periodo di indennizzabilità: per ottenere un indennizzo, è necessario fare domanda di<br />
malattia professionale presso l’INAIL entro un certo periodo di tempo dalla fine dell’esposizione<br />
all’attività lavorativa. Per alcune malattie esiste un termine massimo, per alcune altre, come i<br />
tumori per esempio, no.<br />
Naturalmente non tutte le patologie potenzialmente correlate con l’attività lavorativa sono tabellate,<br />
tuttavia esistono due meccanismi che consentono al lavoratore di far valere i suoi diritti anche nel<br />
momento in cui la patologia non sia tabellata:<br />
1. Sul fondo di ciascuna voce è presente la dicitura “e altre malattie causate dalla esposizione<br />
professionale a”, si lascia quindi spazio alla considerazione di altre patologie non prese in considerazione.<br />
2. La corte costituzionale nel 1979 ha deliberato che tutte le malattie sono indennizzabili: per patologie<br />
non inserite nelle tabelle sopra descritte, l’indennizzabilità è secondaria alla dimostrazione<br />
dell’associazione della malattia con l’attività lavorativa; la dimostrazione è a carico del lavoratore.<br />
EPIDEMIOLOGIA<br />
Rispetto agli infortuni sul lavoro, che sono calati nel corso del tempo, le malattie professionali hanno<br />
subito un significativo aumento, in particolare per quanto concerne due ambiti:<br />
1. Le malattie neoplastiche.<br />
2. Le malattie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.<br />
Le malattie in assoluto più indennizzate in Italia sono:<br />
1. Tra le forme tabellate:<br />
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