Melchiorre Cesarotti e le trasformazioni del paesaggio ... - OpenstarTs
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Sui poemetti<br />
di Giuseppe Barbieri:<br />
cenni introduttivi<br />
Lo spirito <strong>del</strong>la modernità, che tra XVIII e XIX secolo soffiò con esiti variamente<br />
perturbanti sull’Europa <strong>del</strong>la cultura e <strong>del</strong><strong>le</strong> <strong>le</strong>ttere, prescelse alcune figure<br />
all’apparenza insolite nel<strong>le</strong> quali incarnarsi: identità intel<strong>le</strong>ttuali attraverso cui<br />
potesse trasmettersi e diventare, da individua<strong>le</strong> suggestione, da singolo respiro,<br />
respiro e aura di un’epoca intera, che venne dotata, così, di un’anima nuova.<br />
Tra queste figure è d’obbligo annoverare <strong>Melchiorre</strong> <strong>Cesarotti</strong>.<br />
L’abate padovano, alla cui serietà metodologica e dedizione agli studi funsero<br />
da idea<strong>le</strong> cornice sia <strong>le</strong> au<strong>le</strong> sia i salotti infervorati dal confronto di sapienza,<br />
divenne infatti, forse non <strong>del</strong> tutto consapevolmente, persino al di là <strong>del</strong><strong>le</strong> sue<br />
intenzioni programmaticamente dichiarate, veicolo di una sensibilità rinnovata.<br />
È innegabi<strong>le</strong> che la resa cesarottiana dei Canti di Ossian s’imponga come la linea<br />
melodica cui s’intoneranno <strong>le</strong> generazioni successive, come lo sfondo cromatico<br />
cui guarderanno nella ricerca di ambienti originali per l’ispirazione: nessuno,<br />
fra gli esiti di poesia più significativi degli anni a venire (neppure fra quelli<br />
che di primo acchito sembrano lontani) è davvero plausibi<strong>le</strong> senza <strong>Cesarotti</strong> e<br />
senza la sua <strong>le</strong>ttura e interpretazione <strong>del</strong>l’Ossian.<br />
Lo spirito <strong>del</strong> nuovo, si è detto, decide di agire anche attraverso strumenti la<br />
cui efficacia sembra dissimularsi dietro la tradizione: così, nello stesso tempo in<br />
cui il magistero di <strong>Cesarotti</strong> segna la coeva scena cultura<strong>le</strong> per densa dottrina, dai<br />
suoi versi s’irradia, sprigionando effetti e<strong>le</strong>ttrizzanti, l’onda anticipatoria di un<br />
sui poemetti di giuseppe barbieri<br />
Francesca Favaro<br />
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