F r i u l inews PAPER @ - FriuliNews.it

@ Fr
i u l i newsPAPER w w w. f r i u l i n e w s . i t
12 Economia
LA CRISI CHE “F OR G IA”
ESPERTI DI BANCAROTTA
SI CHIAMANO FORENSIC ACCOUNTANTS, RIUSCIRANNO A SALVARE IL PIL?
Si chiamano forensic accountants
e fraud auditors,
sono la nuova arma
contro la bancarotta e la frode fiscale,
due tipi di reato che negli ultimi
anni sono in rapida crescita anche
perchè smascherati dalla crisi.
Si tratta di un ristretto gruppo
di laureati che sta emergendo dalle
università di circa 160 paesi del
mondo. In pratica, dei super
esperti in crimini economici ma
anche consulenti sui sistemi di
controllo per le aziende, in grado
di scovare dai comuni mezzucci
alle vere e proprie associazioni
per delinquere che ci sono dietro
ai reati di bancarotta, evasione fiscale,
concorrenza sleale, false
fatturazioni, distrazione di beni e
immobili.
Prima del 2002 solamente 19
atenei in questi 160 paesi offrivano
corsi specializzati in fraud auditing
e in forensic accounting.
Attualmente sono circa 300,
compresa la Bocconi di Milano
che dal 2005 propone un corso in
questa specialità (studio della Associaton
of Certified Fraud Examiners).
Le materie principali vanno
dall’ economia aziendale al diritto
e dalla criminologia all’ infor -
matica. Ma trattandosi di due figure
nate di recente, stanno ancora
attraversando un periodo di
perfezionamento. Secondo alcune
ricerche pubblicate dal 2003 in
poi su riviste specializzate (Issue
in Accounting Education, Advances
in Accounting Education,
Journal of the Academy of Business
Education) emerge infatti
che questa specializzazione abbia
ancora bisogno di qualche ritocco
prima di essere in grado di
affrontare tutti i meccanismi illeciti
e egli effetti sui reati finanziari.
Motivo per cui le stesse università
stanno implementando i percorsi
di studi per questa preparazione.
Potranno in breve i forensic
accountants e fraud auditors
dare il proprio contributo per salvare
la finanza mondiale, compreso
il Pil dell’Italia? Purtroppo
è ancora presto per dirlo, solamente
il tempo potrà parlare.
Nel frattempo, non sorprende
che la richiesta di esperti in questo
specifico settore giunga in un periodo
come quello attuale.
Nei primi tre mesi dell’anno in
Italia si sono registrati più di 3mila
fallimenti, ovvero il 4,2% in più
rispetto all’anno scorso. I tempi
legali non aiutano lo smaltimento
delle pratiche: il 17,3% dei fallimenti
chiusi nel 2011 riguarda le
procedure iniziate prima del 1996
e il 36,4% quelli precedenti al
2011 (studio dell’Osservatorio
Crisi d'Impresa Cerved Group).
Negli ultimi anni, ad esempio,
la sola procura della Repubblica
di Milano ha registrato un aumento
delle notizie di reato del 35%,
125% per quanto riguarda la bancarotta
e che vanno dal 2 al 400%
per i reati fiscali. A questo si aggiunge
la situazione del “nero”:
200 miliardi di euro tra costo della
corruzione ed evasione fiscale,
450 miliardi di euro di arretrato di
Equitalia, mentre ogni anno l'Agenzia
delle entrate liquida 50 miliardi
a Equitalia, che a sua volta
ne recupera 5.
Inoltre, secondo una ricerca
dell’Associaton of Certified
Fraud Examiners, dal 2008 al
2009 le aziende hanno subito danni
provocati da frodi per un importo
pari al 5% del loro fatturato,
con una perdita globale stimata in
più di 2,9 miliardi di dollari. Spesso
capita che le condotte illecite
vengono a galla soprattutto quando
i manager non possono più nasconderle
perché sono uscite dal
loro controllo ma anche quando è
ormai troppo tardi per rimediare
Sarà anche a causa della concorrenza
sempre più accesa e della
recessione che ha colpito l'Europa,
ma sta di fatto che il fenomeno
è in crescita e in Italia si commet-
Controlli fiscali da parte della guardia di finanza
tono sempre più reati fiscali.
Una conferma che giunge anche
da un recente studio condotto
dall’università Luigi Bocconi di
Milano. Analizzando 90mila
condanne decise dai giudici tra il
2000 e il 2010, emerge come esse
siano aumentate ogni anno del
7%, passando da 12mila a 16.700
con un incremento complessivo
del 36%. Senza contare la depenalizzazione
di alcuni reati da
parte del governo Brlusconi, come
il falso in bilancio a cui ora si
applicano solamente sanzioni
amministrative. É inoltre emerso
che il 40% delle condanne riguarda
le cosiddette "procedure concorsuali",
come falsificazioni dei
libri contabili, bancarotta fraudolenta
e distrazione di beni aziendali
(debitamente "occultati" a dipendenti
e creditori).
Il 21%, ovvero un caso su cinque,
è costituto invece dalle appropriazioni
indebite da parte di
chi approfitta del proprio ruolo
per procurarsi un ingiusto guadagno
a spese dell'azienda.
Il 19% dei casi esaminati, riguarda
invece i reati di contraffazione
e pirateria.
Nel decennio preso in esame
dagli studiosi della Bocconi,
emerge infine come reati societari
e frodi di bilancio siano in calo
mentre mentre aumentino le condanne
per frodi nei confronti del-
lo Stato, frodi fiscali e contraffazione:
le condanne in questo caso
sono salite del 164% rispetto al
2000 e del 76% rispetto al 2006.
Un contesto globale che nel
piccolo ha riempito di stralavoro
guardia d finanza e procure della
Repubblica, anche del Friuli Venezia
Giulia. Nel 2011, ad esempio,
le fiamme gialle del comando
provinciale di Udine hanno eseguito
3.600 controlli fiscali, che
hanno portato a una richiesta di
recupero mediante tassazione di
oltre 420 milioni di euro e 80 milioni
ai fini dell’Iva. Tra i reati
maggiormente riscontrati, le cosiddette
“grandi frodi carosello”,
nelle quali vengono utilizzate fatture
per operazioni inesistenti
emesse da società cartiere con il
solo fine di evadere le imposte e
mettere in circolazione beni a
prezzi inferiori rispetto a quelli di
mercato. Ad esempio, nella provincia
di Udine era venuta a galla
una maxifrode da 43 milioni di
euro nel settore delle gare di rally
automobilistici, commessa da
due società che si occupavano degli
sponsor e del noleggio delle
auto da competizione.
Ma non si tratta di una realtà limitata
alle sole aziende: sempre
nel 2011, le fiamme gialle regionali
friulano hanno svolto 30 mila
controlli su scontrini e ricevute fiscali,
oltre a 12mila “su strada”,