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@ Fr i u l i newsPAPER w w w. f r i u l i n e w s . i t 48 Tecnologia BENZINA DA ARIA E ACQUA UNA PICCOLA AZIENDA USA HA PRODOTTO CINQUE LITRI DI CARBURANTE ESTRAENDO ANIDRIDE CARBONICA DALL'ARIA E IDROGENO DALL'ACQUA Sta facendo il giro del mondo l'annuncio di un'azienda britannica di Stockton-on-Tees, l'Air Fuel Synthesis, che sarebbe riuscita a produrre per la prima volta 5 litri di petrolio, una quantità senza dubbio modesta, ma molto importante perché ottenuta dall'aria, o più precisamente dal l'estrazione di anidride carbonica dall'aria e di idrogeno dall'acqua. I vantaggi di questo tipo di combustibile sono importantissimi: prima di tutto la combustione nei motori avviene senza produrre gas serra; il secondo vantaggio è sempre legato al buco dell'ozono: poiché il processo è in grado di sottrarre CO2 dall'aria, l'intero sistema sembra essere un'ottima arma nella lotta contro il riscalda- mento globale di origine umana. Come dire, due piccioni con una fava. Il terzo e ultimo vantaggio deriva dal fatto che questo tipo di combustibile sarebbe utilizzabile fin da subito nei motori attuali, senza richiedere alcuna modifica. Il difetto è uno solo, ma per ora insormontabile: l'intero procedimento ha costi esorbitanti. Scienziati e ingegneri concordano da tempo sulla fattibilità di sistemi in grado di catturare l'anidride carbonica dall'aria: sarebbero ottimi strumenti per combattere il cambiamento climatico, qualora costruiti su larga scala. Le ipotesi vanno dall'installazione di migliaia di alberi artificiali nelle strade delle città alla realizzazione di grossi torri alte quanto le attuali centrali eoliche. L'anidride carbonica catturata verrebbe quindi stoccata, sottraendola all'ambiente. Ma l'Air Fuel Synthesis, piccola start-up che con un inve- LA RIVOLUZIONE FREDDA LA DEMOCRAZIA WEB 2.0 L'ISLANDA AVRÀ UNA NUOVA COSTITUZIONE DIGITALE L'Islanda adotterà una Costituzione 2.0, basata sull'apporto collaborativo di tutta la cittadinanza digitale. Il referendum sulla bozza di legge ha riscosso più di 158 mila sì, superando di fatto il quorum. L'idea è quella di consentire a tutti gli islandesi di esprimersi sulla questione, rimarcando la storica indipendenza dalla Danimarca. Nei prossimi mesi i 25 cittadini comuni prescelti sfrutteranno i social networks per elaborare un documento che possa sostituire la Carta del 1944. Il dibattito sulla Costituzione 2.0 è partito nel 2011, poco dopo il crack finanziario che ha investito le banche dell'isola. Lo spirito danese della Carta non è mai piaciuto, gli islandesi volevano chiudere con un periodo storico e guardare oltre il dopoguerra. Ecco quindi la decisione di istituire una commissione di 25 sag- gi che possa fare buon uso dell'apporto massivo della cittadinanza. Le differenze con l'Italia sono abissali, da molti punti di vista: nella Terra del Ghiaccio gli abitanti sono solo 318 mila, di cui il 95% con connessione a banda larga. La bozza della Costituzione è già in stadio avanzato grazie ai 3600 commenti e 370 suggerimenti ricevuti via Facebook, Twit- ter e YouTube in poco più di un anno. In questi giorni il paese ha detto sì alla Costituzione virtuale: sarà trasformata in Carta alla fine dei lavori. L'isola, sopravvissuta a stento ad un terribile tsunami economico che ha minacciato serialmente di travolgerla, sembra destinata ad diventare la prima vera democrazia assoluta digitale, un esempio storico che speriamo non resti unico. stimento di circa due milioni di euro ha costruito una raffineria pilota a Stockton-on-Tees , nel nordovest dell'Inghilterra, spingendosi dove altri non sono mai arrivati. Tramite processi chimici, con il solo uso di energia elettrica per attivare le reazioni e dell'aria come materia prima, ha ottenuto prima del metanolo e poi una benzina sintetica, capace di sostituire quella proveniente da fonti fossili. Secondo l'Independent, che ha pubblicato la notizia, entro due anni la società conta di poter avviare una produzione su vasta scala e realizzare una tonnellata di petrolio al giorno, da utilizzare come combustibile verde per gli aerei. I protagonisti di questa scoperta dicono di essere ormai pronti a passare alla produzione industriale. Il prodotto sarebbe in grado di competere con la benzina tradizionale anche dal punto di vista prestazionale. Ma al momento il problema restano i costi: trascurando il fattore tempo (per produrre 5 litri di benzina sono stati necessari 3 mesi di lavoro), l'estrazione di una tonnellata di CO2 costa con questo processo intorno ai 500 euro, allo stato attuale. A tutto questo bisogna aggiungere il costo della bolletta elettrica per ottenere l'idrogeno attraverso l'elettrolisi dell'acqua. Questa è la nota dolente: l'energia necessaria per far funzionare il processo di estrazione della CO2, elettrolisi dell'acqua e raffinazione di questa benzina pulita, proviene attualmente dalla rete elettrica nazionale, che è in gran parte alimentata da centrali che usano combustibili fossili. Al momento, l'azienda inglese ha solo dimostrato ciò che da anni è noto a livello teorico, e cioè che si può ottenere un combustibile attraverso l'impiego di CO2 e idrogeno.
www.friulinews.it Fr i u l i newsPA P E R Motori 49 @ GT ELETTRICA DAL FUTURO LA FRANCESE FURTIVE PRENDE IL MEGLIO DEL MERCATO DELLE AUTO IL TELAIO, IN È FATTO IN ITALIA, 400 I CAVALLI, DA 0 A 100 KM/H IN 3,5 SEC Fino alla Seconda Guerra Mondiale esistevano numerose piccole aziende specializzate nella produzione in piccola serie di auto di lusso, la Exagon Motors, giovane costruttore francese di auto sportive, ha annunciato l'intenzione di far rivivere questa tradizione. Nel 2013 è previsto il debutto della Furtive eGT, un'elegante coupè con propulsione elettrica, che raccoglie la decennale esperienza di Exagon Engineering, nel settore delle competizioni e della costruzione di prototipi conto terzi. Per realizzarla, il piccolo costruttore francese si è valso della collab orazione di Saft, leader nel settore delle batterie per applicazioni militari e aerospaziali, a Michelin per sospensioni e i gruppi ruota, a Siemens per i motori elettrici e a Nokia Navteq per l'infotainment. Per la realizzazione della raffinata scocca in carbonio, a cui sono fissati i telaietti in lega leggera, è stata chiamata in causa l'italia- LA SUZUKI INAZUMA UN PICCOLO LAMPO LA NAKED DA 250 CC, SIA ECONOMICA CHE DIVERTENTE Per tutti gli amanti delle due ruote poco impegnative, la più recente proposta della Suzuki, la Inazuma 250, risulterà irresistibile. Stiamo parlando di una piccola naked stradale, 250 cc di cilindrata e poco più di 180 kg di peso in ordine di marcia, con la sella a soli 780 mm da terra e un prezzo franco concessionario di 3.990 euro. Si tratta del frutto di una precisa scelta aziendale, non dettata da esigenze legate alla crisi, bensì alla precisa volontà di creare una moto che si rivolge a un pubblico ben definito. Dopo l'esperienza con la TU250, un mezzo tanto snobbato dalla carta stampata quanto apprezzato da motociclisti (e soprattutto motocicliste) di tutte le età, arriva la Inazuma, che in giapponese significa lampo. Dotata di un bicilindrico fronte marcia raffreddato a liquido da circa 25 cv a 8500 giri e 22 Nm di coppia a 6500 giri, euro 3, offre consumi veramente ridicoli, pari a 30,5 km/litro e una silenziosità di funzionamento altrettanto invidiabile. Il piccolo bicilindrico ha bisogno di girare piuttosto alto e non solo se si vogliono sfrutta- na HP Composites, azienda di Ascoli Piceno che opera nel settore delle vetture da competizione. I due motori elettrici installati posteriormente agiscono ognuno su una singola ruota e offrono una po- re tutti i cavalli a disposizione; la Inazuma prende i giri abbastanza rapidamente, ma diciamo che il range di utilizzo va dai 5000 in su, anche se è meglio tenerla un po' più in alto. C'è di buono che si può riprendere tranquillamente da meno di 3000 giri in sesta (circa cinquanta all'ora) e la progressione è senza impuntamenti o in- tenza corrispondente a 402 Cv. La Exagon Motors si è occupata direttamente del reparto trasmissione e dell'intera elettronica di gestione. La sportiva elettrica francese promette prestazioni mozzafiato: accelera da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi e raggiunge una velocità massima di 250 km/h limitata elettronicamente. Con le sole batterie agli ioni di litio da 53 kWh, l'autonomia misurata secondo il ciclo Nedc è di 310 km, ma con il piccolo motore del range extender (alimentato da un serbatoio da 25 litri) può arrivare a 734 km. decisioni, ma comincia a essere significativa dai 7-8000 giri fino ai 10500. Ovviamente usandolo così in alto il motore regala qualche vibrazione in più, ma niente di fastidioso. Usandola nel range ottimale tra i 6000 e i 9000 giri la Inazuma è pronta e scattante, anche se con una velocità massima prossima ai 140km/h non ci si può certo aspettare prestazioni mozzafiato. La linea richiama quella della B-King soprattutto nella parte frontale e nel serbatoio, cosa che la fa sembrare "più grande" di quanto non sia, cosa a cui contribuisce anche lo scarico cromato 2-1-2. Il motore è totalmente nuovo con molte parti realizzate in lega di alluminio (pedane, maniglione posteriore) come le ruote da 17", l'impianto frenante è a due dischi, quello anteriore da 290mm quello posteriore da 24 0. La livrea nera è l'unica disponibile, mentre le versioni sono due: standard e Plus (con portapacchi, bauletto e cavalletto centrale a 4.290 euro).
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