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Economia
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L’operazione gas natural divide
ma da Trieste arriva il no all'opera
IL GOVERNO PERÒ SPINGE PER LA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO A ZAULE
Passano i giorni e il progetto
del Rigassificatore che l'azienda
spagnola Gas Natural vorrebbe
costruire a Trieste divide
il mondo politico. Da un lato il
Comune di Trieste, con al fianco
tutti gli enti del territorio,
Provincia compresa, dall'altro
la Regione e il Governo.
COMUNE. Il primo cittadino
del capoluogo giuliano ha inviato
una lettere ai colleghi del
territorio da sottoscrivere e da
inoltrare al Presidente del Consiglio
Mario Monti per spiegare
i motivi del veto sull'opera
che dovrebbe sorgere nella zona
di Zaule.
Due ministri, quello dell'Ambiente
Corrado Clini e quello
degli Esteri Giulio Terzi nel
corso di un incontro con le autorità
slovene aveva ribattuto la
necessità e l'importanza dell'opera
tanto da programmare una
serie di incontri con le vicine
repubbliche per stabilire un
percorso condiviso.
TONDO. La Regione intanto
resta a metà strada anche se la
Giunta Tondo ha più volte ribattuto
che c'è la volontà di
supportare Gas Natural.
La compagnia spagnola intanto
preferisce mantenere un profilo
basso senza rilasciare dichiarazioni
e schivando le polemiche
anche se nell'ultima settimana
di ottobre sono stati allestiti
dei punti informativi in
città per cercare un dialogo con
i cittadini. Una scelta che non è
piaciuto al Movimento 5 Stelle
che ha attaccato chiedendo perché
invece la società non si è
degnata di rispondere alle tante
richieste delle amministrazioni
locali. Sulla stessa linea anche
il Sindaco Cosolini che ha più
volte ribadito la sua contrarietà
all'impianto.
I Sindacati restano invece alla
finestra per capire quali possono
essere le reali capacità oc-
La zona di Zaule dove dovrebbe nascere il Rigassificatore
Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini del Partito Democratico
cupazionali ma anche in questo
senso ci sono parecchi malumori
visto che non è stato predisposto
niente che possa affiancare
l'impianto e che crei
reali posti di lavoro.
ITER. Il percorso per il via libera
alla realizzazione dell'opera
in realtà è ben avviato e di
fatto mancherebbe soltanto il
parere definitivo da parte del
Governo, a quel punto piaccia o
no agli amministratori comunali
il rigassificatore inizierebbe
a prendere forma nonostante
il piano regolatore e nonostante
i numerosi pareri contrari.
COME FUNZIONA. L'impianto
serve per trasformare il
gas naturale dallo stato liquido
a quello gassoso e viceversa, un
passaggio fondamentale per il
trasporto in quanto via nave si
predilige caricarlo sulle gasiere
allo stato liquido mentre in ambito
terreste chiaramente si predilige
quello gassoso. I rigas-
sificatori si dividono in due categorie
quelli off-shore e
in-shore. A Zaule è stato progettato
il secondo tipo di impianto,
quello terreste.
Il processo di trasformazione
dallo stato liquido a quello gassoso
avviene mediante un forte
abbassamento della temperatura,
che viene portata al disotto
della temperatura di ebollizione
del metano, principale componente
della miscela, che a
pressione atmosferica è pari a
-161.4 °C. Il gas liquefatto viene
quindi imbarcato su speciali
navi dette metaniere, dotate di
cisterne criogeniche che si occupano
di mantenere il carico
allo stato liquido sino al porto
di destinazione, dove subisce il
processo inverso per poter essere
riportato in forma aeriforme
e quindi immesso nelle condotte
della rete di distribuzione.
Il gas naturale allo stato liquido
non è infiammabile discorso
differente per lo stato
gassoso.