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i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />

Economia<br />

26<br />

Nel mirino l’aumento dell’Iva<br />

l'Istat ne stima tutti gli effetti<br />

INFLAZIONE ITALIANA SUPERIORE DI UN PUNTO % ALLA MEDIA EUROPEA<br />

Anche l'Istat, notoriamente<br />

molto parco<br />

nei propri giudizi e<br />

stime, non nasconde più la<br />

grav<strong>it</strong>à della s<strong>it</strong>uazione e all'audione<br />

presso la Commissione<br />

straordinaria per la verifica<br />

dell'andamento generale<br />

dei prezzi al consumo del<br />

Senato, il Direttore, Roberto<br />

Monducci, dichiara: “Le dinamiche<br />

economiche degli ultimi<br />

anni, aggravate dalla recessione<br />

in corso, hanno determinato<br />

una diminuzione<br />

del redd<strong>it</strong>o disponibile delle<br />

famiglie in termini reali che<br />

ne ha riportato il livello assoluto<br />

a quello registrato nel<br />

2001 e quello pro-cap<strong>it</strong>e alla<br />

prima metà degli anni '90.<br />

Nel secondo trimestre del<br />

2012, rispetto allo stesso<br />

periodo del 2011, si è registrata<br />

una riduzione del<br />

4,1% del potere d'acquisto<br />

delle famiglie (cioè il redd<strong>it</strong>o<br />

disponibile delle famiglie<br />

consumatrici al netto dell'inflazione).<br />

Nonostante il quadro<br />

recessivo, gran parte di<br />

questa diminuzione è imputabile<br />

all'inflazione, pari nello<br />

stesso periodo al 3,3%”.<br />

L'inflazione.<br />

Nella primo semestre del<br />

2012, la cresc<strong>it</strong>a tendenziale<br />

dei prezzi al consumo si è<br />

stabilizzata al 3,3%, per poi<br />

scendere al 3,2% nel terzo<br />

trimestre.<br />

Nei primi tre trimestri del<br />

2012, i prezzi dei beni sono<br />

cresciuti ad un r<strong>it</strong>mo non inferiore<br />

al 4,0%, quasi il doppio<br />

di quella dei prezzi dei<br />

servizi.<br />

Nel comparto alimentare,<br />

dopo il moderato rallentamento<br />

iniziale, la cresc<strong>it</strong>a è<br />

sal<strong>it</strong>a al 2,8%, in accelerazione<br />

rispetto ai mesi precedenti.<br />

In particolare, si riaccendono<br />

le tensioni inflazio-<br />

nistiche nel settore dei prodotti<br />

non lavorati (+3%),<br />

mentre prezzi dei prodotti lavorati<br />

mostrano segni di rallentamento<br />

della cresc<strong>it</strong>a<br />

(+2,5%).<br />

Nel settore energetico, i<br />

primi nove mesi del 2012 sono<br />

stati caratterizzati da una<br />

forte dinamic<strong>it</strong>à dei prezzi dei<br />

carburanti e delle tariffe dell'energia<br />

elettrica e del gas.<br />

In particolare, dopo la leggera<br />

attenuazione del trend nel<br />

secondo trimestre e nei primi<br />

mesi del terzo trimestre, una<br />

nuova inversione di tendenza<br />

ha riportato, a settembre, il<br />

Roma, la sede dell'Ist<strong>it</strong>uto nazionale di statistica<br />

LA SUA STORIA<br />

ISTITUITO NEL '26 DAL REGIME FASCISTA<br />

RACCOGLIE DATI ECONOMICI E SOCIALI<br />

L'Ist<strong>it</strong>uto nazionale di statistica<br />

(ISTAT) è un ente di ricerca<br />

pubblico <strong>it</strong>aliano, le cui<br />

attiv<strong>it</strong>à comprendono: censimenti<br />

sulla popolazione, censimenti<br />

sull'industria, sui servizi<br />

e sull'agricoltura indagini<br />

campionarie sulle famiglie<br />

(consumi, forze di lavoro,<br />

aspetti della v<strong>it</strong>a quotidiana,<br />

salute, sicurezza, tempo libero,<br />

famiglia e soggetti sociali,<br />

uso del tempo, etc.) e numerose<br />

indagini economiche<br />

(contabil<strong>it</strong>à nazionale, prezzi,<br />

commercio estero, ist<strong>it</strong>uzio-<br />

ni, imprese, occupazione,<br />

etc.). Ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o come Ist<strong>it</strong>uto<br />

Centrale di Statistica nel<br />

1926, durante il Fascismo,<br />

per raccogliere, in forma organizzata,<br />

alcuni dati essenziali<br />

riguardanti lo Stato, è<br />

stato riorganizzato nel 1989,<br />

con il d.l. n. 322 che ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

il Sistema Statistico Nazionale<br />

(SISTAN) e ha dettato<br />

norme sui comp<strong>it</strong>i e l'organizzazione<br />

dell'ISTAT,<br />

cambiandone tra l'altro la denominazione<br />

in Ist<strong>it</strong>uto nazionale<br />

di statistica.<br />

tasso di cresc<strong>it</strong>a su base annua<br />

al 15,9%.<br />

E u ro p a<br />

Nel terzo trimestre dell'anno,<br />

il differenziale d'inflazione<br />

rispetto all'area euro è<br />

tornato a sfiorare l'1%. A settembre,<br />

rispetto ad un'inflazione<br />

<strong>it</strong>aliana del 3,4%, i<br />

prezzi al consumo risultavano<br />

incrementati del 2,6%<br />

nella media europea (+2,1%<br />

in Germania, +2,2% in Francia<br />

e +3,5% in Spagna).<br />

La più elevata veloc<strong>it</strong>à di<br />

cresc<strong>it</strong>a dei prezzi al consumo<br />

in Italia, rispetto alla media<br />

europea, risente soprattutto<br />

delle maggiori tensioni<br />

sui prezzi dei beni energetici<br />

e del settore alimentare, ma<br />

anche di differenziali inflazionistici<br />

più ampi in alcuni<br />

comparti servizi relativi all'ab<strong>it</strong>azione<br />

alle comunicazioni.<br />

Aumento dell'Iva.<br />

Riguardo al potenziale impatto<br />

sui prezzi al consumo<br />

della variazione delle aliquote<br />

Iva proposta dal Governo<br />

nel disegno di legge di stabil<strong>it</strong>à<br />

per l'anno 2013, l'Istat<br />

distingue due scenari possibili,<br />

precisando che l'intervento<br />

interesserà un'ampia<br />

fascia dei prezzi dei beni e<br />

dei servizi (80%).<br />

L'ist<strong>it</strong>uto stima che l'impatto<br />

della manovra sull'indice<br />

dei prezzi al consumo armonizzato<br />

(Ipca) ammonterà<br />

a l'0,8% di tale indice; nel caso<br />

fosse confermata una<br />

maggiorazione di due punti<br />

percentuali dell'Iva, l'impatto<br />

sarebbe stato maggiore:<br />

1,5%.<br />

In particolare, gran parte<br />

dell'effetto dell'aumento del'Iva<br />

si scaricherebbe sui settori<br />

“bevande alcoliche e tab<br />

a c ch i ”, “abbigliamento e<br />

calzature”, “ trasporti e comunicazioni”.

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