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@ Fr<br />
i u l i news<strong>PAPER</strong> w w w. f r i u l i n e w s . i t<br />
Esteri<br />
18<br />
Jihad, la galassia del terrore<br />
“foto” dell’Islam estremista<br />
I MILIZIANI COL VESSILLO NERO E CERCHIO BIANCO IN MEZZO<br />
La variegata rete delle<br />
succursali mediorientali<br />
di Al Qaeda ha issato<br />
il suo vessillo: una bandiera<br />
nera col cerchio bianco in<br />
mezzo. E la scr<strong>it</strong>ta “Non c’è altro<br />
Dio al di fuori di Allah”. E’ appar -<br />
so per la prima volta in Iraq,<br />
sventolato dalle milizie del tagliagole<br />
Al Zarqawi ed è poi<br />
spuntato a macchia di leopardo<br />
in tutto l’universo jihadista, dallo<br />
Yemen all’Eg<strong>it</strong>to fino a Bengasi<br />
dove è stato issato dagli assassini<br />
dell’ambasciatore Usa.<br />
Ma, al di là dell’emblema,<br />
sbirciamo nella complessa<br />
galassia del terrore. I fedeli<br />
musulmani nel mondo sono<br />
un miliardo e mezzo, ma focalizziamoci<br />
sull’Islam radicale.<br />
Cominciando dai nomi e dalle<br />
d i f fe r e n z e .<br />
La divisione principale è tra<br />
sunn<strong>it</strong>i e sci<strong>it</strong>i. I primi si identificano<br />
nella “sunna” (tradi -<br />
zione) e rappresentano il 90%<br />
dei musulmani. Fortissimi in<br />
Iraq, nella zona del Golfo e in<br />
tutto il Nord Africa. Gli altri venerano<br />
Alì, il genero di Maometto<br />
(sposò sua figlia Fatima),<br />
come il capostip<strong>it</strong>e dei<br />
“veri islamici”. Il nome deriva da<br />
“Shiat Alì (fazione di Alì). Dominano<br />
la scena in Iran.<br />
Nell’amb<strong>it</strong>o dei sunn<strong>it</strong>i ci<br />
sono i salaf<strong>it</strong>i dell’Eg<strong>it</strong>to, presenti<br />
in forze in tutto il Maghreb.<br />
Il termine deriva<br />
dall’arabo “salaf al-Salihin”,<br />
cioé “i pii antenati”, quindi le<br />
prime tre generazioni di seguaci<br />
del profeta Maometto,<br />
considerati oggi come esempi<br />
da seguire nell’Islam sunn<strong>it</strong>a<br />
più radicale.<br />
Alcuni di gruppi islamici<br />
estremisti hanno ader<strong>it</strong>o alla<br />
strategia globale anti-Occidente<br />
di Al Qaeda, altri - riun<strong>it</strong>i<br />
sotto la bandiera del salafismo<br />
- si concentrano invece su<br />
obiettivi locali.<br />
Gruppo armato Jihadista<br />
Vediamo la struttura della<br />
Jihad nei vari Paesi che si affacciano<br />
sul Med<strong>it</strong>erraneo. In<br />
Marocco operano sia movimenti<br />
salaf<strong>it</strong>i sia un gruppo<br />
combattente alleato di Al<br />
Qaeda. Idem in Algeria, dove i<br />
salaf<strong>it</strong>i si definiscono “di predicazione<br />
e combattimento”.Lo<br />
stesso in Tunisia.<br />
In Eg<strong>it</strong>to agiscono il gruppo<br />
storico affiliato ad Al Qaeda<br />
che si chiama “Takfir wal Hijra”<br />
e la Jihad islamica, movimento<br />
fondato dal medico Ayman al<br />
Zawahiri, organizzatore del<br />
mortale attentato contro Sadat<br />
durante una parata mil<strong>it</strong>are<br />
al Cairo e attuale leader di Al<br />
Qaeda dopo la morte di Osama<br />
bin Laden.<br />
Il dopo-rivoluzione in Libia<br />
ha visto la frantumazione in vari<br />
gruppi dei rivoluzionari anti-Gheddafi.<br />
Contro il d<strong>it</strong>tatore<br />
hanno combattuto in 55 mila e<br />
circa 50 mila alla fine del confl<strong>it</strong>to<br />
sono stati assorb<strong>it</strong>i<br />
dall’eserc<strong>it</strong>o regolare. Ma molte<br />
fazioni han prefer<strong>it</strong>o rimanere<br />
‘indipendenti’ e conservare<br />
le proprie armi.<br />
Ecco quindi le brigate del<br />
prigioniero Omar Abdul<br />
Rahman, formato in maggio e<br />
alleato di Al Qaeda. Sono i<br />
principali sospettati del sanguinoso<br />
assalto al consolato<br />
Usa di Bengasi. Ci sono poi i<br />
miliziani rientrati da Iraq e Afghanistan<br />
e “Ansar al Sharia”,<br />
sosten<strong>it</strong>ori della Sharia, piccolo<br />
gruppo un po’isolato (hanno<br />
prima rivendicato e poi sment<strong>it</strong>o<br />
l’azione contro l’ambascia -<br />
tore). Seguono i “rivoluzionari<br />
del 17 febbraio” legati ai Fratelli<br />
musulmani (hanno scelto<br />
di non aderire all’eserc<strong>it</strong>o regolare<br />
post-rivoluzione) e infine<br />
i jihadisti inser<strong>it</strong>i direttamente<br />
nella struttura qaedista:<br />
operano al confine con<br />
l’Algeria in particolare nel settore<br />
del contrabbando di armi.<br />
I segnali sull’attiv<strong>it</strong>à di nuclei<br />
ispirati ad Al Qaeda erano<br />
già emersi durante la rivolta<br />
contro Gheddafi, tra Tripoli e<br />
Bengasi. Si tratta di formazioni<br />
che dimostrano adattabil<strong>it</strong>à e<br />
flessibil<strong>it</strong>à e tra loro sembra<br />
contare più l’anti-americani -<br />
smo che l’ortodossia religiosa.<br />
Talvolta ci sono ‘matrimoni di<br />
convenienza’ fra i due obiettivi.<br />
Dal focolaio egiziano le<br />
fiamme si sono estese nella vicina<br />
Gaza, incontrastato dominio<br />
di Hamas. E poi in Libia.<br />
E la Cia, alla vigilia dell’11 settembre<br />
2012, aveva lanciato<br />
un allarme sul pericolo di attentati<br />
contro sedi diplomatich<br />
e .<br />
Non va poi sottovalutato il<br />
Nord del vicino Mali, dove Al<br />
Qaeda ha stretto un patto di<br />
ferro con tuareg islamisti e altre<br />
milizie. Per adesso si dedicano<br />
a sequestri che fruttano<br />
milioni di euro, ma intanto costruiscono<br />
una rete di relazioni<br />
difficili da neutralizzare. Sembra<br />
che, al mercato nero in Libia,<br />
abbiano fatto massicci acquisti<br />
di materiale bellico.<br />
Campi d’addestramento di<br />
volontari in zone poco accessibili<br />
nel deserto in tutto il Maghreb.<br />
Gli americani hanno inviato<br />
i droni per dar la caccia ai<br />
terroristi. I risultati non sono<br />
esaltanti, anche perché molti<br />
miliziani, fin<strong>it</strong>o il ‘lavoro’ in patria,<br />
sono emigrati in Siria per<br />
unirsi alla rivolta contro Assad<br />
così come in passato erano<br />
andati in Iraq e in Afghanistan.<br />
Augusto Dell’Angelo