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@ Fr i u l i newsPAPER w w w. f r i u l i n e w s . i t 6 Questo è sicuramente è un dato importante ma lei ritiene che l'ingombrante presenza economica ex coloniale delle multinazionali non influenzerà ulteriormente la vostra situazione? Per rispondere serve che io faccia una breve premessa sulla storia dell'ultimo decennio del mio paese. Nel 2002 le elezioni vennero caratterizzate da brogli elettorali, così come in quelle del 2006, furono il preludio di quanto poi avvenuto nel 2009 . Bisogna tenere presente che per la evidenze mancanza di trasparenza nel 2008 la banca mondiale fermò qualsiasi di finanziamento perchè non vi era una rendicontazione seria delle spese. Anche le risorse naturali del Paese il Cobalto ed il Nickel , in realtà, non sono mai state veramente a disposizione del Paese perchè terreno privilegiato delle società straniere, prima fino al 2002 prevalentemente francesi, poi anche anglofone. Poi con il colpo di stato del 2009 questo è venuto alla luce in maniera chiara, è caduto il velo che velava tutto. Ma in questo secondo lei c'è stata una ingerenza dei paesi stranieri? Difficile averne le prove, lascio a lei la risposta, ma si può immaginarlo. In ogni caso dopo che il governo provvisorio ha annunciato che le elezioni sarebbero state dopo 24 mesi e che invece si tergiversava, tutta la comunità internazionale ha isolato il governo provvisorio e bloccato ogni collaborazione economica. Questo stato di cose però provoca anche una situazione pesante dal punto di vista umanitario e il proliferare di una illegalità diffusa. Pensi che in media i cittadini del Madagascar hanno Madagascar cartina geografica un reddito pro-capite di appena un dollaro al giorno. Pe di più non avendo un governo stabile e delle istituzioni organizzate sono iniziati i traffici ed il contrabbando, ad esempio dei legnami pregiati come il palissandro. Questo cosa sta provocando oltre all’impoverimento del Paese. Un vero dramma ambientale, basti pensare che oggi è stato disboscato il 90 per cento del Madagascar creando il dissesto del territorio enorme tanto che abbiamo il fenomeno che noi diciamo dei fiumi che piangono. Per effetto delle piogge nelle aree disboscate il terreno si “scioglie” e viene dilavato via, i fiumi da cristallini diventano fangosi e la nostra Primo Piano terra finisce in mare. Anche per l’e m e rg e n z a ambientale quindi per voi è importante trovare il riconoscimentointernazionale. Certo, bisogna sapere che il nostro partito è l’unico realmente strutturato e con dei programmi. Esistono in madagascar almeno 400 movimenti e partitini ma in realtà quello Des Verd è l'unico che è legalmente costituito. Il problema è che secondo la nuova legge non dovranno esserci più di 10 partiti nella competizione. Per questo è fondamentale anche nella fase precedente alle elezioni la presenza internazionale per la valutazione dell'effettiva realtà dei partiti in competizione e per evitare la na- scita di formazioni fatte paradossalmente da una persona eletta da se stessa. Quindi anche per questo c'è un interesse particolare da parte sua nell'ampliare i rapporti internazionali. Perchè se è vero che le relazioni internazionali sono per voi importanti è altresì vero che occorrerà offrire attrattività agli investitori occidentali e fondamentale in questo è garantire la sicurezza dei capitali e più in generale alle persone. Governare significa prevenire, il problema è di stabilire la fiducia, questo è importante. La fiducia viene da un etica politica che fino ad oggi non c'è stata. Noi come garanzia possiamo dare il fatto di essere l'unico partito che non riceve un soldo da nessuno e che non difende interessi particolari. Io sono in Italia e in Friuli a chiedere questo, la fiducia. Insomma chiedete una apertura di credito etico-morale? Certo, chiediamo la fiducia internazionale perchè consapevoli di essere autenticamente democratici. In Madagascar la gente vuole democrazia perchè è in debito di democrazia. Oltretutto nel mio caso è la prima volta che si affaccia la possibilità dell’elezione di una donna che anche in quanto tale è portatrice di valori etici come quelli della famiglia. Sulla sicurezza posso dire che questa è figlia di un buon governo e partendo dalle elezioni, se queste saranno fatte correttamente e senza brogli, sarà il punto di partenza fondamentale, perchè solo un governo legittimo può garantire sicurezza e benessere. Fabio Folisi
www.friulinews.it Fr i u l i newsPA P E R Primo Piano 7 @ Asbestos, realtà senza confini convegno sull’amianto a Gorizia NEL MIRINO UNA INDUSTRIA SLOVENA OGGI CHIUSA LA SALONIT ANHOVO argomento quanto mai attuale e sul quale E’un l’Associazione culturale Metarte, da alcuni anni, ha concentrato la sua attenzione costruendo e lavorando al progetto “Repor - tage Amianto”. L’argomento è oggetto di un convegno Lunedì 5 novembre a Gorizia, presso il Kulturni Dom. Nato nel 2009 il progetto ha dapprima prodotto una mostra fotografica itinerante, un laboratorio didattico ed infine un libro con racconti ispirati alle storie degli esposti amianto e delle loro famiglie. L’intento è di sensibilizzare e dare maggiore visibilità al tema amianto utilizzando anche forme di comunicazione non convenzionali ma di forte impatto emotivo. Raggiunta ora la maturità a livello regionale, diversi infatti gli enti e le istituzioni che vi collaborano, il convegno vuole ora essere l’occasione per guardare oltre i confini della nostra Regione, perché anche in Slovenia, come in Italia si muore di amianto. Un fiume, l’Isonzo, unisce idealmente il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia. Ma è proprio su questo fiume che sorgeva, e sorge tutt’ora sebbene la sua produzione sia stata convertita, una grande industria per la produzione di amianto, la Salonit Anhovo. Sebbene la pericolosità delle fibre di amianto fosse già nota negli anni ’50, è solo nel ‘92 che in Italia viene vietata la produzione e la commercializzazione di prodotti contenenti amianto, in Slovenia nel 1996. “ASBESTOS. UNA REALTÀ SENZA CONFINI” É questo il titolo del convegno. L’obiettivo è creare sul problema amianto una coscienza comune in un’ottica di una più vasta collaborazione europea. Durante il convegno verranno affrontati gli aspetti di tutela sanitaria, gli aspetti giuridici e gli aspetti am- bientali in relazione all’amianto, facendo il confronto tra l’area giuliana e la vicina Slovenia per costruire una sorta di best practice, di buone pratiche per poter affrontare il problema amianto in modo condiviso. Il Convegno, che è sostenuto dalla Regione FVG con il patrocinio della Provincia e del Comune di Gorizia e di Nova Gorica, sarà anche l’occasione per la presentazione del Libro Bianco, alla cui realizzazione hanno lavorato l’Azienda Sanitaria n. 1 “Triesti - na” e l’ASS 2 “Isontina”. Il Libro, una sorta di catalogo e di archivio on line è in grado di incrociare, in relazione ai soggetti a rischio amianto, i dati a disposizione delle Aziende Sanitarie con quelli di altri enti pubblici (tra cui Inail, Università, Inps). L’incrocio dei dati consentirà di individuare coorti di popolazioni a rischio a cui indirizzare l’attivi - tà di informazione e di tutela dei propri diritti, e consentirà un più efficace e rapido intervento di assistenza. Il Convegno inizierà alle 9.00 e gli interventi, suddivisi per sessioni ed ambiti tematici, proseguiranno fino alle 17.00. É possibile comunicare la propria partecipazione sul sito www.asbestosfvg.org. La partecipazione è gratuita. L’ amianto, un killer silenzioso. Sebbene l’amianto sia stato messo al bando nel ’92, il pericolo è tuttora presente e a tutt’oggi in Italia non esiste ancora, nonostante le ingenti risorse impiegate (circa 50 milioni di euro sono lenne aree industriali più inquinate, i cosiddetti SIN, siti di Interesse Nazionale) una mappatura completa dei siti che devono essere risanati per l’inquinamento da amianto. Dal dopoguerra al 1992, anno in cui l’Italia ha deciso di vietare l’amianto, sono stati prodotti circa 3,7 milioni di tonnellate di amianto grezzo. Non solo. L’amianto veniva anche importato: fino a 50.000 tonnellate all’an - no fino al 1991. L’amianto è dunque presente in molti luoghi e prodotti: fino al 1992 l’amianto è stato usato nella cantieristica navale, nelle coibentazioni, nelle tubature, nei rotabili ferroviari, nell’industria tessile, nella metalmeccanica e nell’edi - lizia. L’effetto è quello di una bomba ad orologeria. Questo perché tutte le malattie da amianto (asbestosi, mesotelioma, carcinoma polmonare, tumori del tratto gastro-intestinale, della laringe) insorgono a distanza di molto tempo dall’inizio dell’esposizione dopo un periodo di latenza che dura 20 anni o più. Questo spiega perché gli effetti delle esposizioni avvenute nel passato si manifestino ancora oggi. Secondo gli pneumologi italiani, ogni anno, nel nostro Paese, 3.000 persone muoiono per malattie asbestocorrelate. E a morire non sono solo i lavoratori, ma anche i loro familiari e tutti coloro che vivono in prossi- mità delle zone contaminate. I ricercatori stimano che il picco dei decessi si raggiungerà tra il 2015 e il 2018, mentre in Europa occidentale le proiezioni si attestano su 500.000 morti nei primi 30 anni del 2000. A questo si aggiunge il fatto che spesso materiali contenenti amianto vengono illegalmente immessi sul mercato. Una direttiva Ue del 1999 ha vietato la produzione e l’introduzio - ne sul mercato comunitario delle fibre di amianto a partire dal 1 gennaio 2005. La Commissione europea lascia però a ogni Stato membro la libertà di concedere o meno delle deroghe. Se quindi ad esempio la Polonia accetta l’importazione di materiale dalla Russia o dal Canada, ovvero dai due più grandi produttori di amianto al mondo, c’è il rischio che questo materiale finisca sul mercato europeo, ivi incluso l’Italia. Siamo dunque ben lungi dall’es - serci liberati dall’amianto e la battaglia sembra essere proprio all’inizio. Caterina Comand
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