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HAPPY HOUR - La Repubblica

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<strong>La</strong> dottoressa disse che si trattava di un uomo di circa cinquant’anni.<br />

Più alto della media, estremamente magro, nodoso.<br />

Si immaginò che potesse trattarsi dell’uomo delle pulizie.<br />

Magari non solo di quelle, comunque, al momento della<br />

morte, si stava certamente dedicando alle pulizie. Indossava,<br />

infatti, un grembiule plastificato verde. <strong>La</strong> pettorina tagliata<br />

in più punti non assorbiva il sangue: la stoffa idrorepellente<br />

lo aveva fatto scolare via, lungo il corpo, sul pavimento, in<br />

rivoli, cascatelle e rapide. Il succo era stato estratto dal corpo,<br />

trasformantosi in carta da regalo natalizia: rossa e crespa.<br />

Io ero in mezzo a quella gente con le mani nelle tasche del<br />

mio giaccone blu. Sì. Portavo un giaccone blu all’epoca, da<br />

vecchio lupo di mare. C’era stato il tempo del jeans, dopo<br />

quello del trench panna, dopo ancora il rigore del cappotto<br />

color cammello. Ogni anno la sua divisa. Quello che vivevo<br />

era l’anno del giaccone blu. Il blu delle attese. Nelle tasche<br />

mettevo le chiavi della macchina e ogni tanto le facevo scampanellare<br />

con le dita. Avevo gli occhi e le narici all’erta, ma<br />

con contegno. Un praticante è sempre in attesa di una<br />

domanda. E pure io aspettavo una domanda, una qualsiasi,<br />

un coinvolgimento professionale, anche minimo, da parte del<br />

capo, magari un quesito venuto fuori dalla bocca di uno dei<br />

militi presenti o del medico legale; non del morto, possibilmente.<br />

Ero pronto a una domanda, ma quelli quasi non respiravano,<br />

figuriamoci pronunciare una parola utile. L’unica<br />

cosa che sapevano fare era modificare di continuo lo stato dei<br />

luoghi. Ora là, ora qua; i quattro cantoni. Pareva il momento<br />

della tumulazione, più che della rivelazione. Regnava il silenzio,<br />

gli scatti di nervi e l’incertezza sotto il marmo, è chiaro,<br />

io mi aggiravo a testa bassa, elemosinando bisbigli. Mi svuotavo<br />

e mi riempivo come il collo argenteo di una tromba,<br />

senza suono. Mentre tutto cambiava. Che spreco d’intelletto<br />

umano!<br />

Preliminarmente c’era da cogliere la struttura dei diversi<br />

ambienti: vani, ripostigli, porte, finestre, serrature; non sapevo<br />

cosa era stato fatto dalle forze dell’ordine al momento<br />

della scoperta del cadavere. E cosa invece non era stato fatto.<br />

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