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bosgattia ristampa - Stampa Libera

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canna formavano intorno una trama compatta e morbida.<br />

I rami, sulla loro testa, si univano, formavano grotte, cunicoli<br />

tenebrosi e catacombe vegetali che lasciavano filtrare,<br />

fra il viola cupo o l’inchiostro di china, rari sprazzi lunari.<br />

La vegetazione si rinchiudeva subito alle spalle dei<br />

bocia, cancellando la traccia del passaggio, quasi spingendoli<br />

verso un nuovo agguato.<br />

La voce delle rane, che sul sentiero pareva così forte,<br />

quasi riempisse l’acquitrino, qui nella macchia, giungeva<br />

diradata e dispersa, sembrava un lamento confuso di mille<br />

voci roche e stanche.<br />

Lo sconforto fiaccava i due bocia e la stanchezza, il<br />

freddo, il peso dei panni bagnati e degli stivaloni vincevano<br />

a momenti persino la paura, ma essi seguitavano a vagare<br />

senza meta, straccamente.<br />

E poi, quando meno se l’attendevano, al termine di una<br />

lunga galleria di rami e di rovi, bassa, insidiosa, piena di giravolte,<br />

si trovarono davanti all’argine, quasi a ridosso del<br />

bosco della Malesia che stormiva sotto la bava.<br />

Con un sospiro di sollievo i due bocia si issarono faticosamente<br />

sulla riva. Si levarono gli impermeabili e gli stivali<br />

che, scolati, gocciarono a lungo sull’erba come dei pesci<br />

appena cavati dalla rete: s’imbottirono di erba le camicie e<br />

le maglie fradice, in silenzio, gettando intorno occhiate pavide<br />

e preoccupate.<br />

All’improvviso, Toni si picchiò il palmo aperto sulla<br />

fronte e scoppiò a ridere, con un riso pazzo e frenetico. Benito<br />

lo fissò con gli occhi spalancati. Ma Toni seguitava a<br />

ridere. Ora il suo riso diventava sempre più limpido e<br />

chiaro, scioglieva i groppi della paura. Finalmente, buttandosi<br />

su Benito e ruzzolando con lui sull’erba come un cucciolo,<br />

gridò:<br />

– Xè sta el carburo, musso, el carburo!<br />

34<br />

Ma certo, come non averci pensato prima, porca miseria;<br />

il carburo era stato! A chi mai poteva saltare in mente di<br />

venirli a minacciare di notte, in mezzo al Busòlo? La lampada<br />

carica, riempitasi d’acqua, aveva ceduto alla forza del<br />

gas ed era esplosa come una bomba.<br />

Che sciocchi non averci pensato!<br />

Adesso anche Benito rideva. Rideva chiudendo gli occhi<br />

da cinese, piegato sulle ginocchia per il convulso che l’agitava,<br />

liberandolo dai terrori e dai fantasmi.<br />

E pareva che quel riso ricacciasse anche l’umidità, il<br />

buio, la stanchezza, per spalancare di nuovo sopra di loro<br />

la volta stellata.<br />

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