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bosgattia ristampa - Stampa Libera

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taggiosamente il giuoco, ma per benevolenza, in considerazione<br />

degli sforzi durati dal prossimo. Si sarebbe detto<br />

uno di quei ragazzetti che, condotti dai genitori o dalle<br />

nurse a Villa Borghese, s’imboscano nel cavo di un albero<br />

e solo dopo che la disperazione ha ormai mobilitato parenti,<br />

guardie e passanti, escono raggianti dal loro rifugio<br />

gridando «eccomi qui!».<br />

Forse, la più astuta delle sue trovate fu quella a cui il barchino<br />

ricorse un ferragosto, probabilmente seccato di trasportare<br />

al campo visitatori su visitatori, senza essere più<br />

condotto a caccia ed a pesca come il solito. La domenica<br />

sera, tirando la cavezza come un vitello impaziente, il barchino<br />

riuscì a strappare il paletto che lo teneva vincolato a<br />

riva, e scomparve col buio. Tre giorni passarono, ma tutte<br />

le indagini, le scorribande fatte sul fiume dai Bosgattesi e<br />

dai loro amici rimasero senza risultato.<br />

Eran corse persino delle telefonate oltre Contarina, nel<br />

timore che la corrente avesse trascinato il Bosghìn oltre gli<br />

ultimi ponti, verso il mare aperto. Si cominciava a ventilare<br />

fra i Bosgattesi prima ilari, poi preoccupati ed infine messisi<br />

di puntiglio a ricercarlo, irritati tanto da abbandonare<br />

tutto il resto, persino l’idea che qualche chiatta di passaggio<br />

l’avesse raccolto e portato via, o che andando alla deriva<br />

avesse sbattuto contro un ostacolo e fosse affondato. Ma<br />

poi, uno dei bocia, Renato, camminando sottoriva per la<br />

lanca, lo vide acquattato fra certi salicetti piantati di supporto<br />

alla riva, tutto nascosto dal verde, a un centinaio di<br />

metri dal campo, a volo d’uccello.<br />

Ora, mentre gli stavano intorno, ciascuno dei Bosgattesi<br />

ricordava una storia colorita, vivace, tutta personale:<br />

pesche notturne con la bigatara, quando l’acqua cresceva<br />

torbida e scura per le piogge a monte; pazienti cacce col fanale<br />

alle rane le notti senza luna; partite fulminee di pesca<br />

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per le scoline ed i canali; incursioni negli stagni delle fornaci,<br />

quando il Bosghìn, portato sulle spalle, caricato su un<br />

carretto o trascinato per gli argini erbosi guizzava nelle<br />

acque nuove come una serpe, a stendere tremagli ed a<br />

piantar bertovelli; albe trascorse, seppelliti insieme con lui<br />

fra i giunchi e le canne accanto agli stampi, per la tesa agli<br />

oséi di passo... Eh, quante storie avrebbe avute da raccontare<br />

quel barchino; da riempirne un libro!<br />

L’avventura sua più clamorosa, però, il Bosghìn l’aveva<br />

vissuta in tempo di guerra. I tedeschi s’erano accampati<br />

tutto lungo il Po, intenti a fare scavare buche sugli argini<br />

del Veneto, per preparare fortilizi e palizzate, decimando<br />

le golene e mettendo a lavorar di pala e di zappa tutti i maschi,<br />

giovani e vecchi, senza riguardo al mestiere e all’età.<br />

Certi ragazzotti biondastri delle Hitlerjugend, in camicia<br />

bruna, col bracciale e la svastica, armati di frustino e<br />

di pistola, urlavano ordini in tedesco, e gli interpreti, nel<br />

tradurli, si sforzavano di imprimervi lo stesso piglio autoritario<br />

e perentorio. Le lunghe file dei lavoratori, assiepati<br />

a grappoli intorno a minuscoli lavori, accoglievano i latrati<br />

ed i ruggiti dei giovani e degli interpreti con festosa comprensione,<br />

incoraggiandosi l’un l’altro ad alta voce, ma<br />

senza modificare il molle ritmo del lavoro. Qualche parola<br />

in vernacolo faceva scoppiare delle risate in un gruppo; subito<br />

il giovane in uniforme levava lo sguardo insospettito,<br />

ed agitando lo scudiscio imprecava alla fannullagine degli<br />

italiani. Le imprecazioni echeggiavano lungo le file, ripetute<br />

buffamente dagli interpreti.<br />

Ogni tanto, un apparecchio alleato appariva all’orizzonte.<br />

Appena i lavoratori lo notavano, un certo movimento<br />

si produceva fra le file, uno sbandamento sempre<br />

più manifesto scuoteva la massa. Urla e richiami piovevano<br />

allora sulla gente; qualche soldato della Wehrmacht, per-<br />

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