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bosgattia ristampa - Stampa Libera

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Una volta, dopo tante ricerche, l’avevano scoperto quasi<br />

a secco, nel folto di un canneto in barena, ospite di un<br />

branco d’anitre selvatiche, che erano frullate via protestando.<br />

Ma queste scappate facevano parte del carattere del Bosghìn.<br />

In fondo, era un essere vivo e tutti, in fondo, n’erano<br />

persuasi. Non sarebbe stato neppure lui, se si fosse comportato<br />

come un carretto, come una barca qualunque. Anzi,<br />

quando un determinato giorno suonava l’allarme: «L’è<br />

scapà el Bosghìn!» il campo scattava unanime per quel magnifico<br />

sempre nuovo giuoco, che la fuga del barchino prospettava.<br />

Imprecazioni e propositi di punizione erano solo<br />

a fior di labbro; il campo intero si mobilitava e chi in bicicletta,<br />

chi in barca, chi sul motore, raccoglieva la sfida del<br />

Bosghìn. I Bosgattesi si buttavano in un’ardua partita di abilità<br />

e di astuzia. Partendo accortamente nelle ore morte, di<br />

pomeriggio o durante la notte, il ribaldo si sottraeva agli<br />

occhi di estranei, che avrebbero potuto segnalarne la rotta<br />

o addirittura catturarlo e riconsegnarlo ai suoi amici.<br />

Come esso riuscisse per tanti chilometri, talvolta navigando<br />

persino un paio di giorni verso la foce, ad evitare gli<br />

scontri con le petroliere e le chiatte, così frequenti durante<br />

la buona stagione, gli urti contro i piloni dei ponti, come<br />

sfuggisse ai pescatori scaglionati lungo le rive e ai ragazzi<br />

intenti a fare il bagno, fa parte del suo segreto; e comunque<br />

i Bosgattesi ascrivevano questo mistero non alla generale<br />

malignità degli oggetti nei confronti degli uomini, ma all’intelligenza<br />

del loro amico di legno, alla sua astuzia, ormai<br />

provata da anni di intimità e di collaborazione.<br />

La ricerca del fuggiasco diventava una gara a cui si associavano<br />

anche gli amici di Bosgattia, numerosi nei paesi<br />

lungo il Po; ma non si pensi che tale volontaria mobilitazione<br />

riuscisse a spostare troppo, a svantaggio del fug-<br />

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giasco, le sue probabilità di farla franca per alcuni giorni.<br />

La minuscola mole del battello, la sua spericolata abilità<br />

nell’inoltrarsi anche là, dove la corrente era minima o mancava<br />

del tutto, la sua perizia nello sfruttare le maree ed i<br />

venti, la sua predilezione per le rive basse, coperte di canne<br />

o di giunchi, rendevano il giuoco appassionante.<br />

Non c’erano precedenti o ripetizioni nelle sue numerose<br />

fughe, nelle sue avventure solitarie. Mai il Bosghìn si<br />

era fatto sorprendere due volte nello stesso punto; mai<br />

aveva usato lo stesso stratagemma.<br />

Una volta, partito di primo pomeriggio, s’era accostato<br />

quatto quatto ad una chiatta in disarmo, fingendo di esserne<br />

il battello di servizio. I Bosgattesi gli erano passati a<br />

cinquanta metri senza badarvi; tant’aveva l’aria innocente<br />

e distratta, di cagnolo al laccio in attesa che il padrone lo<br />

porti a spasso. Fu solo al ritorno, dopo aver vogato una diecina<br />

di chilometri spellandosi le mani, che gli occhi di lince<br />

di Veniero riscopersero nudo il fianco della chiatta.<br />

Ma già il barchino, allarmato dal passaggio dei suoi<br />

amici, accettando l’aiuto di un filo di brezza, s’era infilato<br />

su un canaletto che costeggiava la spiaggia; e lì, imboscato<br />

sotto i salici, aveva atteso finché non era sopraggiunta l’alta<br />

marea. Allora, procedendo sulla spiaggia allagata da due<br />

dita d’acqua, incagliandosi e liberandosi chissà quante<br />

volte fortunosamente, aveva raggiunto di nuovo il braccio<br />

largo del fiume e lì, navigando alla scoperta durante tutta<br />

la notte, s’era andato a fermare al traghetto di Cavanella,<br />

dove l’incontrò il mattino un amico di Riccardo che passava<br />

per caso di lì.<br />

Quando giunsero a riprenderlo per riportarlo a casa a<br />

rimorchio della motobarca, il barchino aveva l’aria soddisfatta<br />

di chi è riuscito a giocare un bel tiro e che si arrende,<br />

non perché gli mancherebbero le idee per continuare van-<br />

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