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bosgattia ristampa - Stampa Libera

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dosi schermo con le mani, due o tre bocia, e Lino, bagnato<br />

fradicio e gocciolando acqua. Uno di loro, correndo, inciampò<br />

nel filo di una tenda, dissimulato da un colore vigliacco,<br />

capriolò a faccia avanti, trascinando nella caduta<br />

una panchina. La tenda si afflosciò come un palloncino bucato,<br />

poi prese a sventolare, come un lenzuolo da una zattera<br />

di naufraghi. La risata dei due compagni fu punita da<br />

un pugno di sabbia in gola, che li lasciò avviliti e modesti.<br />

Quindi per il campo cominciò ordinata la corrida.<br />

La baracchetta della cucina fu prontamente ancorata<br />

con la corda alle pioppe più vicine. Le tende, affrontate ad<br />

una ad una dal gruppo, s’impennavano, sfuggivano, sbuffavano<br />

ma con le mani, con le ginocchia, con la faccia i Bosgattesi<br />

riuscivano a fronteggiare la loro ribalderia, finché<br />

un istante di rilassamento non metteva fra le loro mani le<br />

ribelli, che venivano imprigionate con fil di ferro, paletti e<br />

corde.<br />

Un’ombra attraversò diagonalmente il campo e s’infilò<br />

nell’ultima tenda; subito ne riemerse con la doppietta e la<br />

cartuccera.<br />

– I masorìn! – bisbigliò, sfiorando Rino, e sparì fra i cespugli,<br />

verso la lanca.<br />

– Veniero! – imprecò il Tamiso, scatenando con gesto da<br />

Mefistofele fulmini e tormenti sullo scioperato.<br />

Troppo tardi, ormai. Anche Toni era sgusciato fuori col<br />

«Berretta» dalla tenda del Bosgatto e correva via, reggendo<br />

la cartuccera con i denti. Gli altri stettero un momento a<br />

guardarli sparire.<br />

Il vento s’era scatenato con la solita violenza.<br />

Sul fiume, diventato di un grigio d’acciaio, le onde s’inseguivano<br />

fitte con una cresta biancastra e rovesciavano<br />

sulla riva fasci d’alghe e di ramaglie. Le barche si divincolavano<br />

come giovenche alla cavezza. Bave di schiuma vi-<br />

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scida, commiste ad alga e a sabbia, aggredivano le pioppe,<br />

sfittite dal vento e con la verde veste a brandelli. Sul cielo<br />

rossastro si profilava il nudo squallore dei tronchi fino alle<br />

venature degli ultimi rami. Il crepuscolo scendeva livido<br />

sul fiume, mentre l’urlo del vento copriva il lamento delle<br />

piante e il frusciare dei cespugli.<br />

Due schioppettate si udirono, lontane.<br />

Ammucchiati alla bonaccia contro la baracchetta della<br />

cucina che sobbalzava come una barca, anziani e bocia attendevano.<br />

I cacciatori rientrarono in silenzio, a testa bassa, e s’accucciarono<br />

con gli schioppi fra le gambe. Il Tamiso li squadrò<br />

in silenzio, sarcastico, poi con la munificenza di un sovrano<br />

moribondo distribuì le ultime Alfa del pacchetto.<br />

Ora il fumo azzurrino segnava l’unica oasi nella tormenta.<br />

Il tempo colava monotono, goccia a goccia. A bassa<br />

voce, i Bosgattesi commentavano i fatti della giornata, palleggiandosi<br />

rimproveri e sfide arroganti. Lino, infreddolito,<br />

si stringeva nella coperta che l’imbacuccava, e chiudeva<br />

gli occhi per gustare meglio le ultime boccate.<br />

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