bosgattia ristampa - Stampa Libera
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Quel lembo di spiaggia, brevissimo e tormentato dalle<br />
buche, aveva però la comodità di trovarsi vicino alla strada<br />
e di essere accessibile direttamente dalla scarpata. Così la<br />
gente dimenticava che subito, a tre o quattro metri dalla<br />
riva, cominciava uno strapiombo battuto dalla corrente<br />
viva del fiume. Anzi, nella stessa fascia dove l’acqua arrivava<br />
appena alla cintola, c’era sempre qualche nuova buca,<br />
che l’acqua irrequieta scavava da un giorno all’altro e che<br />
risucchiava come un gorgo.<br />
Solo quelli del posto, fatti cauti dall’esperienza, sapevano<br />
tuffarcisi, ma con precauzione; dopo ogni crescita<br />
d’acqua, tastavano, tenendosi a catena per mano, il fondo<br />
per evitare sorprese. E tuttavia non c’era anno che qualcuno<br />
non ci lasciasse la pelle.<br />
Scomparivano all’improvviso, sotto gli occhi dei compagni:<br />
eri sul sodo, tranquillo, un passo avanti, e venivi tirato<br />
sotto. Riaffioravano uno o due volte, sbattendo le<br />
braccia, senza aver neppure il tempo o la forza di gridare.<br />
E se non rispuntavano dopo quattro giorni in qualche ansa,<br />
gonfi e sfigurati, li ripescavano a Taglio di Po, dove calavano<br />
la griglia per impedirgli di finire in mare.<br />
Relitti e spoglie di rado restavano sul posto, o approdavano<br />
a quell’arenile. Perciò quando Pierino aveva raccontato<br />
che l’avevano trovato lì, l’annegato, eran stati tutti sorpresi.<br />
Ma l’acqua ha pure lei i suoi capricci ed i suoi misteri.<br />
– Ma chi l’ha pescato? Chi l’ha trovato? – lo richiamò<br />
Berardo, visto che Pierino approfittava troppo del vantaggio,<br />
abbandonandosi a fantasie ed esagerazioni.<br />
Finalmente, a fatica, riuscirono a cavargli un racconto<br />
filato.<br />
L’annegato l’avevano trovato gli uomini di Bruno, che<br />
erano stati i primi, quella mattina, a scendere in spiaggia col<br />
camion grande. Stava quasi all’altezza del primo pilone, in<br />
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una buca a riva un po’ nascosta dal monticello degli scavi<br />
vecchi.<br />
Veramente l’uomo che lavorava a spianar la rena sul rimorchio<br />
aveva occhiato la macchia, appena era montato là<br />
sopra, all’alba, ma non ci aveva fatto troppo caso.<br />
Crescendo la luce, tuttavia, qualche particolare l’aveva<br />
insospettito e aveva dato una voce agli uomini di sotto che<br />
passavano la sabbia sulla griglia, che andassero a guardare<br />
quel fagotto. E così l’avevano scoperto.<br />
No, del paese non era. Nessuno l’aveva ancora riconosciuto.<br />
Adesso c’erano i carabinieri. Un mucchio di gente arrivava<br />
dai dintorni, appena s’era sparsa la notizia. E tanti, che<br />
si trovavano a passare il ponte, vedendo i crocchi in<br />
spiaggia, si fermavano anche loro a curiosare.<br />
Così, per evitare ingorghi al traffico, ci avevano messo<br />
un carabiniere che con le spicce li mandava via. O fuori del<br />
ponte o giù.<br />
– Beh! io vado! – fece Ivo, che aveva ascoltato le divagazioni<br />
di Pierino, tormentando la tazza e la tovaglia nervoso.<br />
– E tu?<br />
Carlo scrollò la testa, si versò un’altra tazza di caffè: –<br />
Che ci vengo a fare? Mica lo conosciamo, tanto!<br />
Poi, accortosi della delusione di Ivo:<br />
– Per me ti accompagnerei anche. Ma devo dar una<br />
mano a Beppe; quel maledetto filtro ci dà fastidi. Se no, nel<br />
pomeriggio, addio gita!<br />
Ma Ivo non si lasciò rabbonire. Lo salutò seccamente e<br />
s’avviò. Già due o tre bocia si erano precipitati, ansiosi di<br />
accompagnarlo, e così seguito dal codazzo, come un ras, si<br />
diresse verso le barche.<br />
* *<br />
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