Il dialogo ecumenico e interreligioso: quale futuro? - Nemesistemi
Il dialogo ecumenico e interreligioso: quale futuro? - Nemesistemi
Il dialogo ecumenico e interreligioso: quale futuro? - Nemesistemi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>ecumenico</strong>- dalla Società ecumenica della Beata Vergine Maria 1 o in occasione dei Congressi<br />
mariani internazionali.<br />
FARE IL PUNTO OGGI DALLA PAROLA DI DIO: NON FARCI TROVARE IMPREPARATI<br />
NELLA VIGILANZA VUOL DIRE NON RIDARE INDIETRO IL TALENTO DEL SIGNORE<br />
TALE QUALE L ABBIAMO RICEVUTO<br />
I dialoghi ci preparano sempre a qualcos altro, cioè a un esito che si muove al dilà di ciò che<br />
hanno compiuto. È un continuo prepararsi ad altro <strong>Il</strong> mandato è di non farci trovare impreparati<br />
a mezzanotte o al mattino presto (Mc 13, 37). E come fare per non essere impreparati? Ci sarà da<br />
preoccuparsi in ogni momento per il ritorno improvviso del Signore, tanto pensare solo a questo?<br />
Stiamo sotto torchio in ogni attimo? Ecco dove subentra la fine nell anno liturgico della liturgia<br />
romana, cioè del 1° ciclo (A) della terna degli anni liturgici, e precisamente dell ultima domenica<br />
(chiamata di Cristo Re). <strong>Il</strong> primo passo di questo processo liturgico si focalizza piuttosto sulle<br />
condizioni di partenza nel cammino della fede. <strong>Il</strong> preggio o il rimprovero del Re tra coloro che<br />
stanno alla Sua destra o alla Sua sinistra fa eco al ma quando mai Signore abbiamo fatto (non fatto)<br />
questo e quello a uno di questi piccoli? (cfr Mtt 25, 31-46) Tutto si svolge in una<br />
inconsapevolezza di fondo da parte di tutti: di chi ha fatto senza sapere o di chi non ha fatto senza<br />
sapere. Che tipo di vigilanza si debba svolgere nella nostra spensierata inconsapevolezza? Vediamo<br />
poi che il Messale torna su alcuni accenni proprio in conclusione del primo ciclo liturgico (A): si<br />
tratta delle parabole dei talenti o della mine che abbiamo già brevemente menzionato. Quel servo<br />
che aveva conservato tutto tale <strong>quale</strong> per dare ciò che aveva ricevuto tale <strong>quale</strong> come l aveva<br />
nascosto al Padrone: le tue stesse parole ti giudicano (cfr Lc 11, 19-28 lectio continua della 33°<br />
settimana, il mercoledì che corregge il brano domenicale (32°) dando ad ognuno una stessa ed<br />
uguale mina e non un diverso numero di talenti ). Chi ha vigilato in modo da non cambiare niente<br />
lasciando tutto tale <strong>quale</strong>- non può che avere un idea del tutto negativa del suo Signore. <strong>Il</strong><br />
mandato, secondo l immagine che ci siamo fatta del Padrone , sarà una vigilanza inventiva come<br />
chi ha fatto sfruttare i suoi talenti o mine che siano. È qui che subentra la nostra verifica sul <strong>dialogo</strong><br />
che inevitabilmente- modifica le cose dall impegno di ognuno. Anche il Vangelo delle le 10<br />
vergini accennano a qualcosa di questo tipo: ci sono quelle che hanno preso il lumino tale <strong>quale</strong><br />
gliel hanno dato e quelle che ci hanno pensato un attimo sopra e si presero una scorta d olio (Mtt<br />
25, 1-13). La liturgia (32° domenica, A) lega questa scorta alla stessa Saggezza (32° domenica, A,<br />
1° lettura, Sap. 6, 12-16) e sembra rinviare parimenti all attesa della risurrezione ultima nella<br />
comprensione della Risurrezione di Cristo (32° domenica, (A), 2° lettura, I Tess, 4, 13-18). Chi sa<br />
fare qualche scorta o inventarsi qualcosa oltre vive nella Saggezza della Risurrezione. Si pone<br />
allora l interrogativo urgente: il portiere o la sentinella deve soprattutto guardare fuori verso<br />
nemici che si nascondessero, avvicinandosi alla casa per rubarci, rovinarla, incendiarla? O devono<br />
guardare dentro a come valorizzare la casa come si fa per i talenti e le mine da far sfruttare? Non<br />
dovrà forse guardare come migliorare le stanze interne, gli ornamenti, lo splendore d accoglienza<br />
della casa verso una indicibile ospitalità? Non è forse questo che il Lezionario ci suggerisce nella<br />
settimana 33° sul rinnovamento del Tempio nella sua imponente inaugurazione da parte di Giuda<br />
Maccabeo (venerdì dell 33° settimana, 1° lettura, I Mccb 4, 36-39). Eppure ciò convive con la<br />
tragedia sempre presente dei sette fratelli con la loro madre davanti al re Antioco (mercoledì della<br />
33° settimana, 1° lettura, II Mccb 7, 1, 20-31)! E quando si tratta di denunziare chi è infedele, la<br />
lectio continua ci mette davanti Mattatias riguardo al pericolo non dal di fuori nella persona del<br />
re, ma dal di dentro per chi sta sfaldando l intento stesso del culto all altare di Modina (giovedì<br />
people. Others do not reject in principle the possibility of God's miraculous action. But they do not find in New Testament any evidence other than the<br />
infancy narratives whose literary form does not necessarily imply a historical claim concerning Mary's virginity. The point of the narratives, they say,<br />
is to affirm the divine origin and sonship of Jesus Christ, without specifying the manner in which the incarnation has been realized».<br />
1 Cfr J. P. Farelly, The Origin of Marian Ecumenism and the Ecumenical Society of the Blessed Virgin Mary, Wallington, Surrey 1993; Papers studied<br />
and gathered into volumes edited by A. Stacpoole, Mary's Place in Christian Dialogue, New York 1982, Mary and the Churches, New York 1987,<br />
and Mary in Doctrine and Devotion, New York 1990; etiam J. De Satgt, Mary and the Christian Gospel, London 1976; M. O'Carroll, Theotokos: A<br />
Theological Encyclopaedia of the Blessed Virgin Mary, London 1984; and J. Macquarrie, Mary for all Christians, London 1991.<br />
40