Il dialogo ecumenico e interreligioso: quale futuro? - Nemesistemi
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I FONDAMENTALISMI NEL LORO TERRORE PER IL DIALOGO<br />
Si è preso atto che una delle forme di rifiuto del <strong>dialogo</strong> si radica nei fondamentalismi vari. <strong>Il</strong><br />
fondamentalismo appare si dice- come una ricerca di salvaguardia dei punti di riferimento basilari,<br />
messi in questione dalla modernità , esprimendosi in un confronto apocalittico di conflitto finale<br />
semplificato tra due mondi opposti (ed evacuando così la meditazione escatologica sul Messaggio<br />
ricevuto) 1 . Ma si parla anche di un fondamentalismo nell ambito della convivenza umana,<br />
particolarmente oggi nel contesto della globalizzazione a tutto campo: esso viene chiamato<br />
fondamentalismo del mercato (mercato globale dell informazione) 2 . Si è tentato a livello<br />
cristiano- di caratterizzare i fondamentalisti cattolici uniati come zelanti , cercando di addolcire<br />
la conflittualità con questa terminologia diplomatica un po ristretta 3 . <strong>Il</strong> fondamentalismo<br />
evangelico si centra su alcuni nodi ineludibili: ispirazione verbale della Scrittura, la divinità di<br />
Cristo, l opera unica del Salvatore, la risurrezione corporale di Gesù, la seconda venuta di Gesù<br />
Cristo 4 . Per quest ultimo punto, vi sono condizioni sine qua non<br />
42<br />
per il ritorno<br />
ultimo nell'affresco apocalittico : e. g. l esistenza di Israele come Stato 5 . Più recentemente nel<br />
2007, una preoccupazione matura dal di dentro dei nuclei fondamentalisti riguardo alla qualità<br />
stessa della loro testimonianza (cfr in una certa visuale Battista) 6 . L isolamento complessivo,<br />
dovuto all esclusione violenta nella convivenza umana, genera il fondamentalismo culturale (con<br />
tutte le implicanze religiose) che sfocia sull integralismo e l integrismo complessivo nel rifiuto di<br />
qualsiasi <strong>dialogo</strong> 7 .<br />
religiösem Gebiet. Solcher Eklektizismus ist heutezutage viel vorhanden, wobei Yoga und Zen, Reisen zu Ashrams und Interesse für esoterische<br />
Mystik sich abwechseln. Der Dialog ist in diesem Fall ein Versuch, sich an den Einsichten und der geistlichen Technik des Partners zu bereichern».<br />
1<br />
Th. Stransky, Protestant and Catholic Fundamentalists. A Case Study: Political Zionism and the State of Israel, in «Centro pro unione», 1998 nº 52,<br />
p. 4.<br />
2<br />
Br. Geremek, Unis par la nécessité d agir pour le bien de 1 homme, in «La documentation catholique», 2002 nº 2279, pp. 919-920: «La<br />
mondialisation est le trait principal de La nouvelle situation, les corporations et les organisations financières supranationales définissent le rythme de<br />
l économie du monde. La mondialisation crée certainement de nouvelles chances pour l économie mondiale grâce à laffermissement de<br />
l interdépendance à l échelle du globe et à la stimulation du développement des technologies et des mécanismes financiers. Mais elle manque toujours<br />
d un horizon éthique necessaire pour qu elle ne soit pas contestée et pour qu elle puisse survivre à ses premiers succès. Si nous attendons que les<br />
chances offertes par la mondialisation soient mises au profit de l humanité, elle devrait s accompagner d une recherche de la distribution plus juste<br />
des richesses<br />
en particulier entre le Nord et le Sud. Certaines structures d orientation et des mécanismes de négociation devraient trouver leur place<br />
dans le processus de mondialisation pour faire face a la tentation de ce qu on a appele le «fondamentalisme du marche». La mondialisation nécessite<br />
une dimension politique et une politique globale digne de ce nom doit contribuer a la naissance d une communauté internationale ou globale».<br />
3 Cfr la risposta strategico-tattica, in G. Valente, <strong>Il</strong> Papa a Mosca. Intervista con il cardinale W. Kasper, in «30 Giorni», 2002 n° 2, p. 20: «Ci sono<br />
anche singoli "zelanti", nella nostra Chiesa, come nelle altre. Ma questa non è la strategia della Santa Sede, e neanche dei vescovi cattolici in Russia.<br />
Nessuno accarezza disegni d'espansione. Abbiamo una presenza cattolica cosi proporzionalmente esigua in quel grande Paese... Piuttosto, la<br />
sospensione dei rapporti tra il Patriarcato e la Santa Sede può favorire proprio i gruppi di zelanti, confermandoli nell'idea che il <strong>dialogo</strong> <strong>ecumenico</strong> è<br />
inutile e che bisogna portare avanti i propni progetti, senza inutili concertazioni. Mentre un <strong>dialogo</strong> aperto col Patriarcato di Mosca potrebbe anche<br />
salutare a canalizzare meglio, e in espressioni più caute e rispettose. Le energie di questi gruppi, spesso animati da un entusiasmo in sé positivo<br />
Monsignor Kondrusiewicz è cittadino russo (cfr la differenza con G. Cardinale, Ricostruzioni. I rapporti tra Roma e Mosca dall inizio dell anno,<br />
ibidem, p. 22, e la sprezzante dichiarazione dello stesso arcivescovo basteranno «tre o quattro mesi» per tornare alla normalità , ibidem, p. 24)».<br />
4 Th. Stransky, Protestant and Catholic Fundamentalists. A Case Study: Political Zionism and the State of Israel, in «Centro pro unione», 1998 nº 52,<br />
pp. 5-6.<br />
5 Th. Stransky, Protestant and Catholic Fundamentalists. A Case Study: Political Zionism and the State of Israel, in «Centro pro unione», 1998 nº 52,<br />
pp. 7-9.<br />
6 C. Hansen, The Crisis of Modern Fundamentalism. Defections threaten a proud movement, in «Christianity Today», October 30, 2007, etiam in<br />
«Internet» 2007, http://www.christianitytoday.com/ct/2007/octoberweb-only/143-52.0.html#related: «Fundamentalism is still with us, though you<br />
won't hear many evangelicals talk about it. Not so with the fundamentalists, who worry about a growing number within their ranks who have<br />
wandered toward evangelicalism. A 2005 survey released on the popular fundamentalist blog SharperIron "revealed that many in the newest<br />
generation of fundamentalist leadership were still committed to fundamentalist theology but uncomfortable with some of the more extreme positions<br />
on secondary separation, association, worship music, extra-biblical standards, and other issues." A resolution approved during the 2004 annual<br />
meeting of the Fundamental Baptist Fellowship International (FBFI) revealed the concern of fundamentalist leaders. They urged "young men to reject<br />
any temptation to lower biblical standards in order to gain acceptance of those in the world or among theologically accommodating Christian<br />
movements." According to Tim Baylor, reared in fundamentalism but now attending an evangelical seminary, "Militancy is at an all-time-low in<br />
Fundamentalism, and Fundamentalists are looking for someone to blame."».<br />
7 G. Y. Boscán, Dialogo tra le identità culturali nei processi di globalizzazione, in UNESCO<br />
CENTRE DE RECHERCHE JACQUES<br />
MARITAIN , Comunicazione e politiche interculturali per il <strong>dialogo</strong> e la pace, Roma 2000, p. 16: «In primo luogo, denunciamo le difficoltà del<br />
<strong>dialogo</strong> a causa dei rischi impliciti nei processi di globalizzazione. A nostro avviso, i più gravi sono due: primo, la tentazione di ripiegamenti<br />
disordinati delle identità culturali su se stesse, con l'isolamento o la chiusura socio-culturale e la produzione di tutte le forme collettive di rifiuto e di<br />
paura dell'altro. In secondo luogo, la tendenza alla omogenizzazione dei modi di informazione e di consumo che veicolano i processi globalizzanti a<br />
danno della diversità. Analizziamo in dettaglio queste due fenomeni. <strong>Il</strong> ripiegamento delle identità culturali, contrario alla loro naturale propensione<br />
ad espandersi e ad integrarsi, favorisce l'isolamento, alimenta le forme collettive più estreme di paura e di rifiuto dell'altro, sotto la modalità mentale<br />
dell'integralismo e, in certi casi, anche del fondamentalismo (1). Si chiudono le frontiere culturali e si regredisce o si riaffeninano in modo smisurato<br />
le tradizioni del passato. Si esalta il tribalismo e le paure irrazionali nei confronti dell'altro, che sconfinano nella xenofobia. In alcune società la