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Vicende storiche della lingua di Roma

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38 Vittorio Formentin<br />

(ma la riga 31 spetta alla mano η), 102v (penultima riga), 104r (righe 28-29), 105r<br />

(righe 11-27)-107v;<br />

6) mano ζ, cancelleresca professionale <strong>di</strong> modulo me<strong>di</strong>o-piccolo, inclinata a<br />

destra, ottimamente allineata e impaginata: c. 96v e forse le prime due righe <strong>di</strong> c.<br />

102r;<br />

7) mano η, cancelleresca usuale, dall’esecuzione incerta e dall’allineamento irregolare:<br />

c. 103v e decine <strong>di</strong> interventi sparsi in tutto il registro;<br />

8) mano θ, cancelleresca professionale, fluente e sicura: c. 108r (righe 12-20,<br />

in latino);<br />

9) mano ι, corsiva usuale <strong>di</strong> base cancelleresca: c. 108r (righe 21-22, in latino).<br />

A commento <strong>di</strong> questo elenco osserviamo: ι è la mano del camerario (Solvatur<br />

sibi resta. Cammar(arius)), che autorizza la liquidazione del dovuto a Giovanni<br />

Cenci; η, una mano che mostra una cultura grafica educata alla<br />

cancelleresca senza però essere professionale, spetta senza dubbio ad un personaggio<br />

<strong>di</strong> rilievo, cui è stata affidata un’opera <strong>di</strong> generale revisione e controllo<br />

delle note registrate nel volume 27 . D’altro canto, l’alto livello <strong>di</strong> professionalità<br />

proprio delle altre mani sembra assicurare, in linea <strong>di</strong> massima, l’affidabilità linguistica<br />

delle rispettive testimonianze, nel senso che è garanzia <strong>di</strong> un alto grado<br />

<strong>di</strong> consapevolezza (orto)grafica, ovvero <strong>di</strong> coerenza tra lettere e suoni 28 . Infine,<br />

pur entro il perimetro <strong>di</strong> alcune certezze, come le <strong>di</strong>fferenze irrecusabili esistenti<br />

tra le mani in<strong>di</strong>cate con le sigle α, β, γ, ζ, cui probabilmente si può aggiungere δ,<br />

si deve rilevare la complessiva forte omogeneità delle mani professionali – soprattutto<br />

γ, δ, ε, ζ –, tale da rendere a volte arduo, in situazioni <strong>di</strong> accentuata corsività,<br />

in<strong>di</strong>viduare con sicurezza gli apporti dei singoli scriventi, soprattutto<br />

quando questi si alternano, come capita spesso verso la fine del manoscritto, all’interno<br />

<strong>di</strong> una medesima pagina.<br />

Non si può, infine, passare sotto silenzio la questione posta da α, mano che<br />

scrive soltanto poche carte all’inizio e alla fine del registro, attestando prima la ri-<br />

27 Alla sinistra <strong>della</strong> somma tirata nel margine inferiore <strong>di</strong> ciascuna pagina, espressa con la formula<br />

S(umm)a la p(rese)nte pagi(n)a…, un revisore ha successivamente apposto la sigla B, scritta<br />

con modulo ridotto; l’ipotesi che possa trattarsi <strong>di</strong> η andrà attentamente vagliata (si nota intanto che<br />

la sigla è apposta anche alla somma <strong>di</strong> c. 103v, vergata proprio da η).<br />

28 Ma, naturalmente, non si pretenda troppo (penso soprattutto alla resa delle doppie, incerta in<br />

tutte le mani tranne η).

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