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IL DIBATTITO - LietoColle

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strade, case, volti, abiti), la poesia si organizza secondo leggi proprie, che ne fanno il prodotto di<br />

una facoltà dell‟uomo unica e particolare. Da qui, il suo significato antropologico di testimonianza e<br />

civiltà al pari di danze, travestimenti e magie nei popoli primitivi.<br />

Presentando la storia dell'incontro-scontro fra l‟uomo e ciò che lo circonda, il “racconto” della<br />

poesia, sconvolto dalle tragedie del secolo, “si attarda, si aggrava” - come scrive Paul Celan - in un<br />

mutismo di fondo. Tra guerre mondiali e “locali”, disastri, macchine che riempiono cielo e Terra, la<br />

poesia vive ai confini di se stessa, “pronta a revocarsi, a rifarsi senza fine, pur di durare tra un non<br />

più e un sempre ancora” (8).<br />

Non solo persiste, ma raggiunge, durante tutto il secolo, risultati senza precedenti. Così che oggi,<br />

ormai sempre più nettamente, il „900 appare con un profilo proprio, frastagliato, diviso, ma<br />

riconoscibile come il Rinascimento, il Barocco o il Romanticismo.<br />

È un profilo asciutto, ma fatto di linee forti che segnano il contorno difficile delle cose. Con la sua<br />

carica di ricerca e verità, oggi la poesia offre inaspettati punti di riferimento, proiettando nel futuro<br />

una visione capace di fornire conoscenze sui processi in corso. Nel rapido scorrimento<br />

dell‟“insieme-mondo” e dei suoi “pensieri-arcipelago”(9), si colgono i segnali di un mutare<br />

nell‟uomo, d‟una migrazione immensa di gente e popoli senza appartenenza né origine che<br />

rimescola nazioni, storie e lingue (è il caos-mondo di cui parla Édouard Glissant(10)). Nessuno può<br />

più riconoscersi in una sola cultura, comunità o lingua, nessuno ha più radici. Tra repulsioni e<br />

attrazioni, tutto va mischiandosi in un crogiolo di identità e metamorfosi, mentre con processi di<br />

traduzione interminabili la poesia fa risuonare in ogni sua parola altre parole: è la sua lingua, che<br />

non è né quella naturale della comunicazione quotidiana né quella del linguista, ma è idioma, come<br />

suggerisce Andrea Zanzotto.<br />

A quell‟idioma dedico le pagine che seguono: un‟introduzione e un invito personale alla lettura<br />

della poesia del „900.<br />

Note.<br />

(1) Manuel Vázquez Montalban scrive Lo scriba seduto (Frassinelli, 1998) e Carlos Fuentes Geografia del<br />

romanzo (Pratiche, 1998): sono pagine tendenziose ma appassionate.<br />

(2) Attenzioni, Il governo della lingua, La riparazione della poesia (tradotti, per Fazi, da Piero Vaglioni, nel<br />

'96, e da Massimo Bacigalupo nel '98 e nel „99) di Seamus Heaney offrono una buona occasione per gettare<br />

uno sguardo dentro l'officina poetica e percorrere alcune tappe fondamentali del secolo. In quelle pagine,<br />

scritte fra il '78 e l'87, si passa da Hopkins a Eliot, da Lowell alla Plath, da Auden a Mandel'stam, Herbert e<br />

Milosz. Le questioni centrali rimbalzano da una parte all'altra del libro: nel tempo che cancella e annienta<br />

molti aspetti del passato la poesia moderna acquista l'incomparabile valore di ciò che è sopravvissuto. E non<br />

è poco, "nel vasto panorama di violenza e futilità" (Eliot) della storia contemporanea.<br />

(3) Ma quando incomincia, quando finisce il Novecento? È davvero Il secolo breve di Eric Hobsbawm,<br />

chiuso fra 1914 e il 1989, fra la Grande guerra e la caduta del muro di Berlino? Si veda: Aa. Vv.,<br />

Novecento. I tempi della storia, a cura di Claudio Pavone, Roma Donzelli. Qui, a differenza delle ragioni<br />

della storia, valgono quelle della poesia, le quali affondano le proprie radici in alcuni autori capitali<br />

dell‟ultimo Ottocento (come Hopkins e Emily Dickinson) e si estendono fino al ventunesimo secolo, almeno<br />

fino a quando non se ne leggerà una qualche prima possibile configurazione.<br />

(4) Ponge Francis, Il partito preso delle cose, a cura di Jacqueline Risset, Torino, Einaudi, 1979. Il<br />

riferimento è a Notes pour un coquillage.<br />

(5) Yves Bonnefoy, Entretiens sur la poésie (1972-1990), Parigi, Mercure de France, 1990.<br />

(6) Eliot, T.S., The Varieties of Metaphysical Poetry, edited and introduced by Ronald Schuchard, London,<br />

Faber and Faber, 1993, p. 44, traduzione nostra. Vi si trovano per la prima volta raccolte The Clark Lectures,<br />

tenute al Trinity College di Cambridge, nel 1926, e The Turnbull Lectures tenute alla Johns Hopkins<br />

University, nel 1933.<br />

(7) Uno studio sul romanticismo è dedicato, da Ezio Raimondi (Bruno Mondadori), al ruolo dell'Italia nel<br />

dibattito europeo. Al di là degli aspetti più specialistici, è difficile negare che si tratta di un dibattito di<br />

seconda mano: incomincia, in Italia, intorno al 1820 (mentre il movimento ebbe inizio con le lezioni di<br />

Wilhelm Schlegel a Jena nel 1796) e passa attraverso la mediazione di una pur nobile divulgatrice come<br />

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